AUTUNNO, di Philippe Delerm
pubblicato da: admin - 9 Settembre, 2010 @ 5:50 pmAutunno, la mia stagione preferita che lentamente sta avanzando mitigando il calore del sole, ma accendendo del suo fuoco i colori della natura. Rosso, arancione, giallo, violetto, verde, bluette, ecco il cromatismo dei giardini, parchi, campagna. In autunno si concentra tutta l’estate appena passata, c’è l’ultimo grande bagliore della vita allo zenith. Io adoro questi mesi, mi sento meno violentata dall’eccesso estivo, più incline al rientro in me stessa e proiettata verso un’intimità più profonda.
Scriveva Ruskin in una delle molte lettere indirizzate a Dante Gabriel Rossetti” Gli uomini avranno sempre bisogno d’autunno, e del piacere malinconico di finire…”
Siamo nell’ Inghilterra vittoriana di metà Ottocento, nell’ambiente di giovani artisti, prevalentemente pittori, antesignani di una nuova corrente artistica rivoluzionaria: i preraffaelilti. Oltre a Rossetti, la sua musa-modella Elizabeth Siddal, dalla chioma fiammeggiante, incontriamo  Millais, Swinburn, Deverell,  Algernon e Waterhouse (del quale avete visto il dipinto “La bora” sulla copertina del libro sulle sorelle Bronte).
Philippe Delerm, con una scrittura calda e avvolgente come la luce dell’autunno, ci porta in quell’ambiente particolare facendoci partecipi dei rapporti tra anime inquiete, tra drammi, esaltazioni artistiche, dolori, nostalgie.
La storia si intesse soprattutto tra Dante Gabriel Rossetti, figlio di un rifugiato del risorgimento italiano e la sua bellissima moglie Elizabeth Siddal, modella ispiratrice non solo per il marito, ma per altri pittori, primi fra tutti Millais che la ritrae come Ofelia annegata. Per dipingerla la fa stare ore e ore nella vasca da bagno facendola ammalare seriamente.
Quando faccio il bagno ricordo sempre questo episodio tanto mi è rimasto impresso come il dipinto stesso,  quadro che con immensa gioia vidi pochi anni fa alla Tate Gallery di Londra. Non è un piacere immenso fare il compendio di tutte le nostre conoscenze in pochi minuti? Shakespeare, pittura, letteratura in genere…
Elizabeth Siddal era di umili origini, per questo Rosssetti prima di sposarla attese molti anni per timore delle critiche della sua famiglia. Lo stesso Ruskin, strenuo difensore del movimento pittorico, spingeva i due giovani al matrimonio. Si sposano nel 1860. Elizabeth è di temperamento sensibile, un po’ instabile,  scrive poesie come il marito, è di salute cagionevole aggravata dalla seria bronchite contratta posando nella vasca da bagno per Millais. Fa uso di laudano. Dà alla luce un bambino morto e molto presto la depressione si impadronirà di lei spingendola infine al suicidio.
Dante Gabriel Rossetti è sconvolto, la fa seppellire con le sue poesie manoscritte avvolte nei suoi meravigliosi capelli.
Anni dopo, anch’egli in preda a furori e depressioni dovuti ad alcool e droga, vorrà riprendere le poesie della moglie dalla tomba  per pubblicarle insieme alle proprie.
Decadenza, sensibilità estrema, amore per le cose che se ne vanno. “La malinconia del finire. Addomesticare il male di vivere. Amare la pioggia, le viti canadesi rosseggianti, i percorsi attenuati…” questi sono i pensieri di Millais poco prima di iniziare un altro celebre dipinto “Foglie d’autunno“. “Esiste sensazione più squisita di quella risvegliata dall’odore delle foglie autunnali che bruciano? Per me niente evoca memorie più dolci dei giorni che se ne vanno; è l’incenso offerto al cielo dell’estate morente; e porta la felice convinzione che il tempo metta un sigillo di pace su tutto ciò che se ne va.”
Libro particolare, poetico che io comprai nell’autunno 2002 e  che lessi con grande entusiasmo tanto che decisi subito di intressarmi alla pittura preraffaelita. Che piacere immenso la conoscenza!
Ma qual è la vostra stagione preferita?
Amo anch’io l’autunno, ma come conseguenza dell’estate, che è la stagione da me, per il momento, preferita. Essa ancora adesso, che sono ormai in “ferie†tutto l’anno, mi fa pensare alla vacanza, al sole. Infatti quest’ultimo mi permette di eliminare tutte le pesantezze e, in maniera evidente, i vestiti invernali, impossibile in primavera, di potermi immergere in acqua per cercare refrigerio e asciugarmi se non con il suo calore e, infine, mi lascia sulla pelle un po’ del suo colore, come ricordo nell’avanzare del meraviglioso e rosso-bruno autunno.
So ben poco dei preraffaelliti, se non da qualche informazione presa qua e là e devo dire che non mi provocavano particolare entusiasmo, anche se non ne ho mai visto un quadro. Devo dire però che la parte del mio sentire un po’ decadente apprezza il dipinto che hai messo nella presentazione del libro e che forse sarebbe ora che tornassi a Londra dopo…più di 30 anni!
In aprile ho visto la mostra dei Preraffaeliti a Ravenna: interessante, anche se i “miei uomini” (figli e marito) mi guardavano con odio malcelato per averli trascinati (con subdolo inganno, in verità ) ad ammirare, a loro dire, “cose copiate e basta che saremmo capaci di fare anche noi”. Ah, le menti matematiche……..
La mia stagione preferita è sempre stata la primavera: soleggiata o pazzerella la vivo comunque con un senso di grande attesa, di rinnovamento, di “uscita” dal vecchio per immergermi nel nuovo. Amo i suoi profumi, L'”odore di primavera” mi rende sempre frizzante, anche se coincide con un momento di grande stanchezza fisica. Mi rende serena e apprezzo in modo particolare le uscite con la mia fedele cagnolina che sgambetta nell’erba nuova….. Quando piove poi è delizioso….il bosco diventa un nascondiglio perfetto per pensare, immaginare, fantasticare o riflettere.
Anche i quadri che ho avuto la fortuna di ammirare quest’estate al Metropolitan e al Moma li penso sempre ambientati in primavera: Starry Night è in maggio, The Olive Trees in un marzo particolarmente tiepido e soleggiato, Les Demoiselles d’Avignon si bagnano nel Rodano ai primi di giugno ……..
Sono una “pessimista primaverile”!
E io invece sono un’ottimista autunnale! Sì, cara Cinzia che non conosco personalmente ma che leggo spesso con grande piacere tra le assidue di questo blog.
Mirna sa che davvero sono un’inguaribile ottimista (incoscienza? leggerezza? spero di no) e oggi ho l’occasione di dire che la mia stagione preferita è proprio l’autunno. Prima di tutto lo è perchè ci sono nata: 15 ottobre, come la grande, grandissima Stefania! Ma questa stagione mi piace per tante altre ragioni. Ad esempio, ricordo di aver sempre detto, anche da giovane, che delle due stagioni intermedie preferisco questa, perchè è più pacata e riposante (e io sono una bilancia), mentre la primavera è troppo un sussulto di effervescenza e mi ha sempre dato l’idea di non riuscire a starle dietro. Inoltre, coincidendo l’autunno con l’inizio della scuola e col rientro di tutti in città , è sempre stato il momento dei ritrovamenti, degli incontri, del ristabilirsi di relazioni amicali.
Anche questo libro che presenta la nostra superMirna mi attrae. Chissà che non lo legga presto.
P.S. Ma non ho detto la cosa più importante: quest’anno in autunno diventerò nonna!!! Posso desiderare di più?
Anch’io aspetto sempre impaziente la primavera! E’ pur bello l’autunno, naturalmente, splendidi i colori degli alberi e degli arbusti. Caldi, mi trasmettono sempre un pò del calore estivo. Però anche una certa malinconia perchè sono destinati a sparire. I primi freddi mi attanagliano ed io, che vorrei sempre essere scalza e libera come il vento, mi ritrovo imbacuccata e raggomitolata come sotto un copri…teiera.Preferisco di gran lunga quel meraviglioso senso di rinascita che porta la primavera, quella continua smania di darsi da fare. E poi i colori dei fiori…. mi fanno impazzire di emozione. Il viola intenso degli ireos uniti al giallo dei tulipani accostati al rosa delle peonie, sono per me di una bellezza incredibile e non mi stancherei mai di guardarli, rapita quasi da un senso di devozione.
A proposito di autunno….
SE FOSSI….
Dolce e soave / è l’autunno.
I brillanti colori / della natura
sembrano / moltiplicare all’infinito
i raggi del sole.
Però / se fossi una fata
dipingerei di smeraldo / le foglie al suolo
per far rinascere / la primavera.
Oppure….
“Vola farfalla / delle rosee galassie / donaci il sole.”
Anche un sorriso, per me, è come la primavera…
“Dolce il sorriso / come un prato fiorito / or mi cattura.”
Ciao Mirna a presto, bacioni Cris
P. S. Cara M. Teresa abbiamo scritto praticamente insieme!
Hai ragione, la nipotina sarà per voi il fiore più bello!
E, come avevo scritto un tempo, “….sarà il profumo dei nostri stanchi e maturi giorni.” Ahhhhh, le emozioni di nonna….
Non ci avevo pensato….anche i miei figlioli sono ambedue tardo-autunnali e per me hanno superato sempre di gran lunga i fiori più belli.
Bacioni a presto Cris
Autumn, Autumn! E’ la giusta temperatura di una tazza da te’, anzi, il mondo in una tazzina! Aggiungo un grazie a Enza per la ricerca sul quadro in copertina nel libro sulle sorelle Bronte.
Quei pittori hanno un sapore cosi’..inconfondibile. Pallori, sguardi persi ma acuti allo stesso tempo, attesa, e, consapevolezza della fine, come dice mamma. Che meraviglia!
Anche io sono una ” fan ” dell’autunno… Un bell’autunno però, non troppo piovoso, con giornate ancora tiepide , non afose come l’estate… In autunno ricomincio a vivere dopo la pausa estiva, che per certi versi è anche dolorosa…E poi c’è il mio compleanno in settembre, anche se non dovrei vantarmene perchè sono più vicina ai 40 che a i 30 quest’anno….Quando diventerai nonna esattamente M. Teresa? Presto? Un bacione a tutte
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