CINQUE QUARTI D'ARANCIA, e altri sapori
pubblicato da: admin - 25 Agosto, 2010 @ 3:59 pmLa sottoscritta blogger è veramente contenta oggi dei commenti bellissimi e interessanti che si intrecciano sorridenti, poetici e maliziosi al mio post 217°!
Grazie a Camilla, Cristina, Enza, Raffaella, Valentina , alla mia gemella Maria Teresa che sta ricamando lenzuolini per la nipotina in arrivo e a Riccardo naturalmente che mi ha già inviato un post che “imbucherò” domani, quando arriverà Stefania. E grazie a tutti coloro che leggono…
A differenza del solito rapporto libro-riflessioni, questa volta viaggio al contrario. I miei pensieri mi hanno portato a ricordare questo romanzo di Joanne Harris, l’autrice di “Chocolat.” Non tanto per la storia drammatica che ci riporta all’occupazione nazista in Francia o per una tragedia infantile tornata alla luce dopo molti anni, ma soprattutto per i sapori e i colori delle estati di un paesino sulle rive  della Loira.
Leggendo di Cristina che si accinge oggi a fare le sue marmellate (delle quali noi Penelopi gratificheremo!) sentendo i profumi delle marmellate e delle conserve dei vicini che mi stanno praticamente nutrendo con pomodori, fagiolini, zucchini del loro orto e,ieri, con  una grande ciotola di pèsche rosa ancora calde del sapore del sole, ho pensato alla campagna francese e a questo romanzo.
Johanne Harris ama parlare di cibo, non solo nel famoso”Chocolat”, ma anche in “Vino, patate e mele rosse” e dell’importanza che esso ha nei rapporti tra persone e tra esseri viventi e natura. Mi piace leggere o scrivere di fiori, frutta, pane fresco, vino…i sapori della nostra linfa vitale.
 “Odorava di caramelle e violette, e portava il rossetto scuro…raccoglieva le fragole con la fretta garbata di un coniglio”, questa è la descrizione di Cassis, personaggio importante di “Cinque quarti d’arancia“.
Tantissimni anni fa, da ragazzina già cinefila, vidi un film in bianco e nero che si svolgeva proprio nella campagna francese. Ricordo soltanto la fine: la protagonista delusa sentimentalmente si ritrova in mezzo ad alberi di pèsche mature tra ombra e sole luminosi. Mi sembrò una valida consolazione.
Era un’immagine di piena estate, quella che si può vivere soltanto nel silenzio della natura che assorbe il sole e tutti i profumi della terra. Anche oggi è una giornata così, piena di azzurro limpido, caldo asciutto e verde argentato. Sono fiorite le dalie rosso cupo, stanno maturando le arance selvatiche,  la salvia e la lavanda ondeggiano con gli ultimi voli delle farfalle.
Mimilla sta guardando tutto questo…forse capisce che sono gli ultimi giorni da trascorrere nel giardinetto volante?
Ora uscirò anch’io sulla terrazza e mi tufferò nella sospensione che prelude ai cambiamenti.
Cra Mirna, questa mattina, ora sono le 7.17 quindi arrivo a fare i miei consueti lavoretti di casa, ogni mattina, col fresco, dico “oggi stiro” e poi non stiro e sono senza aiuto della mia preziosa e cara Mila che è in vacanza, mi gingillo affacciata allo schermino del pc, e..a proposito, ho letto un post di Cristina che non avevo visto, quello delle marmellate e anche di un accenno alla terza età . E sarebbe ottimo ,a questo punto, parlare di Muriel Sparck , sto rileggendo “memento mori” ed è un capolavoro assoluto. Ma invece devo correre alla UBICK a cercare un libro dello psicanalista-psichiatra Stefano Bolognini dal itolo “Lo Zen e l’arte di non sapere cosa dire” forse posso imparare qualcosa di buono rispetto alla mia logorrea, questa mattina, volevo solo dire, vado fuori presto per passare in libreria. Oh! Tutti i giorni cambio idea sul libro di cui vorei parlare nel post per il tuo blog. Garcia Lorca? Troppo difficile per me. Muriel Sparck? E perchè non Rebecca West? E impilo libri , nel mio soggiorno ci sono torri di libri in tutti i posti. E poi ho deciso: dopo che ho letto “HOMER &LANGLEY” di DOCTOROW, non faccio che tornare lì. “Sono Homer, il fratello cieco…” non è un inizio degno di quel “chiamatemi Ismaele”? E anche il romanzo di D. mi ricorda la musicalità , l’incisività di Moby…..Insomma parlerò, appena rifunzionerà word, parlerò del più bel romanzo di questi ultimi anni. così la mia Mirna lo leggerà e si commuoverà con me e riderà con me. Il tuo blog è diventato un vero blog, cara Mirna, dove ci si incontra e ci si prla e ci si conosce. Nel forum di Fahre nheit, dove scribacchi da …5anni? ho alcuni vecchi amici di libri che amo e conosco e non vedrò mai. Ma riconosco la loro scrittura, anche se cambiano nick. Certo, se abitassimo vicino faremmo baldoria attorno a una tavolino di bar, a base di caffè. E ci guardemmo negli occhi che resta la più bella cosa tra gli umani. Un abbraccio convinto.
Scusa gli errori di battitura “della fretta” ho fatto un disastro, ma si riesce a capire e se no poco, poco male.
I “profumi della terra”? Sono fantastici, Mirna. Per me hanno un tale potere rievocativo da commuovere. E’ risaputo che tutti i profumi e gli odori portano con sè il ricordo di qualche evento. Come impresso a fuoco nei meandri della memoria e non c’è distrazione che tenga…come lo senti subito la mente galoppa, i ricordi tornano più o meno prepotenti e ti ghermiscono con braccia di velluto.
Come dimenticare quello dell’erba appena tagliata, quando scivolavo lungo il ripidissimo pendio, seduta solo su un pezzo di cartone? Rabbrividisco ancora se penso alla mia spensierata disinvoltura dei dieci anni quando, del tutto incurante dei pericoli, ne combinavo di tutti i colori. Quel poveretto del mio Angelo custode era sicuramente sottoposto ad un duro lavoro!
E come dimenticare il profumo intenso di quei meravigliosi Phlox che fiorivano a Tarvisio. Lassù ho trascorso molte estati della mia gioventù, presso una zia senza figli, che naturalmente stravedeva per noi sorelle. Finire le corse alla corda e sdraiarsi praticamente dentro i fiori, ecco questo è uno dei ricordi più belli legato alla natura. Come dimenticare poi il profumo dei lilium che ho trovato in chiesa il giorno delle mie nozze? Impossibile. Pensati, cara Mirna, mi sono sposata alla fine di novembre, nella chiesetta del Vason di Bondone e c’era la neve vergine caduta nella notte. Un sole spettacolare illuminava il Brenta e noi, sposi novelli, ammiravamo un cielo di un blu cobalto meraviglioso. Il profumo di quei lilium è stato sempre per me motivo di grande emozione.
E i profumi del mare? Stupendi a dir poco e si potrebbe continuare all’infinito…
Ora a proposito di profumi della natura, ti dirò che fra poco farò un meraviglioso trito di basilico, che da un paio di giorni attende nel vasetto che io mi decida a mangiarlo.
Ti abbraccio mia cara Mirna e a presto. Cris
Tra un lavoro di pulizia e l’altro ( imbiancatura finita!!!) mi tuffo nel blog, nei profumati e succosi post di Mirna e nei bellissimi commenti delle altre bloggers… Camilla mi fa venire voglia di leggere Doctorow… Sono contenta che torni Stefy, oggi dovrebbe essere il gran giorno! Un bacione