I FIGLI DI COLOMBO, storia degli italiani d'America
pubblicato da: admin - 27 Agosto, 2010 @ 7:41 pm Che coincidenza, proprio oggi che Riccardo presenta il libro sugli Italiani d’America,  mi ha scritto la signora Linda Mac Kenzie che vive a Binghamton, Stato di New York – e che vanta geni italiani .
” Nice to hear from you, dear Linda! I think that today’s book presented by our friend Riccardo, may interest you. I will look for the book you suggested as soon as I will arrive at home, in Trento. WELCOME TO OUR BLOG! (Il libro consigliato è di Nicole Kraus, “The history of love”)
 Lascio la parola a Riccardo, che insieme a Luigi che fra poco riapparirà , dà un tocco maschile a queste nostre riflessioni di lettura.
 Erik Amfitheatrof
I Figli di Colombo
Storia degli Italiani d’America
Mursia, 1975, 317 pagine, “dense di storia”
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Prima edizione, 1975. Mi è stato regalato il 20 maggio 1980 dal Dr. Magli, Direttore della Banca d’America e ‘Italia. L’ho letto nel 2010.
A me piace girovagare fra i banchi delle librerie per scoprire “ a naso†i libri da acquistare. Questa volta ho “girovagato†fra i libri di casa, e la “pesca†è stata fruttuosa!
I libri storici scritti da autori italiani sono per la maggior parte difficilmente digeribili. Quelli di autori stranieri no. Questo è un libro storico scritto da uno straniero.
Garibaldi, si vabbè, tutti lo conosciamo, è stato in America. Anche Colombo c’era stato … ma quante cose in più si apprendono anche su questi due “personaggi classici†dal libro che vi suggerisco!
E poi vi si documenta di tanti altri nostri emigranti, i quali, partiti anche dal nulla, hanno saputo non solo creare addirittura multinazionali e banche ma hanno saputo allacciare na rete di relazioni ai massimi livelli (si parla dei Presidenti americani), hanno combattuto nelle file dell’Unione (nord) contro i Confederati (del sud), sono diventati rappresentati diplomatici, sindacali, sindaci, ministri, giudici, archeologi di fama mondiale, etc..
Un esempio. La Bank of America fu fondata e gestita per mezzo secolo dal ligure Amedeo Pietro Giannini, il quale emigrato in Florida a 12 anni, iniziò quale garzone di un grossista di frutta e verdura, ne divenne impiegato, suo collaboratore, suo socio, sposò la figlia di un ricco immobiliarista (Giuseppe Cuneo) alla cui morte fu nominato dai coeredi amministratore dell’intero patrimonio familiare. Quindi fondò una piccola banca, che divenne banca, che divenne una grande banca, la Bank of Italy, che divenne la Bank of America, cioè la più grande manca del mondo. In Italia fondò la Banca D’America e D’Italia, divenuta la seconda banca privata del paese. Tutto qui.
Alcuni episodi che ci mostrano la tempra dell’uomo. Terremoto ed incendio di S. Francisco. Tutte le altre banche andarono a fuoco, denaro e documenti compresi. La sua no. Infatti, Giannini caricò tutto su carri e trasportò denaro e documenti al sicuro, precostituendo le basi finanziarie per la ricostruzione della città . In altra occasione, quando a causa della crisi economica il panico aveva indotto molti correntisti di una lontana filiale della Bank of Italy a chiedere il rimborso dei propri depositi, Giannini caricò un milione di dollari in contanti su di un aereo e volò in quella regione, mettendo in mostra le riserve auree della banca (dietro adeguate sbarre) ed offrendo il rimborso immediato e per contanti, cosa che a questo punto i depositanti rifiutarono, generandosi per contro un incremento dei depositi e del numero dei clienti.
La sua idea era di erogare credito diffuso ad artigiani e agricoltori, e di espandersi in tutto il Pese. In mancanza d’altro, per concedere un credito, si faceva mostrare le mani del cliente: se erano callose, il credito era concesso.
Anche quando diventò famoso, rispondeva direttamente al telefono: “potrebbe per favore mettermi in contatto con il Presidente Giannini?â€Â … “Sono ioâ€.
Per non parlare della disavventura di Meucci, “derubato†da Bell!
Ma ciò che colpisce maggiormente è l’intrecciarsi della storia italiana con quella americana, la storia italiana vista dai nascenti Stati Uniti d’America, l’analisi delle cause del deterioramento geologico, sociale, economico e morale del nostro meridione, gli effetti (non sempre positivi) nel mezzogiorno dell’unificazione d’Italia, le cause della nostra emigrazione, la condizione dei nostri emigrati. In breve: le vite parallele (di due paesi), questa volta non di Plutarco.
Poi, “Cosa Nostra†… al riguardo vi sottolineo solo un particolare: i gangster locali vivevano in ville e residenze comunque riservate. I “nostri†in grossi condominii, vicino alla “loro†gente …
Little Italy, il “nostro quartiere†… dove addirittura fiorì una sorta di letteratura la quale produsse fra l’altro la parodia di Dante Alighieri emigrante in America, che sbarca ad Ellis Island!
Fiorello la Guardia, altro “pezzo grosso†della nostra collezione …
Infine, il burrascoso decennio degli anni trenta.
Come avrete notato, su questi ultimi capitoli non mi sono dilungato molto: scopriteli da soli!
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Questo testo dovrebbe esser adottato nelle nostre scuole.
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Riccardo Lucatti
335 5487516
Trovo molto interessante il libro presentato da Riccardo. Non solo per un diverso gusto nella scelta degli argomenti (da noi signore non sono stati finora citati libri storici) ma per la particolarità di poter conoscere la nostra storia raccontata da stranieri.
Se insegnassi ancora proporrei senz’altro l’acquisto di questo testo per le classi terze per poi fare confronti con i nostrani manuali.
Mi piace immaginare Riccardo, come sua figlia Valentina e la sua futura nipotina, e tutti noi amanti della lettura, girovagare “fra i banchi delle librerie per scoprire a naso” i libri da leggere.
Ah, come si potrebbe vivere senza libri…
Questo libro ispira anche me. Mi piace l’idea di leggere un libro storico che, mi pare di capire, non è pesante. E la montagna di libri da leggere sul comodino sale, sale, sale…
I shall read this book and rediscover my origins. And recommend to my children, who are even further from their (at least half) origins!
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