IL SARI ROSSO, e i profumi colorati dell’India
pubblicato da: admin - 17 Agosto, 2010 @ 5:55 pm
 Anche oggi ospito un membro della famiglia Lucatti che mi sta aiutanto nel mio periodo borzonaschino dove il PC funziona malissimo.
E’ la bella Valentina che stasera ci propone una lettura molto interessante.Grazie.
Javier Moro,
 Il sari rosso
“Il sari rosso†ripercorre la storia della famiglia Nehru-Gandhi e della sua influenza nel governo dell’India, dalla conquista dell’indipendenza dall’Inghilterra ad oggi.
Ma non è pura cronaca storica: la narrazione si sviluppa sempre su due piani paralleli.
Da un lato vi è il racconto (mai pesante) dei fatti storici, personalmente molto istruttivo per me, che – confesso – ricordavo ben poco. L’India viene descritta a pennellate nelle sue stagioni, religioni e tradizioni, nei suoi colori e nei suoi profumi, nelle sue infinite povertà e nelle sue grandi potenzialità .
Un ulteriore piano della narrazione, più intimo e personalmente ancora più affascinante, prende spunto dall’incontro a Cambridge di Sonia Maino con Rajiv Gandhi e racconta la loro tenace ed intensa storia d’amore, che porterà “l’italiana†a sposarsi e a vivere a Nuova Delhi, nella stessa casa in cui vive tutta la famiglia del marito, come vuole la tradizione.
Sonia entra in quella casa e noi possiamo vedere Indira Gandhi che si incontra con Nixon, e subito dopo torna a casa di corsa per stare con i suoi familiari; possiamo conoscere molti aspetti della loro vita privata ed il rapporto speciale che sempre legherà Sonia alla suocera Indira; possiamo apprezzare la tempra e l’umanità di Sonia, dalla nascita nel piccolo paesino di Lusiana sull’altipiano di Asiago, al trasferimento ad Orbassano con la famiglia, fino alla ascesa a leader del Partito del Congresso.
Scopriamo (almeno, io non lo sapevo!) che Sonia in realtà si chiama Antonia, e che il cognome Gandhi è solo una omonimia con il Mahatma Gandhi: Sonia prende questo cognome dal marito perché la suocera Indira sposa un Gandhi, il quale non ha alcuna parentela con il Mahatma, ma una semplice omonimia – il legame con il Gandhi che tutti conosciamo è comunque fortissimo, perché il padre di Indira, Nehru, aveva con lui una amicizia profonda.
Sonia, l’italiana arrivata in India per amore, assiste da una posizione assolutamente particolare ai più grandi eventi del suo paese di adozione, fino a sentirsi veramente indiana e quasi costretta, come già avvenuto per altri suoi familiari, ad assumere personalmente un ruolo attivo nella politica dell’India. L’amore per Rajiv, che viene ucciso in un attentato, la spinge a questo passo, che Sonia compie per tenerne viva la memoria; questo amore, ma anche la dolce tenacia di Sonia, la accompagnano sempre, e la spingono prima a lottare contro ogni ostacolo per realizzare il suo sogno di vivere con Rajiv, e poi ad accettare con serenità e forza un destino ed una storia pericolosi, e completamente diversi dai suoi sogni di bambina.
Il libro è abbastanza corposo ma attrae perché avvincente, e si legge con facilità . Conquistano il susseguirsi dei fatti storici ed insieme il racconto della vita e dei sentimenti delle persone che ne sono protagoniste.
Valentina Lucatti
Trovo il tuo libro presentato, cara Valentina, molto interessante sia per i rimandi storici che per la storia d’amore tra Sonia e Rajiv. Ed anche perchè si intreccia ai miei ricordi.
Sono stata in Inghilterra alla pari proprio nello stesso periodo di Sonia e ho incontrato anch’io tanti indiani, non così importanti però come il figlio di Indira Gandhi!
Ne ricordo uno molto aitante, serio, gentilissimo con il quale al British Council, luogo preposto per la socializzazione fra studenti stranieri, io ballavo le…danze scozzesi! Divertentissimo perchè non azzeccavamo un passo…ma le poche volte che riuscivamo lui mi guardava orgoglioso con il suo sguardo di velluto ed esclamava “That’s it”.
Cara Mirna, se ti fa piacere è disponibile per il prestito!
Letto il tuo post con enorme piacere! Grazie Valentina!