BERTOLUCCI, e una pausa poetica
pubblicato da: admin - 4 Agosto, 2010 @ 5:49 pmOgni settimana mi piace  soffermarmi sulla poesia ed oggi parlerò di un libretto comprato nel 2000 ad Albenga dove io e Piero accompagnammo Stefania per un suo concerto. Come sempre stavamo trascorrendo l’estate qui a Borzonasca e quell’anno, ricordo, fiorì una solitaria rosa bianca. Normalmente nel giardinetto ci sono rose rosa o rosso cupo - quelle antiche, dette rose d’amore, profumatissime -che lentamente però sentono l’avvicinarsi dell’abbandono e diventano sempre più rare. Ma che meraviglia la rosa bianca fiorita nell’agosto del 2000 scoperta appena dopo aver letto la poesia di Bertolucci. “La rosa bianca”
Coglierò per te / l’ultima rosa del giardino / la rosa bianca che fiorisce / nelle prime nebbie. / Le avide api l’hanno visitata / sino a ieri / ma è ancora così dolce / che fa tremare. / E’ un ritratto di te a trent’anni / un po’ smemorata, come tu sarai allora.
Ci sono 36 poesie in questo libretto edito da Mondadori quasi tutte dedicate alle stagioni , al tempo che passa, ai ricordi, al senso della vita, insomma ai pensieri che ognuno di noi rimescola.
“Non chiedere altro, la felicità è in questo / corso paziente, mentre gli anni fuggono / e i giorni così lenti scorrono, / il sole indugia su palpebre e muri, / tu, io, i cari figli l’accogliamo/ diversa beatitudine, persone separate…
Attilio Bertolucci è nato a Parma nel 1911 ed è padre dei due registi cinematografici Bernardo e Giuseppe. Già nel 1950 pubblica poemetti vari e poi un grande romanzo autobiografico in versi “La camera da letto”, un caso unico nella poesia del Novecento. Lavora poi anche per il cinemna e per la Rai.
Mi fa bene leggere le sue poesie gradevoli guardando i fiori, il cielo che ora si sta corruscando, le rondini , perchè le sue parole compenetrano con semplicità e musicalità la mia attenzione agli elementi naturali.
“Questo è un anno di papaveri, la nostra / terra ne traboccava poi che vi tornai / fra maggio e giugno, e m’inebriai /d’un vino così dolce così fosco./
Dal gelso nuvoloso al grano all’erba / maturità era tutto, in un calore/ conveniente, in un lento sopore / sopore diffuso dentro l’universo verde.
Fiori che ispirano versi, fiori che caratterizzano le persone come  la “signora delle camelie”. Ma soltanto le donne vengono accomunate ai fiori? E gli uomini? E voi che fiore vi sentite?
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Domani ci sarà un post di Raffaella che io ospito con infinita gioia.
E Camilla avrà trovato il “duende” di Garcia Lorca? Potrebbe scriverne visto che il 19 agosto è l’anniversario della morte di Lorca, fucilato dai franchisti nel 1936. (ho ritrovato questa data in una preziosa e piccola agenda letteraria nascosta nel cassetto della macchina da cucire di mia mamma!)
A rose is a rose is a rose…
Attilio, si doveva insistere, Attilio, il poeta, il grande poeta, il padre – si doveva dire in quegli anni. Perchè erano i figli i “divi”. Attilio Bertolucci, col suo grande cappello estivo in testa, la sua bella faccia bruna, gli occhi scuri dallo sguardo, dolce, mi viene da dire,dolce e gentile. Aveva appena pubblicato “La camera da letto” e ne parlava, là nella stupenda piazzetta diTellaro. Al tavolo c’era Mario Soldati, c’era Renè Cigarini, spesso c’era , anche lei dolce e gentile, la moglie di Bertolucci (la rosa bianca di un tempo?), e qualche indigeno, amico di Soldati, e c’eravamo anche Dario e io, che con questi magnifici Signori, anno dopo anno, (le nostre modestissime e splendenti vacanze, 15 giorni a Tellaro, per 7-8 estati)avevamo fatto amicizia. E ne eravamo talmente …onorati e increduli e felici. Ero rapita quando Attilio Bertolucci parlava della sua poesia, e ascoltavo religiosamente le conversazioni , i racconti, le sfuriate di Soldati, magari per una partita a Scopa , persa per….E Renato Cigarini aveva , giovanissimo, conosciuto Gabriele D’Annunzio e sapeva …tutto sapevano, Mirna.Sapevano tutto e io ascoltavo e imparavo e mi segnavo lletture che poi avrei fatto con entusiasmo.
Mi sembra a volte che io e te si sia …parenti di lettere, o di letture,è strano e bello .
Ho trovato , naturalmente, El duende, non era molto lontano. Se può interessarti un post nel merito, dimmi se è possibile mandartelo via mail. Altrimenti ne parlerò, brevemente qui nel bolog.un bacio
Quanto è bello il mattino, leggere il blog, Mirna! Mi rinfranca l’animo ascoltare di fiori , musica e parole… e quanto imparo…
Il tulipano è il mio fiore, vellutato, grazioso, armonioso e simmetrico. Fin da piccola andavo a sentire il profumo dei fiori e iniziavo a “confidarmi” con loro, ringraziando la natura per la sua bellezza.
Sto leggendo “la bambina nata due volte” di Caterina de Robertis, una vera scoperta. Uruguaiana, piena di forza che è Donna, una scrittura che ricorda Jorge Amado, impregnata di magia, di erbe magiche e di poesia.
Per Camilla, Ourika mi commuove…
ops.. Carolina de Robertis…
Che incanto leggere Camilla e dei suoi ricordi di incontri con poeti e scrittori. Che bella la descrizione di Attilio dallo sguardo bruno e gentile.
Di Soldati e le sue sfuriate potrei dire qualcosa anch’io. Viaggiò sulla nave da crociera dove io ero imbarcata come hostess. A Barcellona dovette rimanere a bordo imprecando a più non posso :c’era ancora Franco al governo e lui era sulla lista nera.
Alla fine del viaggio ci regalò un suo libro che cercherò a Trento.
Cara parente di lettere, cara Camilla, puoi mandare il “duende” come mail ed io lo traferirò come post giornaliero.
Grazie di partecipare, animare e impreziosire questo blog.
Grazie dei consigli di lettura, cara Miki – tulipano.
Fiore bello, pulito,elegante che può essere di tanti colori e che dona, a chi lo guarda sensazione di serenità e sicurezza. Come devi dare anche tu, cara giovane amica!
A me avevano detto che ero un’ortensia con la motivazione che questo fiore ha tanti piccoli fiori riuniti in uno grande, ed è pieno di sfumature. Siccome le ortensie mi piacciono, ho accettato la similitudine.
E le altre amiche, che fiore si sentono?
Dico la mia qui per non disturbare la pagina, davvero importante, di Raffaella con Affinati. Cara Mirna, non hai idea di quanto mi sia diventato caro il tuo appuntamento giornaliero. E oltre a conoscere sempre meglio te, che non è poco, comincio a conoscere altre persone deliziose e appassionate.
Cara Miki, Ourika è sempre tra noi. Dal settecento arriva questa “diversa” per convenzioni e pregiudizi. che ci sono ancora, assai più odiosi visti itempi. Sei deliziosa tu, fatta fiore o anche, semplicemente, Miki.
E la tua Stefania, Mirna’ che passione, che Duende dentro di lei!
Che fiore mi sento? Un fiore secco, schiacciato e ritrovato in un libro? Purchè non una stella alpina secca, quella no, le trovo orrende. Ma una secca rosellina, o violetta (!) .
….l’ho trovato!!! Il fiore… o il duende?(Grazie Camilla).
E’ il lilla’.
E il fiore di questo blog e superbo simposio?
More doors are opened with “please” than with keys.