IL ROMANZO DELLA GUERRA CIVILE, di Giampaolo Pansa
pubblicato da: admin - 21 Luglio, 2010 @ 9:52 amEcco un altro libro letto da Riccardo che presento volentieri in quanto si cambia finalmente argomento. Â
Inoltre è un validissimo aiuto per oggi, giorno della nostra  grande partenza per la Liguria… con un sacco di roba (sempre troppa e già immagino inutile) ,  gatta compresa ( lei utilissima!) Spero di riuscire a continuare il mio impegno-blog  dal paesello verde dell’entroterra.
Giampaolo Pansa
Il romanzo della guerra civile
Sperling Paperback, Frassinelli Editore, ottobre 2009
833 pagine, €19,90
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Dopo l’8 settembre, a Genova, i tedeschi invitarono a cena alcuni ignari carabinieri. Fra questi vi era il mio babbo. Improvvisamente, fra una portata e l’altra, comparvero i mitra: “State con noi o la prigionia. Scegliere, aber schnell auch!â€. Il mio babbo si è fatto due anni di campo di prigionia in Germania. Questo, per dire con quale delle due culture del dopoguerra io sono stato nutrito.
Un rimpianto? Non avere capito il valore di quelle banconote tedesche che egli aveva ricevuto per i lavori che svolgeva nel campo tedesco, lavori eseguiti “spintaneamente†s’intende. Erano “banconote di guerraâ€. Ricordo che babbo, al suo ritorno a casa, le aveva date a noi bambini per giocare, cosa che abbiamo fatto, senza capire – e come avremmo potuto? – quale valore avevano e soprattutto avrebbero avuto in seguito. Non mi riferisco certo al valore venale, ma a quello testimoniale di una parte importante della vita del mio babbo. Peccato …
Lavori? Quali lavori? Ovviamente quelli che gli venivano comandati, come, ad esempio, caricare un motore d’aereo su di un camion senza disporre di una gru. Come si fa? Si scava una fossa, uno scivolo, entro il quale si fa entrare a retromarcia il camion. Poi, usando grossi pali come leve, si ribalta letteralmente il motore sul pianale del camion. Ah, questi Italiani, una ne fanno ed una ne pensano. Organizzati no, ma inventivi si.
Cosa ricevettero babbo e i suoi colleghi in cambio? Un enorme mastello di marmellata, tanto era “andata a male, con la muffa sopra†dicevano i Tedeschi. Ma gli Italiani, recatici dietro la baracca, ripulirono la marmellata dal leggero velo superficiale di muffa e fecero una scorpacciata di ottime e gustose calorie.
Ma ritorniamo a noi. Nonostante la premessa, io apprezzo Pansa. Revisionista? Se per revisionismo si intende la sovversione della storia, no, non lo accetto. Ma se per revisionismo si intende il completamento di alcune lacune della storia, beh, allora questo è accettabile ed anche giusto direi.
In questo senso mi sento di suggerire il volume che sto citando.
Dal 1943 in poi, tre bei romanzi ambientati in un ambiente storico ricostruito con precisione. Le donne, poi, ne sono le protagoniste. Già , perché quando si pensa alla guerra ed al dopoguerra, si parla di fascisti, di partigiani, di tedeschi, tutti al maschile. Eh no, signori, c’era anche l’altro sesso a soffrire, a sperare, a lottare.
E poi, si tratta di un libro scritto bene, che si legge volentieri, che avvince. Insomma, a mio giudizio è un arricchimento, sia letterario che storico. Buona lettura
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Riccardo Lucatti, classe 1944
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[…] Articolo completo fonte:Â IL ROMANZO DELLA GUERRA CIVILE, di Giampaolo Pansa | Un libro al … […]
Riccardo e Maria Teresa staranno vivendo felicemente come Robinson Crusoe nella loro isola semideserta, senza luce elettrica, nè telefono…ma tanto mare e pace.
Rinrazio ancora il mio coscritto per questo post molto interessante, soprattutto perchè
di un genere un po’ diverso.
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