L'ANIMA E' UN LENZUOLO BIANCO, di Aurora Venturini
pubblicato da: admin - 30 Giugno, 2010 @ 6:37 pmNon conoscevo Aurora Venturini, scrittrice argentina nata nel 1922. Laureata in filosofia è stata amica di Eva Peron. Lodata da Borges si trasferisce  a Parigi dopo il colpo di stato che rovescia il governo Peron nel 1955.  Nella capitale francese  frequenta Jean Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Albert Camus, Eugène Jonesco e Juillet Greco. E’ sposata con lo storico Firmìn Chavez.
Aurora Venturini nel 2007 partecipa a un concorso letterario argentino “Premio Nueva Novela” che ha  lo scopo di trovare un romanzo originale. Partecipano più di seicento persone ma “L’anima è un lenzuolo bianco” suscita immediatamente l’ammirazione della giuria. Un giurato  lo commenta come l’opera” di una brillante e sconosciuta giovane autrice di straordinaria genialità “. In realtà Aurora Venturini ha già 85 anni. All’annuncio della vittoria non si sorprende ma ribadisce che la letteratura nuova non dipende dall’età dell’autore bensì dal suo senso d’avventura.
Ed è veramente un romanzo particolare, colorato, talvolta grottesco e surreale scritto con uno stile impetuoso e spontaneo. Il sottotitolo recita “L’assurda felicità di una famiglia infelice.” E davvero ci troviamo di fronte a mille miserie umane: handicap fisici, mentali, violenze, omicidi raccontati dalla protagonista Yuna con la semplicità dovuta alla sua dislalia e alla difficoltà di concentrazione . Le sue parole se isolate sintatticamente si inseriscono immediatamente però nell’insieme del discorso, come le pennellatte di un quadro. E proprio nella pittura Yuna esprimerà il suo ricco mondo interiore, i racconti e le traversie familiari . Le descrizioni dei suoi quadri riportano ai colori e ai soggetti di Frida Khalo
“E anche lui con un bacio di colore azzurro…allora presi una tela grande e senza disegnare dipinsi in rosso due bocche premute attaccate, unite, inseparabili, canterine, e sopra due occhi azzurri di quelli che trasudano lacrime di cristallo.”
Immagini magiche ed oniriche nei suoi pensieri, ma anche scene forti che possono incutere un po’ di disagio, come la descrizione delle intemperanze corporali della sorellina gravemente handicappata e segregata su una sedia a rotelle.
Ma è anche un romanzo di formazione, di crescita seppur fuori da quello che noi intendiamo come un ordinario tragitto. “Capii che il mio destino incombeva da una nuvolaglia triste pioggia malinconica quando mamma scuotendo le lenzuola del mio letto fece cadere Nené, la mia bambola che frantumò i suoi incanti e io mi ammalai di un tremito da cui ci misi parecchio a guarire. Crebbi dopo quella rottura. Dentro di me qualcosa in frantumi mi faceva male.”
Yuna, graziosa come la malinconica ragazza con la cravatta di Modigliani, impara cos’è la morte, il sesso,la vendetta, la complicità , ma anche la rivalsa, la crescita personale, insomma come può essere la vita…
Un romanzo che sembra essere proprio uno di quelli che piacciono molto a me…sudamericano, immagini surreali, oniriche… Devo prenderlo subito in biblioteca… Ho presentato il tuo blog ad un’amica che vive in Svezia, cara Mirna…Oltrepasserai di nuovo i confini, questa volta nel nord Europa!
Dream lofty dreams, and as you dream, so shall you become. Your vision is the promise of what you shall at last unveil.
The will gives the work its name. – German Proverb