LA NAVE PER KOBE, diari giapponesi
pubblicato da: admin - 24 Giugno, 2010 @ 4:55 pmIl romanzo proposto ieri  da Riccardo mi ha ricordato un interessante libro di Dacia Maraini in cui vengono riportati brani di un  diario della madre.
Raffaella ha nominato la sua amica Sonoko di Kobe, innamorata a suo tempo di un trentino. Camilla parla degli scrittori giapponesi, “cultura sospesa in un mondo fluttuante, prezioso e lontano”. Stamattina in biblioteca ho trovato tre libri tra cui uno di Murakami Haruki di cui avevo letto, come Raffaella e Gary, “Kafka sulla spiaggia”. (Stupendo).
Perciò obbligatorio presentare “La nave per Kobe“, comprato nel 2002, nato per caso dopo che Dacia Maraini ricevette dal padre i quaderni che  la madre Topazia scrisse per alcuni anni dal 1938 all’inasprirsi della seconda guerra mondiale. Pagine che io ho trovato avvincenti, non solo perchè si tratta di diari, ma perchè parlano di una  storia vera, di legami madre-figlia e di situazioni particolarissime.
Topazia Alliata racconta del lungo viaggio a bordo del “Conte Verde” dall’Italia verso Kobe, le trame dei piccoli accadimenti familiari come i primi passi dei figli insieme alla scoperta delle tradizioni culturali del Giappone. Soprattutto leggiamo le esperienze di una madre tenera, attenta, disponibile.
Fosco Maraini, famoso etnologo, va  nell’isola di Hokkaido  per studiare gli ultimi rappresentanti di un’etnia in via di estinzione, gli Hainu. Nel 1943 non aderisce  alla Repubblica di Salò e il Giappone , in quanto alleato dell’Italia fascista, lo interna, insieme alla famiglia, in un campo di concentramento.
Ciò che mi è piaciuto di questo libro è l’amorevole ricordo della mamma giovane “una gioiosa e delicata donna dal passo deciso e le mani sempre in movimento” “Così necessaria all’equilibrio del mio pensiero e così indispensabile alla pienezza della mia fiducia nei riguardi del mondo e della famiglia.”
Quanti emozioni e rimandi in un libro : collegamenti, ricordi della propria madre giovinetta, avventure, il mare, la nave come simbolo del viaggio dell’uomo sia fuori che dentro di sè:
“Passa la nave mia colma d’oblio / per aspro mare, a mezza notte il verno / …La vela rompe un vento umido eterno / di sospir, di speranze e di desio. “ scriveva Francesco Petrarca.
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Sono contenta che il mio blogghino permetta di esprimere i nostri pensieri, le nostre consonanze, le nostre scoperte di lettura.
Oggi sulla Home page di Trento blog è stato inserito il post di Luigi su Mario Rigoni Stern (i commenti saranno graditi).
 Ringrazio Maria Teresa dei bellissimi complimenti a Stefania (da leggere su “La mia storia con Mozart”) e aspetto un suo post.
 Grazie a tutti coloro che scrivono nonostante stia arrivando l’estate e un desiderio fisiologico di abbandono .
Scrive Cardarelli ” Distesa estate / stagione dei densi climi…ci si risveglia come in un acquario…e sembri mettere a volte / nell’ordine che procede / qualche cadenza dell’indugio eterno.”
Belli questi ricordi della Maraini, io però mi riallaccio al post di Riccardo sul Giappone e mi viene in mente, a proposito di autori giapponesi, Banana Yoshimoto, di cui ho letto molto volentieri il primo romanzo “Kitchenâ€. Questo titolo deriva dall’ossessione della protagonista per la cucina e tratta della perdita della famiglia e della possibilità di ricostruirsene una, scegliendola.
Il linguaggio è apparentemente semplice e le atmosfere che vengono descritte mi hanno introdotta, anche se non sono mai stata in Giappone, in un mondo che l’immaginazione ha reso vivo e vicino. Il romanzo è ispirato ai manga, che è un termine giapponese che in Giappone indica i fumetti in generale. Ho letto poi che in Giappone i fumetti hanno un ruolo culturale ed economico rilevante e sono considerati un mezzo artistico ed espressivo non meno degno della letteratura, del cinema o di altri mass media.
Per Riccardo . ho prenotato in biblioteca “Autostop con Buddah”, a TRento non c’è e lo hanno richiesto a Riva. Arriverà . Mia Mirna, io non riesco a farmi piacere la Dacia Maraini.E sì che ne ha avute di chances ed è una donna intelligente e simpatica. (La cnobbi ai tempi lontani del femminismo, quando ancora c’era Alberto Moravia) ma quanto a scrivere non mi riesce di…boh! Il tuo blog sta diventanto molto articolato. Bene per il bel post di Luigi.
Conosco Fosco Maraini, il padre di Dacia, perchè un amico, appassionato di Giappone, mi regalò ” Case, amore , universi”… Un libro a metà tra l’autobiografia ed il romanzo d’avventura, che consiglio a tutti…Come Enza, ammiro anch’io Banana Yoshimoto e come Mirna Murakami Haruki…Oltre a Kafka sulla spiaggia, credo che Norwegian Wood sia uno dei suoi migliori lavori…W il Giappone, allora
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