I CERCATORI DI CONCHIGLIE, o la narrativa rosa
pubblicato da: admin - 1 Febbraio, 2010 @ 6:36 pmOggi è il primo giorno di Febbraio, un mese denso di impegni, per noi pensionate over 60. Incontri serali, organizzazione party mascherato, cene, preparazione torte. Insomma ho meno tempo per il mio blog. Ma una promessa è una promessa. Di quale libro parlerò oggi?
Per non impegnarmi troppo, ho scelto un romanzo di Rosamunde Pilcher, autrice contemporanea tedesca che ama ambientare i suoi romanzi in Inghilterra. Le sue storie parlano sempre d’amore, di rapporti familiari travagliati, di segreti e di un  happy end assicurato. Oltre alla storia principale tra due giovani, ce n’è sempre una tra due persone mature. Le lettrici di ogni età  sono quindi accontentate. Nel mio scaffale ho alcuni libri della Pilcher, in edizione tascabile. Il romanzo che presento oggi si svolge, come quasi tutti gli altri, in Cornovaglia, terra che mi affascina e che mi attira tantissimo. Le descrizioni del paesaggio sono suggestive ed affascinanti, c’è sempre il mare, i protagonisti passeggiano sulle scogliere tra il vento e i gabbiani, le signore di una certa età si dilettano di giardinaggio, soprattutto rose o di pittura ad acquerello. E’ un mondo idilliaco, ameno, che fa sognare.
 In questa vicenda la protagonista principale è una signora di mezza età forte e decisa, Penelope Keeling figlia di un pittore famoso; un suo quadro che raffigura dei cercatori di conchiglie dà il titolo al romanzo (The shell Seekers). C’è un intreccio che tiene avvinto il lettore, un segreto del passato, un amore appassionato fuori dal matrimonio, molti ostacoli da superare, ma anche tanti pomeriggi nel giardino pieno di fiori a bere il tè.
Mi piace leggere i romanzi rosa quando sono molto stanca o nei momenti tristi, perchè mi distraggono totalmente, come fanno anche i thriller. Da ragazzina ne leggevo parecchi. Mi piacevano le storie d’amore un po’ antiquate della Delly, di Liala ecc. Le protagoniste, sempre bellissime erano amate da uomini seri e ombrosi, integerrimi,  quasi sempre ricchi e importanti. L’eroina cercava soltanto il  matrimonio, come massima realizzazione di sè. Spesso impallidiva o sveniva, ma subito le forti braccia dell’innamorato la soccorrevano. Una donna quindi che da sola non poteva farcela.  Nei romanzi della Pilcher, invece, le donne sono libere e  indipendenti, l’amore, il matrimonio sono  una scelta, non un traguardo obbligato per essere socialmente qualcuno.
Non credo si debba ritenere la letteratura rosa un genere di seconda categoria; occorre scegliere le scrittrici ( o gli scrittori) migliori ovviamente per non correre il pericolo di cadere nel melenso o nel disagio di leggere delle banalità ; molte valide romanziere di questo genere raccontano la vita di oggi, con le sue battaglie e contraddizioni, le sue gioie e i  suoi dolori.
Ma oggigiorno chi legge romanzi rosa? Le giovinette, le signore? Gli uomini? Beh, mi sono ricordata  che questo libro è stato letto anche da mio marito il quale aveva l’abitudine di mettere a matita la sua iniziale e la data di lettura sulla prima pagina. Infatti vedo P.3/2001 . (Mio marito era un tipo molto pignolo e ordinato, che amava sistemare e catalogare francobolli,  libri e dischi;  nostra figlia gli assomiglia molto in questo: deve sistemare libri e CD in ordine perfetto)! So che questa soria gli era piaciuta, io ne ero molto meravigliata perchè generalmente leggeva libri abbastanza particolari come, per esempio, La storia di Annibale !  in tedesco per giunta!
Mi piacerebbe sapere se esistono scrittori di narrativa rosa. Un dubbio mi assale, la Delly forse era un uomo ? Vado su Internet e cerco (che comodità )!.  Ebbene, scopro che Delly è lo pseudonimo di J.Henriette e Friedrich de la Rosière, sorella e fratello francesi, che scrissero e pubblicarono tantissimi romanzi dal 1903 al 1925. Più di un centinaio. Tutti rigorosamente con la copertina rosa. Ne posseggo alcune copie anch’io, ereditate dalla mamma.
E chi non conosce Liala ? Altro pseudonimo di una famosissima scrittrice morta a 98 anni nel 1995. Venne lodata persino da D’Annunzio.
Occorre perciò distinguere tra una buona narrativa e una narrativa “rubbish, come dicono gli inglesi, cioè spazzatura.
Conoscete altre scrittrici di questo genere che val la pena di leggere?
buonasera!dal blog di cinzia felicetti su elle.it sono arrivata qui e ne sono entusiasta!!devo rivelare che tra le mie prime letture ci sono stati i Delly,Liala e Danielle Stell.Quando avevo 9-10 anni,infatti,in mancanza della tv(di cui ringrazierò sempre i miei genitori!)scoprii il piacere della lettura per superare la noia.Insieme ai vari Polyanna,Libro Cuore,Le Piccole Donne,in segreto leggevo i libri da “grandi” di mia madre,appunto i romanzi rosa,su cui costruivo molte fantasie:per tanto tempo anche io ho coltivato il desiderio di visitare la Cornovaglia che ai miei occhi sembrava selvaggia e misteriosa!!Ho rotrovato un pezzetto della mia infanzia!grazie!
Meraviglioso blog! e complimenti alla blogger che trasmette ancora più voglia di leggere… Alcuni dei libri già “censiti” li ho letti, ed ho condiviso i commenti, altri li leggerò… e continuerò a leggere il blog per nuovi suggerimenti.. grazie in anticipo!
Non leggo “rosa” ormai da molto tempo. Lo facevo da ragazzina per tuffarmi nel mondo romantico e passionale di Delly. Storie, come dice Mirna, dove la protagonista coronava il suo sogno d’amore, sposando il bel signore, naturalmente abbiente, sistemandosi così per la vita. Insomma un po’ la continuazione delle favole dell’infanzia “…e vissero felici e contenti”. Un po’ alla volta sono passata ad altre letture, scoprendo contemporaneamente che tutti questi “principi” non sono poi così frequenti lungo il percorso della propria esistenza e l’obiettivo della mia realizzazione è andato cambiando strada facendo.
Non ho mai letto nulla della scrittrice di cui parla Mirna, anche se me ne è noto il nome come pure quello di Danielle Steel, che credo tratti lo stesso genere. Confesso che mi incuriosisce e prima o dopo ne leggerò uno!
ma la poesia che l’amato legge a Peneloper nella versione cinematografica con Vanessa Redgrave esiste davvero?
sul libro si legge il titolo “shoreline” di Douglas Mc Tire o qualcosa di simile
grazie
Cara Silvana, io non conosco quel poeta citato dalla Pilcher, eppure sono un’appassionata di poesia. Ho cercato anche su Internet e non ho trovato nulla. Può essere che l’autrice li abbia inventati ?
Ho visto anch’io, ieri, un pezzo del film con la superba Vanessa Redgrave, nel ruolo di Penelope.
Caramente.
Mirna
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