IL GRUPPO, libro cult degli anni'60

pubblicato da: admin - 20 Maggio, 2010 @ 8:15 pm

scansione0022scansione0021Stamattina, una soleggiata e radiosa mattinata di maggio  (finalmente!),ho incontrato tante donne:  amiche e conoscenti. Prima un simpatico caffè con Maria Teresa per aggiornarci, poi  una sosta ad un altro tavolino per salutare Rina e una Penelope (un bel girasole troneggiava nel mezzo), altri saluti e sorrisi per le vie dorate; ed ancora Camilla con cui si parla sempre di libri o di pittura, infine Giovanna appena tornata da New York.  Era seduta con un’amica nel bar dietro S.Pietro. Dovremo incontraci presto perchè mi vuole raccontare del suo innamoramento per The big apple. Mentre tornavo a casa ho ripensato immediatamente alla “ sorellanza “delle donne, e mi è venuto in mente il famoso libro (di cui però ho perso le tracce…sarà in Liguria? l’avrò prestato?…perso?) di Mary McCarthy uscito in Italia nel 1964. Poi a casa , incredibile, trovo una cartolina virtuale di Enza in cui si parla di donne-sorelle. Un’immagine è commentata così “Un’amica non e mai così lontana da non poter essere raggiunta”.

 Era destino dunque  che oggi ripensassi a “ Il gruppo” e alle sue otto protagoniste. I nomi non li ricordo se non  Dotty, Kay…tutte comunque appartenenti all’upper class statunitense. Frequentano un college prestigioso e si laureano nel 1933. Sono inseparabili e riescono a mantenere i contatti tra di loro anche negli anni a venire.  Vivranno anni importanti, quelli del New Deal e  profondi mutamenti della società che si scontrano con le regole della vecchia educazione. Non solo  le loro storie personali piene di ombre e luci, matrimonio, ricerca del lavoro, maternità, ma lo scontro tra vecchi valori e una nuova mentalità che sta dilagando proprio nel mondo femminile. Tematiche audaci per i primi anni ’60: nuovi codici di comportamento sessuale, erotismo,  controllo delle nascite, persino omosessualità…tanto che l’uscita del romanzo suscitò gran scalpore; in Inghilterra venne persino censurato.

Io lo lessi avidamente, avevo  circa vent’anni, ciò che mi è rimasto dopo tanto tempo è  proprio   la consapevolezza della complicità fra donne, del loro camminare insieme, di ciò che abbiamo conquistato.

 Certo si mantengono i rapporti con le persone con le quali si hanno affinità , ma quando il gruppo-amiche è formato solidamente si ha una sensazione di sicurezza, tranquillità  che molto spesso può compensare  altre lacune affettive.

Sono molto fortunata da questo lato: ho tante amiche, alcune ancora  dall’adolescenza, altre dagli anni dei viaggi, quelle del mare, quelle di  Trento, le amiche del blog…un bel gruppo insomma…

Share

7 commenti
Lascia un commento »

  1. Il gruppo e’ tutto. Questo libro mi ha gia’ incuriosito e se non lo troviamo quando torno va comprato. Lo voglio leggere immediatamente. La bellezza delle amicizie e’ che le scegli; la famiglia e’ certo insostituibile ma non sempre la si imbrocca giusta…
    Belle le foto e… un pensiero a Verlyn.

    Un piccolo Post scriptum: Robert Schumann, compositore romantico aveva fondato da ragazzo (1833) la “Lega dei Fratelli di Davide” contro il “filisteismo” in musica. Era una specie di scapigliatura e si discuteva di tutto cio’ che riguardava l’arte e i sentimenti: una bellezza. Poco dopo ne e’ nata una rivista musicale. Lo stile del post di oggi mi ha ricordato il linguaggio idealista di Schumann e del suo gruppo.

  2. E’ proprio vero: il bello delle amicizie è che si scelgono, e la scelta è l’atto più importante che un essere umano ha a disposizione, quello che garantisce la libertà. Mi ritrovo molto in quello che dice Stefania. Ciao Stefi! Sai che per combinazione ieri pomeriggio sono andata ad un concerto in cui una pianista (ligure!) ha suonato il Carnaval di Schumann, che si conclude proprio con un pezzo dedicato alla lotta dei Fratelli di Davide contro i Filistei?
    Anche per me il gruppo è sempre stato fondamentale. Nella mia vita intrisa di traslochi ho avuto un primo gruppo di amiche a Torino, proprio negli anni ’60, quelli del liceo. Con loro ho mantenuto per anni una fitta corrispondenza in cui ci raccontavamo tutto, proprio tutto tutto, sicchè se si potessero ritrovare quelle lettere (ai tempi, solo posta PPTT: folgi, buste e francobolli) avrei il diario che non ho mai scritto.
    Per mia fortuna ho poi trovato amiche anche nei successivi trasferimenti ed oggi, qui a Trento, anch’io come Mirna posso dire di avere tante amiche. A volte vorrei che le giornate avessero 36 o 48 ore per poter mantenere i contatti con tutte.

  3. “Senza amici nessuno sceglierebbe di vivere, nemmeno se possedesse tutti gli altri beni” – va bene, stiamo parlando di amiche e non di amici, ma se lo ha scritto Aristotele, deve essere vero in ogni senso! Questo post mi ha fatto tornare alla mente ‘Il meglio della vita’ di Rona Jaffe: la storia di alcune ragazze che a New York (!) negli anni ’50 (ma potrebbe riferirsi anche ad oggi) sognano di raggiungere, appunto, il meglio della vita. Credo che vi piacerebbe molto – se non lo avete letto, è qui che aspetta di esservi prestato, se volete!

  4. Hmm it appears like your blog ate my first comment (it was super long) so I guess I’ll just sum it up what I wrote and say, I’m thoroughly enjoying your blog. I as well am an aspiring blog blogger but I’m still new to the whole thing. Do you have any helpful hints for beginner blog writers? I’d definitely appreciate it.

  5. Samuel Johnson~ A man may be so much of everything that he is nothing of anything.

  6. Aretha Franklin~ I always felt rock and roll was very very wholesome music.

  7. What do pygmy cannibals eat for breakfast? Weedie Bix! !