GITA AL FARO, e la luce che guida

pubblicato da: admin - 9 Maggio, 2010 @ 4:19 pm

scansione0008scansione0007Festa della mamma. Appena apro il PC mi raggiunge  la deliziosa cartolina musicale  di Stefania colma di   parole che vanno diritte al cuore. Cinguettanti uccellini azzurri mettono in agitazione Mimilla dormiente. Il mio sorriso è assicurato, il mio essere mamma accarezzato. Non tutte siamo mamme, ma tutte siamo figlie.

 Tanto si è scritto sul rapporto madri-figlie, sul quel  filo solidissimo che ci traghetta di generazione in generazione. Anche Virginia Woolf, naturalmente, ne scrive . La figura  di sua madre è magistralmente e amorevolmente  ritratta in “Gita al faro”. Mrs. Ramsay, la protagonista del romanzo, è Julia Jackson, sua madre, raccontata a tutto tondo sia nella sua presenza che nella sua assenza. “Gita al faro” è il romanzo più autobiografico della scrittrice inglese, dove si percepisce l’amore e il dolore per una madre persa prematuramente, ma anche inafferrabile durante la sua vita. Una madre bella, laboriosa, dedita agli altri  prima di tutti  al marito, l’esigente accademico Mr. Stephen.  La madre è il centro di tutto, colei che coordina i vari accadimenti del mondo domestico,  su cui  si poggia “la vasta cattedrale dell’infanzia”. Virginia deve accontentarsi di contemplarla mentre viene assorbita da tutti gli altri. Può possederla però ricreandola.

Sì, di certo se domani farà bel tempo“ dice  la signora Ramsay, all’inizio del romanzo,  rassicurando il piccolo James della gita al faro, gita che il padre prevede non si farà per il brutto tempo. Questo rapporto di oppozisione-attrazione fra i due coniugi coninvolge ed attrae  ogni altro personaggio della storia. La madre è il mondo della possibilità, il padre pragmatico sembra ridimensionarlo, ma entrambi si  sostengono a vicenda. Mrs. Ramsay riesce a ricondurre ad armonia le discordanti tensiosi dei vari personaggi, crea unità e diffonde luce. La sua è una guida illuminante per i destini degli altri. Riesce a placare familiari e amici e mette in discussione l’artista, la pittrice Lily Briscoe che altri non è che la stessa Virginia. Come potrà dipingere Mrs. Ramsay, pensa Lily? Alla fine  del romanzo sa di aver compiuto il suo ritratto proprio nell’aver osservato e capito empaticamente il mondo intorno a sè, quando dopo un decennio si potrà finalmente fare anche la tanto desiderata gita al faro. I bambini, già cresciuti, vi giungeranno senza la madre, ma con il concreto padre. E’ attraverso il dominio dei fatti, dei venti, della barca che  si raggiungono le promesse  di Mrs. Ramsay. James, finalmente giunto al faro si accorge che il padre “è una torre rigida sulla roccia nuda“, e ne è rassicurato senza ripudiare l’immagine magica del faro formatasi durante la sua infanzia. Il mare e la terra,  mascolino e femminino si mescolano.

Madre come faro. Credo che lo sia per tutti. Qualcuno se ne può discostare, ma anche per far ciò serve la luce. Non mi stancherò mai di dire quanto importante l’esempio di mia madre sia stato per la mia vita ,non solo, anche quello della madre di mia madre: quella famosa linea femminile di cui sono intessuta e che comprende anche mia figlia.

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7 commenti
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  1. Vivo un contrasto una volta l’anno, quando arriva la festa della mamma. Festa convenzionale e commerciale, commercialissima: lo dico e ne sono razionalmente convinta, di fronte alle vetrine piene di scritte, cuori e offerte di ogni genere.
    Ma in parallelo la telefonata del mio figliolone che tutto sembra fuorchè legato ad obblighi e/o convenzioni mi dà una sferzata emotiva così bella che non vorrei mai esserne privata.
    E il pensiero di mia figlia che è “in Hoffnung” (uso questa locuzione tedesca perchè la trovo deliziosa), ossia sta per diventare mamma, mi carica di una tenerezza che è impossibile definire…
    L’altro pensiero poi, rivolto a mamma che sta per compiere 90 anni e che -ahimè- vive ormai disorientata nello spazio e nel tempo, mi riporta alle stagioni della vita in cui lei era la mia vigile ed energica guida, insieme alla sua mamma, mia nonna Virginia.
    La linea femminile, come dice bene Mirna: una ricchezza grande! Di Mirna e Stefania non si può non percepire l’intensa complicità che le lega, al di là di chilometri ed oceani!
    Non è certo la giornata fissata appositamente a codificare questi sentimenti: ci sono, sono forti e allora si fanno sentire e si esprimono NONOSTANTE la festa commerciale!

  2. La telefonata del figlio che ti fa gli auguri, non per “avere” ma per “dare” è sempre un attimo emozionante: c’è l’amore di mezzo, l’amore perfetto, l’amore del figlio per la madre. E’ un dono infinito. Perchè l’amore dei figli spesso è quasi scontato, è mescolato a tanti altri “messaggi” e si confonde, a volte. E allora anche la festa della mamma, diventa l’occasione, per la grande e pura dichiarazione di amore. E la figlia incinta è un altro momento cruciale nella nostra vita di madri. si aprono nuovi scenari, e nasce un altro amore inimmaginabile. Avere nel proprio vissuto figure materne, la propria madre, la nonna, che ci abbiano amate è un grande patrimonio a cui poter attingere , una grande fortuna. Tanti auguri Maria Teresa.

  3. “To the Lighthouse”, assieme a Mrs. Dalloway l’altro capolavoro epocale. Con quel suo stile pacato ma acutissimo, profondo ma leggero (un confronto con l'”Ulysses” di Joyce? – vabbe’ scherzavo…), Virginia Woolf ci incanta, ci mostra e ci fa riflettere. Sempre. Pochi scrittori hanno il potere di portare la complessita’ della vita e delle sensazioni che la vita ci porta sulla carta. Lei e’ una di questi (spero non verra’ chiamata “letteratura rosa”…!).
    Il romanzo e’ costituito di tre quadri: mamma ne descrive due, il primo (l’infanzia con la madre) e il terzo (l’eta’ adulta come metafora del ricongiungimento con la madre assente). Il secondo quadro, l’intermezzo, il mio preferito, e’ il piu’ breve e non ha personaggi. E’ un volo immaginifico nella casa di famiglia dopo la morte della madre, la casa e’ vuota, scura e scricchiola di vita propria. Unico abitante, il vento. E’ uno degli attimi piu’ intensi della storia della letteratura, per chi non l’avesse letto, sfogliatelo. Sono poche pagine, vi fara’ venire voglia di leggere tutta Virginia Woolf. E di scoprire con lei le sensazioni piu’ profonde e private (ma universali) che abbiate mai provato.

  4. sto leggendo le tue recensioni da qualche giorno e provo un grande piacere. Ormai la sera è diventata una consuetudine gradevole e mi fai venire il desiderio di leggere tutti questi libri.
    Ho visitato il sito della tua Stefania e l’ho trovato interessante.
    vai avanti così perché sei dolce e meravigliosa. Arrivederci a presto
    Rosetta

  5. Today, I went to the beach front with my children. I found a sea shell and gave it to my 4 year old daughter and said “You can hear the ocean if you put this to your ear.” She put the shell to her ear and screamed. There was a hermit crab inside and it pinched her ear. She never wants to go back! LoL I know this is completely off topic but I had to tell someone! Also, please check out my page http://milwaukee31076.multiply.com/journal/item/1/My_Review_of_the_Milwaukee_3107-6_Right_Angle_Drill

  6. Miguel de Cervantes~ Thou art a cat and a rat and a coward.

  7. What would you get if you crossed a monster with the god of love? A stupid Cupid!