TRA UN ANNO E L’ALTRO

pubblicato da: Mirna - 30 Dicembre, 2022 @ 1:49 pm

Fine 2022.

Dicembre.

Bilanci? Di che cosa e perchè? Di tutto, e perchè le parole, soprattutto scritte, sono importanti e si fanno ascoltare il doppio, anche da se stessi.

Ma che cosa ci diciamo? Quello che vogliamo appaia agli altri o quello, più segreto e spesso misconosciuto, che è la nostra essenza e che dolorosamente ci fa intendere che il tempo passa e la vita si accorcia?

Quest’ultima cosa mi spiace molto( anzi mi scoccia ), vorrei vivere per sempre e leggere, sentire il cambio delle stagioni, parlare con le persone, ecc.ecc. Ma sulle spalle c’è una vita quasi intera e si fa…sentire!

E pensare che in confronto all’eternità i nostri anni sono solo l’ombra di attimi. Però…è bello rifletterci sopra. E se poi incontriamo libri coinvolgenti allora il piacere è grande come bersi una coppa di champagne.

In questo scorcio di anno ho incontrato due scrittori giovani: un inglese, Benjamin Myers e un’rlandese Sally Rooney.

Mi arricchiscono di poesia e considerazioni sul mondo attuale.

Sono i cosiddetti “millenium” la generazione sui 30/40 anni.

E se Benjamin Myers è più nostalgico e quasi classico nel suo Bildungsroman, Sally Rooney appena trentenne ci dà un appproccio alla contemporaneità che lentamente noi agées stiamo fossilizzando.

All’orizzonte di Myers, libro di formazione. Incantevole.

Appena terminata la seconda guerra mondiale un adolescente figlio di minatori vuole conoscere il mondo e si avvia a piedi verso lo Yorkshire pensando di andare in un altrove qualsiasi.

Paesaggi di libertà e conoscenza, incontro con Dulcie, una signora di mezza età che gli farà conoscere l’altrove dentro di sè grazie a letture e consapevolezza .

Si avvicinerà quindi a “essere se stesso e non alla persona che fino ad allora aveva interpretato”

Da leggere.

Come è da leggere Dove sei, mondo bello di SallyRooney.

Protagoniste principali due ragazze che si sentono infelici non soloperchè non trovano il partner ideale , ma per tanto altro: per una società dissociata dal loro sentire, per una mancanza di “centratura” perchè questo terzo millennio cambia vertiginosamente ed è pieno di tremende contraddizioni e ingiustizie. Non si riesce a rincorrere il rapporto con gli altri se non soltanto sui social e c’è la sensazione di “trovarsi nell’ultima stanza illuminata prima delle tenebre, testimoni di qualcosa”

Lo sto ancora leggendo e il fatto che fra poco, miagolii della mia Mimilla permettendo, potrò entrare nelle sue parole mi consola del male alle spalle e del tempo…questo tempo che corre senza aspettare un attimo per farsi gustare.

Ma non gliela darò vinta: mi farò a cup of tea ,accenderò una candela verde e rischiarerò il buio dicembrino.

In fondo, domani, pur se l’ultimo dell’anno, è un altro giorno.

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