I Consigli di Maria Grazia

pubblicato da: Mirna - 11 Febbraio, 2021 @ 5:32 pm

LETTURE DI FEBBRAIO 21

La presenza e l’assenza sembrano essere, in questo programma di letture, i temi principali del flusso narrativo che mi ha accompagnato in queste ultime settimane.

Un diario appassionato che ho letto con piacere è stato quello pubblicato da I. Allende in “ Donne dell’anima mia” in cui la scrittrice afferma “ Ho vissuto in un mare in tempesta con onde che mi portavano sulla cresta e poi mi facevano precipitare nel vuoto”: molti son i ricordi della fuga del padre, le sue peripezie per ribellarsi alla rigida struttura patriarcale e per sostenere il femminismo con la forza del “linguaggio che determina il nostro modo di pensare ove le parole son potenti”

Anche l’autore libico del libro “ Un punto di approdo” è alla ricerca di un punto di ripartenza dopo la reclusione del padre dal regime di Gheddafi e la sua successiva perdita. L’arte medievale senese incarnata dalle emozioni visive dello scrittore negli affreschi di D. di Boninsegna, S. Martini, A. Lorenzetti , aiuta H. Matar a riflettere sulle presenze ed assenze che han segnato il suo percorso di vita in quanto come si può leggere “ Un dipinto è un punto di approdo perché è il luogo dove andiamo a depositare le nostre curiosità, i nostri entusiasmi e un grande dipinto, così come un grande libro o una grande sinfonia possono fare da curatori per così dire alla nostra curiosità. Se trovi un appoggio stabile come quello che ti offre un’opera d’arte, per un istante ti senti più intelligente, senti di sentire più profondamente.

E sempre sullo svelamento della condizione umana e della presenza/ assenza come paradigma esistenziale si dispiega il racconto conradiano “ La follia di Almayer”. Nel Borneo l’europeo Almayer dedito a realizzare il tesoro per trasferire la figlia tanto amata in Europa , vede infrangersi il suo sogno quando la figlia e un principe di Bali, contrabbandiere di armi si dileguano innamorati su una nave.

Anche qui la forza dello spirito diventa un punto di approdo per misurarsi con l’assenza, testimoniato da queste parole “ Ci son le orme della figlia davanti a lui che vanno fino al mare. Ed allora lui, una a una, con le mani le copre, di sabbia, strisciando”.

Ripensando a questa scena in riva al mare, penso all’esperienza del sublime in Caspar David Friedrich ove l’essere umano è di spalle, di fronte a qualcosa di cui non fa parte integralmente e non sempre in grado di misurarsi con la presenza e con l’assenza.

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