FEBBRAIO
pubblicato da: Mirna - 11 Febbraio, 2020 @ 9:38 amC’é qualcosa di strano nell’aria di febbraio senza ripensare alla ventosa Urbino di Pascoli dove certamente c’erano più fiori e profumi.
Qui ci sono vibrazioni sotterranee e intimistiche.
Almeno io le sento. Mi basta vedere un ramo di ippocastano ricoperto di gemme o qualche sottile fiore di calicantus per capire che la vita corre e continua imperturbabile nonostante il grande pericolo che ci circonda.
Ed ora comprendo a fondo l’essere madre, la protettrice: il cuore è sempre al di fuori del nostro corpo perchè vive a fianco dei figli.
Che importa a noi , per ora del Coronavirus, qui a Trento?
Ma chi ha una figlia che viaggia ed è a contatto con tantissimi stranieri a loro volta viaggiatori come non può sentirsi in balìa del Caso, della Natura che non nè buona nè cattiva.
E’.
Non mi resta che scrivere.
Meglio che “non mi resta che piangere”
Allora metto i pensieri che mi turbano o che semplicemente arrivano come mulinelli di foglie nella mia mente non più sulla carta, ma su un PC.
Tempo di poesia che nasce da sensazioni tentennanti tra fragilità e forza.
“Voglio afferrare ogni momento /
come fossi un’onda dell’oceano/
per lasciarmi meravigliare /
da questo segreto che è la Vita.
Eppure Febbraio è tempo di Carnevale durante il quale risate di amicizia ci hanno allietato e riempito di consonanze consolatorie e brillanti.
La riduzione che Maria Teresa ha fatto de La Fantesca è strepitosa. E noi l’abbiamo recitata nel salotto accogliente di Cristina – Musa di un salotto delle meraviglie – ridendo felici e dimentichi per un po’ di problemi nostri e universali.
Febbraio non è solo questo: è un tempo ondivago che rimescola ricordi e progetti, non è ancora Aprile, il mese più crudele, come diceva Eliot, ma è un mese ambiguo. Può essere freddissimo come diceva mia nonna Bianca:
Febbraio, febbraietto,
sei corto e maledetto.
Ma può portare primule, forzizie e sole tiepido.
Febbraio come la vita di ognuno. Ombre e luci.
Tutto dentro di noi: siamo noi che accendiamo o spegnamo l’interruttore a seconda dei riflessi esterni.
Che vogliamo fare di questo nostro Febbraio, per giunta anche bisestile?
Subirlo, colpirlo o farselo complice? Forse la terza che ho scritto.
Febbraio siamo noi, febbraio questa sussultante fine inverno è dentro di noi e noi ormai sappiamo che prima o poi spunteranno fiori di pèsco, giunchiglie, margherite.
Non deve essere scontata questa meraviglia,ma deve essere guardata come fosse la prima volta ed apprezzata.
Andiamo e ritorniamo, ci siamo ma non per sempre, ma nel momento “che il tempo non ci trattiene…ma un giorno ritorna e quando ritorna è un tempo che avvera ….e il cuore ti ha gonfiato ( Antonio Delfini) sappiamo che val la pena VIVERE.
Anche per me febbraio, e questo febbraio 2020 in particolare, e’ ambiguo… anche io mi sento (un po’ piu’) in balia di queste forze che fra freddo e rinascita mulinellano come i venti dell’Ovest senza tregua, non danno respiro. Proprio il respiro, quello che ci radica alla vita, quello che scandisce i nostri ritmi, quello che ci permette entusiasmi passionali e quello che puo’ rigenerarci nella quiete, ha il fiato corto. E allora si sta come gli animali, ancora mezzi in letargo ma gia’ un po’ accesi, in ascolto… Come hai detto tu, la Natura e’, va avanti, no matter what. Siamo noi che vogliamo darne sempre una lettura morale. Non c’e’. C’e’ il lasciarsi prendere da tutto quello che sta intorno, combatterlo sarebbe partita persa in partenza, subirlo poco interessante, resta il cavalcarlo, come dici tu, il renderlo alleato, insomma nuotare con la corrente, a volte calda e amichevole, a volte freddina e piena di insidie. Per il tempo che ci e’ dato, sembra la soluzione piu’ saggia. Buon febbraio a tutte e tutti!