La pianista bambina, e la musica come salvezza

pubblicato da: admin - 29 Aprile, 2010 @ 6:36 pm

scansione0040In questo racconto forte e commovente la musica è letteralmente la salvezza fisica per Zhanna Arsanskaija e sua sorella Frina, due ragazzine ebree. La storia di Zhanna ci viene raccontata da suo figlio, Greg Dawson, che ne argina in parte l’emozione, ma che riesce a farci partecipare alla  terribile odissea vissuta dalle due sorelle.

Generalmente io non mi accosto a queste storie perchè mi fanno star male. Non sono mai riuscita a leggere completamente “Se questo è un uomo” di Primo Levi e non leggerò neppure “Gomorra” perchè so che i sentimenti di rabbia, sgomento, disprezzo, impotenza mi agitano troppo. Persino questo di cui parlo ho dovuto leggerlo di giorno…altrimenti la mia insonnia  sarebbe aumentata. Ho deciso di cercarlo in biblioteca perchè me l’ha consigliato Maria Rosa, ma soprattutto perchè si parla di una pianista. Essendo mamma di una pianista mi sono quindi impegnata a portarlo a termine perchè si parla tanto, fortunatamente, anche di musica.

Le vicissitudini di Zhanna sono sconvolgenti, come lo sono state quelle di tutti i perseguitati. Lei ha avuto la fortuna della musica, come consolazione, come ricchezza e come salvezza. La famiglia Arsanskaij vive in Ucraina, a Kharkov, e tutti i suoi componenti  amano la musica. Zhanna ha un grande talento e presto entra in contatto con musicisti famosi.  Sembra avviata, come la sorella, verso una carriera luminosa. Ma quando l’Ucraina nel 1941 viene invasa dall’esercito nazista, il suo sogno si trasforma in un incubo. Le terribile truppe Einsatzgruppen iniziano gli eccidi: in soli due giorni vicino a Kiev, a Babi Yar, vengono uccisi 34.000 ebrei. Gli ebrei di Kharkov  non lo sapevano. Stalin non aveva avvisato degli stermini già compiuti. Più di un milione di ebrei ucraini saranno assassinati. Tristemente famoso è Drobitsky Yar dove migliaia di ebrei vengono condotti dai nazisti per essere uccisi. Fra questi la famiglia Arsanskaij.  Zhanna ha 14 anni, sua sorella due di meno. Il padre riuscirà, corrompendo una guardia, a far fuggire dalla colonna le due figlie. Prima l’una, poi l’altra. Racconta Zhanna, ottantenne, a suo figlio  Greg ” Ci hanno messi in colonna, diretti a nord. Sapevamo che ci avrebbero uccisi, perchè a nord non c’era niente. Mio padre allora mi diede la sua giacca e mi disse: – Non importa come, ma vivi. – “

Sotto i vestiti Zhanna ha con sè la cosa più preziosa: lo spartito dell’ “Improvviso fantasia” di Chopin.  Le ragazze dovranno cambiare  nome, ma vengono aiutate da molte persone. Pur tra tremende sofferenze, fatiche e paure,  riusciranno sempre a incrociare un pianoforte e a dare prova della loro bravura. Grazie alla musica la loro strada lentamente arriverà a un lieto fine. Sbarcheranno negli Stati Uniti  dove saranno adottate da un simpatico americano amante della musica, Larry Dawson. Entreranno alla mitica Juilliard School con una borsa di studio.

In queste pagine tanti riferimenti a musicisti famosi, a pezzi musicali bellissimi che Stefania conosce. Le consiglierò di leggerlo.

Greg Dawson scoprirà tardi gli avvenimenti tragici vissuti dalla madre. Zhanna voleva dimenticare, era molto riluttante a rinvangare ricordi dei quali non aveva mai parlato con nessuno. Dopo le insistenze amorevoli del figlio giornalista ha ceduto, ci ha regalato così la sua  bellissima e terribile storia.

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20 commenti
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  1. Incredibile la storia di salvezza delle due sorelle ebree scampate all’Orrore e alla Follia del mondo grazie allla musica. In essa hanno trovato rifugio, poesia e gioia, resistendo alla ferocia degli uomini. Libro commovente e colmo d’ anelito magico frutto dell’arte.

    P.s: buon 101esimo post signora Mirna e ancora avanti tutta…! Un saluto affettuoso

  2. Mirna, mi dispiace per il topo ma non ho resistito. La pianista bambina l’ho nella pila e lo leggerò presto. Resisto perchè anch’io mi immalinconisco con questo tipo di storie così desolate. E, di questi tempi, talmente attuali.Anche se con modalità (per ora) diverse, l’intolleranza acefala si fa sentire paurosamente.
    “La prigione di neve” di Jan elizabeth Watson – ed. Fazi
    C’è qualcosa di originale, di nuovo (dico di nuovo, capisci?) qualcosa di nuovo su quel sentimento, quella cultura, quel tabù che si chiama maternità. Ed è il romanzo che ho chiuso ieri a tarda sera. L’ho tenuto sulle ginocchia, rimirandolo, pensando a questa incredibile, fantastica storia, che mi ha tenuta in ansia per un paio di giorni. Ero sola in casa e mi sono accorta che parlavo ad alta voce per dire ai muri tutta la mia soddisfazione, la mia contentezza. Prima Elizabeth Strout, con Olive Kitteridge, ora Jan Elizabeth Watson : vengono dal Maine e sono tra i migliori scrittori americani. Questo romanzo di Jan elizabeth Watson “La prigione di neve” mette in gioco uno dei miti del nostro tempo, la maternità, appunto. Eppure Loretta, la madre smitizzata, rimane qualcuno da amare, il primo , intatto grande amore, per i suoi due bambini Orion e Asta, senza nessun dubbio. E nel suo abbraccio sentono che, malgrado tutto, è proprio lì che trovano la splendente pietra di paragone per confrontarvi qualunque altro legame affettivo che incontreranno.E anche il lettore, io in questo caso, sono piena di affetto, di ammirazione, di tenera comprensione per loretta.Oltre che per due bambini adorabili. Questo è uno di quei romanzi che può esserci donato da giovani scrittori contemporanei, in questo caso donne figlie di un’america emersoniana, quanto di più lontano dal nostro paese : il paese del presepe, dell’angusto, della confessione. Un libro , cara Mirna, un libro….che non ho parole.Un saluto contento.

  3. Grazie mamma per aver pensato a me nella lettura di questa storia.. la leggero’ senz’altro. deve essere appassionante anche se drammatica. Quando nella vita ci sono eroismi pero’ tutto acquista un senso diverso e l’impotenza diventa entusiasmo. Conosco alcuni musicisti di Kharkov presenti in regione.!Grazie ancora.

  4. Dear Mirna: Thank you for your passionate, deeply personal and moving words about my book. I will make sure to share them with my mother. Like other Italians who have written to me, you show a deep affinity for music and beauty which most Americans do not have. I visited Italy once – 40 years ago when I was a young. It was enchanting. The wonderful emails I have received from you and your countrymen remind that it’s time to return for another visit. Best wishes…..Greg Dawson, author of Hiding in the Spotlight

  5. Sono onorata e felice che Greg Dawson, l’autore de “La pianista bambina” abbia scritto un commento al post. Credo che tutti conoscerete un po’ di inglese, se così non fosse Greg Dawson dice che parlerà del post con sua madre, che tanti italiani gli hanno scritto…
    Ama l’Italia, ma ci venne solo una volta, 40 anni fa, da ragazzo. Vuole tornarci…

  6. Colgo la palla al balzo e rispondo a Greg Dawson:

    Dear Greg, I’m Mirna’s daughter, currently in the US (Ithaca, Upstate NewYork) where I’m finishing a Doctorate in performance (Cornell University): I will run to buy your book. One of my piano teachers was actually from Kharkov and studied with Regina Horowitz. He used to say that she was really a great pianist and pedagogue, even more talented than her more famous brother Vladimir. His name is Leonid Margarius but he was born after the war and I don’t know whether your mother kept in touch with people there. Anyway, here at Cornell, music is very much appreciated and considered and I feel myself privileged to study here. Thanks for sharing your thoughts with us.

  7. Avere la possibilità di incontrare l’autore di un libro che ci è piaciuto è una delle più curiose avventure che possano capitare. Se poi si tramuta in vero incontro di “anime” ecco che diventa un’esperienza tra le più affascinanti . Perchè ci troviamo alla fonte, allo stato nascente di un mondo che abbiamo vissuto e siamo di fronte al suo creatore. E potremo ascoltare le risposte che darà alle nostre domande più urgenti, guardare i suoi occhi mentre ci parla, ritrovare le sue creature illuminate ,in piena luce, e ricche di rivelazioni inaspettate, che erano rimaste in ombra. Sono contenta che lo scrittore Greg Dawson ti abbia raggiunta in questo tuo piccolo giardinetto dell’Eden, dove fai pulsare vita con una grazia che mi è difficile rinchiudere in una parola.

  8. Ho finito oggi di leggere la stupenda storia delle due sorelle pianiste Zhanna e Frina: non ho le parole giuste per dire quanto mi è piaciuto. Credevo di conoscere molto sulla Shoah, questo libro mi ha dimostrato quanto ci sia ancora da sapere. Grazie all’autore e grazie alla testimonianza delle due meravigliose pianiste

  9. ciao a tutti
    ho appena finito di leggere la pianista bambina. Libro di rara bellezza e sensibilità. Trapela tutto l’amore per la vita e la musica dell’autore e dei protagonisti della storia. Spero davvero che Greg dawson torni in Italia e magari si possa organizzare un incontro con tutti i suoi penso molti affezionati lettori.
    Saluti da Vicenza
    Federico

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