I CONSIGLI DEL NOSTRO GRUPPO DI LETTURA Ottobre 2019
pubblicato da: Mirna - 29 Ottobre, 2019 @ 4:31 pmPuntuali ci ritroviamo con i nostri libri sottobraccio e tanta voglia di parlare delle nostre ultime letture.
Prima però , of course, ordiniamo qualcosa alla barista.
Potremmo definirci la compagnia dell’orzo?
Ma attenzione: orzo in tazza grande, in tazza piccola macchiato senza schiuma, macchiato caldo con schiuma, macchiato freddo, caffè espresso, cappuccino, talvolta un prosecco o una tisana…giusto per cambiare…ma al bar Città sono abilissimi a ricordarsi tutto e a farci entrare alla grande nella Letteratura!
Evviva. Anche questa volta tanti libri letti e tante riflessioni.
Emma parla di un interessante romanzo Il pianoforte di Chopin di Paul Kildea che lei definisce giallo – ma non lo è – soltanto perchè c’è la misteriosa sparizione del pianoforte che il compositore polacco aveva a Maiorca quando stava con George Sand. Si ripercorrono le peripezie dello strumento che approderà “come vuolsi così colà come si puote….a Varsavia? O tornerà a Valldemossa?
Nel novembre 1838 da una cella della certosa abbandonata di Valldemossa, fra le montagne che circondano Palma di Maiorca, si diffondono le note di un «pianino». Non sono note qualsiasi: sono quelle che completeranno i ventiquattro Preludi di Frédéric Chopin, opera cardine del Romanticismo. Non è stato possibile trovare uno strumento migliore sull’isola, ma quel piccolo pianoforte, costruito da un artigiano locale, fatto di legno dolce, ferro, rame, feltro e avorio, avrà una grande vita….
(Stefania è andata subito a comparlo!)
Enza consiglia Red Girls di Sakuraba Kazuki la saga di una famiglia giapponese dal 1950 ai giorni nostri. Si narra di tre generazioni di donne nel dopoguerra giapponese. Mescola elementi di realismo magico e di giallo. Bello.
Roberto, coraggioso, si è impegnato nella lettura cinica e stupenda di Celine
“Viaggio al termine della notte”. So che dovrò leggerlo anch’io.
Come il titolo stesso suggerisce, Voyage au bout de la nuit è un cupo, nichilistico romanzo in cui si mescolano misantropia e cinismo. Il titolo deriva da una strofa di una canzone dell’ufficiale svizzero, Thomas Legler[2]: «La nostra vita è come il viaggio / di un viandante nella notte; / ognuno ha sul suo cammino / qualcosa che gli dà pena.»
Céline esprime un pessimismo pressoché inconsolabile sulla natura umana, sulle istituzioni umane, sulla società e sulla vita in generale.
Io vi consiglio
Da grande di Jamie Attenberg, una scrittura fluida, una grande capacità di osservazione di sè al femminile e della vita intorno, una ricerca di ciò che si vuole o non si vuole. E in tutto questo percorso la consapevolezza di ciò che ti aiuta o ti fa dannare. Bellissimo.
Andrea, la protagonista, è nella parte “non artistica” della sua vita da tempo, ormai. Ha quasi quarant’anni, un lavoro ben pagato ma noioso, è single e ha un rapporto difficile con i suoi affetti. Per lei comportarsi “da grande”, nonostante i quarant’anni, è difficile…
Lucia ha letto Una stagione incerta della nota giornalista Edda Lanza, ormai vovantenne. Narra di un amore ritrovato in tarda età.. Molto dolce, ma non melenso.
E tanti altri suggerimenti. Daria ha letto dell’irlandese Edna O’Brien La stanza dei figli, storia del difficile rapporto di una madre e i suoi due figli dai caratteri e dai destini diversi. Quarant’anni di amore intenso e di sofferenze attraversando Londra,l’ Irlanda,l’Italia nella seconda metà del Novecento.
Carla sta leggendo Le mani della madre di Recalcati Io e lei di Edoardo Boncinelli, dove Lei è…la morte
Ancora un intricato caso da risolvere per l’ispettore Martin Beck della squadra omicidi di Stoccolma. I passeggeri di un autobus vengono uccisi a colpi di mitra. Tra le vittime c’è anche un giovane poliziotto. Per scoprire il movente della strage Martin Beck ripercorre le tracce di un delitto che il giovane collaboratore seguiva.
Mirna, amica carissima: trovarsi, ritrovarsi, leggere, commentare, parlare-ascoltare … sorseggiando un tè nel Caffè Città di Piazza Italia a Trento, luogo che tu hai eletto a Caffè Letterario, il nostro Pedrocchi! Liber, mi piace ricordare che significa libro e libero: infatti con la lettura la mente si libera, le persone fanno comunicazione, communis actio – e ci risiamo con il latinorum!- azione comune. Grazie di tutto ciò. I tesori di relazioni che si instaurano fra di noi e fra noi e i libri sono insostituibili: sono un prezioso Bene Comune, cioè un bene “costruito sin dall’inizio con l’apporto di ognuno di noi”. Alla prossima!