CRONACHE DI BORZONASCA…cala il sipario sull’estate 2019
pubblicato da: Mirna - 3 Settembre, 2019 @ 11:45 amo
Settembre, andiamo, è tempo di… cambiare
Muta la lunghezza del giorno, il sapore del vento, i colori si stemperano.
L’estate che da decenni vivo nel piccolo borgo ligure volge al termine.
Tutto è e tutto non è.
Contrasti, contraddizioni.
Vorrei restare, vorrei partire.
Intravvedo dalla finestra della cucina i cachi che stanno crescendo, ma sono ancora verdi, li immaginerò maturi di sole più avanti, quando a Trento sentirò i primi freddi.
Tre mesi che conserverò nella mia Banca della vita come gioielli preziosi.
E se voglio lanciarmi poeticamente avanti nei futuri ricordi so già che una sottile nostalgia mi farà rivivere tutta l’essenza del mare verde azzurro, delle colline fresche, del mio giardino piccolo che diventa quasi un paradigma della mio luogo intimo . Silenzio, alberi diversi: dal nespolo giapponese alla palma, dalla camelia agli amareni, dal pruno agli spadoni, cespugli di glicine e lillà e ortensie e rose e tanto alloro.
E’ forse un luogo magico e segreto che si dilata per le mie aspettative?
Tempo e luogo vissuto anche attraverso gli occhi di Mimilla che vuole uscire all’alba per sentire ancora i freschi odori notturni, che guarda alla cima della scaletta come al paradiso perduto della sua lontanissima felinità libera, che freme di gioia nel portarmi gechi, cavallette, grilli e lucertole.
A tal proposito vi dirò che ho sempre salvato le incaute prede, ringraziando però tantissimo la mia micetta la quale talvolta si accontenta delle lodi altre volte scocciatissima se ne va mugolando.
Comunque come sapete io non la sgrido mai!!!
Dalla poesia alla prosa?
Vogliamo dunque parlare delle amicizie che si consolidano?
Amici con i quali abbiamo condiviso e e continueremo fino all’ultimo… apericene, focacce, gelati, pranzi ecc.
Sì parliamo sempre di libri, di politica (per fortuna in concordia) ma come si sa si finisce ormai sempre a tarallucci e vino!
E quest’estate più che mai!
La compagnia si è allargata da Grazia, Stefania e me a mio fratello, Paola e Alex, Maria Rosa e suo fratello Piero.
Quanti apericena?
Dalla mia terrazzina con surfinie a quella piena di begonie, basilico e vista incantata di Grazia, all’appartamento raffinato di Eugenio che ci suona anche la chitarra.
Apericena che diventano cene perchè il cibo in Liguria è un filo conduttore costante che si impingua sempre cammin facendo, per cui tartine, pizzette e patatine e olive vengono integrati da polpette, torte salate, riso, verdure ripiene, dolci…più naturalmente vino fresco e frizzante che scivola lietamente nel nostro stomaco e nei nostri pensieri.
Le ultime mie parole famose prima di partire da Trento:
“Ah, finalmente mi disintossicherò e mangerò pochissimo…”
sono state una mera illusione.
Partendo proprio dai miei adorati vicini che hanno iniziato con i loro apporti quasi quotidiani: pomodori, zucchine dell’orto, poi torta di riso, pane alle olive fatto in casa, baciocche, torte dolci, castagne arrostite, prugne, persino polenta pasticciata con la polenta di Storo portata da noi per contraccambiare un millesimo di ciò che ci danno. Ci viziano .
Ah, dimenticavo…anche il brunch americano con eggs and bacon, pan cakes con sciroppo d’acero e frutti di bosco (idea di mio fratello Eugenio)
Meno male che quando andiamo a Cavi riesco a nuotare e che a casa faccio tante scale su e giù perchè ormai le passeggiate a Borzone o in altri bei luoghi collinari non si fanno più...la nuova filosofia è trovare un agritur…
Certamente con Grazia si parla ancora di libri ma lo facciamo più volentieri se dissertiamo in pizzeria o al ristorante o al caffè con…focaccia!
A Ferragosto siamo stati a tavola quasi quattro ore gustando la famosa baciocca (torta di patate con lardo avvolta in pasta sfoglia) ravioli, carne di vario tipo, insalata russa, salumi, tiramisu… Compagnia gradevolissima.
C’è stata anche una pizza sul lungomare rosa di Chiavari e domenica scorsa un pranzo alla Malga di Perlezzi.
Giornata bellissima, nonostante nuvole dispettose che andavano e venivano e talvolta ci regalavano goccioline di pioggia.
Per giungere alla malga occorre camminare per più di mezz’ora in mezzo a un bosco incantato di lecci, felci, piccoli ruscelli – abbiamo attraversato due “guadi”!!!- ma alfin siamo giunti ad una radura più soleggiata e amena.
Mucche, cavalli, erba, che delizia!
Facciamo conoscenza con la famiglia del maniscalco venuta a cavallo da Temossi. Deliziosa.
E poi la nostra tavolata allegra sotto il piccolo porticato: baciocca e salumi, ravioli, assado, verdura e dolci e vino rosso, e liquori, e tanti sorrisi.
Una giornata da ricordare a tutto tondo: noi sei al ritorno senza più l’ombrellino, ma satolli e felici che parlavamo e ridevamo attraverso il verde rorido e colorato di erica, fiori gialli, qualche fungo e bellezza.
Una bellezza vera, naturale che ci faceva sentire leggeri.
Abbiamo qualche foto ma sicuramente in noi rimarranno i frammenti visivi di un tempo trascorso lietamente e con una sorta di .. sostenibile leggerezza dell’essere.
Come non ricordare la piccola Gloria, figlia del maniscalco, che vuol diventare veterinaria e che si muoveva come una creatura dei boschi?
O l’espressione rapita di Stefania davanti alla baciocca?
O quella di tutti quanti noi davanti al colorato piatto di ravioli?
Tempus fugit, ma l’importante è catturarlo nella pienezza dell’istante sia esso un gustoso limoncello o un augenblick di un dolce declivio verde chiaro che si intreccia con il cielo.
E se in noi esiste già il passato, il presente e il futuro forse possiamo in anteprima assaporare l’ultimo incontro nella casa in penombra di Eugenio: parole tra noi leggere, un calice di rosè, stuzzichini salati e dolci per la nostra golosità e musica della nostra giovinezza , ma non solo. Musica che ci accompagna in ogni momento, sia che la cantiamo e suoniamo con la chitarra come fa lui, sia che l’ascoltiamo dalle mani agili di Stefania, perchè ogni espressione umana è figlia del cosmo e la musica certamente è la sua voce più universale.
Bellissime queste cronache … Le aspetto ogni anno… Che acquolina in bocca poi… Ben tornata nella più fresca Trento che ti accoglie sempre nel dolce autunno.. Un abbraccio raf
Mirna carissima, non ho frequentato quasi per niente il tuo blog durante l’estate ed ora che mi affaccio trovo poesia! Splendide carezze di parole alle tue giornate in Liguria! Grazie, perchè è gradevolissimo ritrovare questo tuo modo di raccontare, evocare e rendere partecipe chi ti legge del tuo gustare la vita in quei posti belli, sì, ma resi da te ancora più belli.
L’estate 2019, come sai, ha regalato a me e Riccardo Matilde, la nuova nipotina bolognese che oggi ha ventinove giorni e che, nei preliminari del suo arrivo e poi con la sua venuta, ci ha creato un certo gioioso andirivieni…
A presto e ancora grazie!