la bellezza nella malinconia dei ricordi e la percezione che la più grande distanza tra due punti non é lo spazio ma il tempo hanno connotato le mie letture in questa prima fase di vacanze….
In “Se una mattina d’estate un bambino- lettera a mio figlio sull’amore per i libri“ R. Cotroneo scrive
“Spero tu possa aver fortuna di incontrare persone che potranno farti capire che la letteratura, il sogno di cui parleremo in questo libro, non é solo un gioco intellettuale ma é l’unico modo per capire il mondo, l’unico per inforcare le lenti dell’ambiguità, cadute ormai in disuso”.
E come dalla prua di una nave un marinaio evoca i ricordi offrendo la verità sotto il manto piacevole dell’illusione, così il testo teatrale di T. Williams “Lo zoo di vetro” offre attraverso la figura di una timida e sperduta Laura i sogni fragili della sua condizione di donna negli anni 40 negli Stati Uniti, dedita al suo unico bene rappresentato dagli animaletti di vetro.
“Nessuno sa nulla di se’ prima di agire per impegnarsi totalmente. Non conosciamo la forza del mare finchè non si muove; non conosciamo l’amore prima dell’amore”– così scrive Saramago in “Del resto e di me stesso”che ho percepito come un salto temporale tra la concretezza degli accadimenti presenti nei quarantotto racconti e tutti gli elementi aerei che alimentano un continuo dinamismo interiore.
Quasi a chiudere a cerchio questo viaggio nel tempo si è presentato il romanzo “Zona industriale” di Limonov: con il trascorrere del tempo la periferia moscovita par sovrapporsi alla sua coscienza di dissidente e fondatore del partito Nazional Bolscevico e come ebbe a dire il poeta argentino Borges “Il tempo e’un cammino da fare a ritroso” lo scrittore entra nelle viscere di quelle strade cogliendo nelle schegge del presente le sue diverse vite: quella letteraria, quella politica, addirittura quella mistica e naturalmente quella privata.
Auguro a te e a tutti gli amici buona continuazione d’estate tra colori, fragranze e sorrisi,
Maria Grazia