AMARCORD VII- Ritornare a Carpi
pubblicato da: Mirna - 7 Maggio, 2019 @ 10:56 amNessuno di noi ormai ricordava a che Amarcord eravamo giunti.
Quanti ritrovi semestrali dopo l’inizio commovente e atteso, necessario – direi io – erano trascorsi?
Sfogliando il mio diario-blog ho ritrovato il numero.
Sette volte che ci vediamo… da Desio, da Trento e da Bologna qui a Carpi dove Brunella, Gianni , Gabriella , Donatella e altri ci organizzano l’incontro.
Non si può più farne a meno. Dicevo: necessario.
Perchè, mi chiedo?
Perchè è una carezza al cuore, un pezzo della nostra vita che non si dà per conclusa o dimenticata, ma qualcosa che è rifiorito in un intreccio di ricordi rispolverati e di nuovi germogli di amicizia.
Ed anche i ricordi stessi sono sempre nuovi: hanno mille sfaccettature e gli avvenimenti, i personaggi ritornano baldanzosi a nuova vita.
Come al Rusinin: una signorina anziana, piccola e mingherlina che aveva una stanza interna nella mia misteriosa casa di Cantarana, via Brennero n.3.
Mia nonna Bianca saggia filosofa emiliana, amante della vita, allegra e canterina, le faceva mille scherzi come quella di “agguati” alle spalle e la Rusinin urlava e imprecava in mantovano. Di lei sapevo che aveva fatto la mondina e che soffriva di artrite.
Alla mattina diceva sempre dopo essersi alzata “Son tutta sciavirulada”
Naturalmente Brunella, Vincenzo, sua sorella Carla ed io siamo tornati in “pellegrinaggio” nella nostra via ferma nel tempo, icona eterna della nostra infanzia e prima adolescenza.
Passeggiando da Cantarana alla stretta del Duomo altri ricordi ci fanno capire quanta intensità di impressioni è stata la nostra infanzia grazie proprio per aver vissuto in un antico angolo della Carpi vecchia: la Cattederale accanto a noi, i palazzi, le pietre, i personaggi speciali. Brunella ed io troviamo un ricordo comune: il fascino che una certa villetta con giardino esercitava su di noi! Vi abitava un medico con moglie e figlioletti, ma sempre , a noi pareva, rinchiusi dietro il loro muretto . E ne parliamo solo ora! Il Tempo dunque non cancella, ma fa rivivere, fa conoscere meglio fatti e persone. Proust la sapeva lunga!
E poi ci aspettava il convivio, momento goderecci0, pieno di desideri, di voglia di star bene, di assaporare delizie.
Trattoria Cognento.
E di ritrovare quel gusto saporito della vita che negli emiliani è fondamentale: quasi un momento religioso quello di assaggiare al gnoc frit con gli affettati della zona. Bu0no, asciutto, delicato come nuvoletta, ma pregno di antichi sapori della nostra terra.
Il Lambrusco , nettare degli dei…i tortelloni, le carni, tutti sapori perfetti non solo per saziarci ma per risvegliare in noi sentimenti di amore per la vita.
Quasi una preghiera di ringraziamento alla divinità che ci permette di incontrarci in questa splendida città dalle pietre rosa attorniata da campagne rosse di papaveri e di fremiti.
Ho affrontato un lungo viaggio in treno con cambi a Verona e Mantova .
Stefania non è potuta venire ( un concerto a Budapest ) lasciando Federico da solo tra noi “ragazzi” dell’Amarcord. Bravissimo Fede!. .
Vale sempre la pena di incontrare persone a noi affini, persone che hanno condiviso momenti molto importanti della nostra vita.
Come Carla, zia di Federico, sorella di Vincenzo, che è sempre stata per me un appoggio e un sorriso. Soprattutto quando sono stata mandata in colonia a Riccione perchè doveva nascere mio fratello. Quanti lustri fa? Tanti.
Ma Carla di qualche anno più grande di me , ricordo, mi aiutò tantissimo.
Splendida donna che vive sorridendo a aiutando gli altri a Mirandola.
Con il marito Giordano- come il fiume biblico- e una gatta deliziosa.
Un bacio.
La prossima volta non solo Stefania, mia diletta figlia e autista, ma Corrado con noi!
Appena ho avuto notizia di questo resoconto del tuo ultimo Amarcord a Carpi, ho voluto leggere. Sì, perchè amo queste cose, questo ritrovarsi e rivivere momenti belli con le persone che sono rimaste belle, ma non solo… C’è il tuo modo, Mirna, di raccontare “accarezzando”, cosicchè si percepisce tutta un’atmosfera meravigliosa. Grazie!