RESTO QUI di Marco Balzano, ed. Einaudi

pubblicato da: Mirna - 11 Luglio, 2018 @ 4:35 pm

IMG_20180711_173942Ora capisco perchè mio padre era così affascinato da Curon Venosta e da quel campanile che emerge dall’acqua come un fantasma.

Ci passavamo spesso poi negli anni Sessanta – come turisti – ma sono certa ci avrà raccontato la storia dell’allagamento del paese perchè a quel tempo vivevamo ancora a Merano.

I miei genitori avranno seguito dunque con partecipazione tutto ciò che avvenne a quei due paesini della val Venosta: la costruzione della diga con la distruzione di tante casette e masi.

Per questo ho letto avidamente il romanzo di Marco Balzano che seppur in chiave romanzata ci racconta la storia degli anni travagliati del fascismo, dell’arrivo degli italiani in sud-Tirolo (e fra questi la famiglia di mia madre), le difficoltà e le sofferenze per gli altoatesini.

Si parla della coesistenza dolorosa di due popolazioni che hanno subito la prepotenza e la violenza politica dei tempi e che oggi speriamo di non dover più rivivere.

Seguiamo le vicende di Trina, diplomata maestra, ma che per le leggi fasciste non può insegnare tedesco. Per alcuni anni fa la maestra clandestina. Poi sposa un contadino che ama la sua terra di pascoli e fiori.

Nascono due figli.

Marica è l’attesissima secondogenita che a 10 anni nel tourbillon del Nazismo incombente fugge con gli zii in Germania senza lasciare traccia di sè.

Un dolore immenso attanaglia i genitori, e se il padre tenta di fermare in disegni il ricordo della figlia, Trina le scrive una lunga lettera per raccontare il suo amore e tutti gli anni di sofferenza .

Il titolo dunque è importante, non soltanto per ricordare la scelta di molti contadini che decisero di rimanere accanto alla diga in casette prefabbricate pur di non lasciare la propria terra e la propria identità, ma anche come “rimprovero” verso la figlia amatissima che preferì andarsene.

Da leggere

Marco Balzano è nato a Milano nel 1978, dove vive e insegna.

Ha vinto numerosi premi tra i quali il Campiello nel 2015

Share

Commenti chiusi