Ricordando Maristella
pubblicato da: Mirna - 5 Luglio, 2018 @ 5:15 pm
E’ facile e difficile lasciar correre i pensieri.
Facile se mi soffermo a guardare il volo delle farfalle sulla mia lavanda e lungo la scaletta di pietra che porta al glicine fiorito e alle altre piante liguri. Tutto sembra fluire in pace come se la vita non avesse interruzioni. Un panta rei fluido e ameno, l’estate sembra fermarti nell’hic et nunc, ti assopisce e obnubila un po’.
Difficile invece quando i pensieri incontrano i ricordi sassosi delle assenze ed allora ti senti fragile e più sola.
Ed ancora un’altra amica se n’è andata da poco, un’amica con la quale ho condiviso quarantotto anni della mia vita.
Maristella incontrata nel 1970 insieme con Marina e con mio marito Piero.
Tutti sulla stessa nave da crociera in un’estate di giovinezza e speranze .
Viaggio, avventura, amore, vita.
Ricordi di scali in nord Africa, a Madera,alle Canarie, in Spagna, risate, emozioni.
Insieme abbiamo vissuto l’esperienza forte del naufragio della nave Fulvia C nel luglio 1970.
Poi ognuno ha continuato percorsi di vita diversi, ma sempre unite da progetti in comune.
Devo ringraziare Maristella se ho lavorato per Versace e non solo.
Incontri annuali e ultimamente- dopo l’inizio della sua malattia- semestrali.
Generosa, diretta, ospitale,autentica nei suoi pregi e difetti.
Stefania ed io siamo state invitate anche a Londra nell ‘appartamento suo e di suo marito, Arlington House, accanto a Green Park.
Ricordi di parties giovanili, di spettacoli alla Scala, di cene con Marina, di shopping e risate,
di battibecchi sui miei capelli che dovevo sistemare secondo i suoi consigli.
Sono andata a Milano lo scorso mercoledì per il suo funerale.
Poi sono tornata nella sua casa che so non vedrò mai più.
Ho chiesto di sdraiarmi sul suo letto, nella sua camera azzurra. E mi sono abbandonata senza difese al flusso di coscienza.
Troppe cose da dire, raccontare, ricordare.
Ma guardando ciò che lei ha guardato per tanti anni mi sono sentita lei stessa.
Ho percepito intensamente il gusto del bello che ha sempre permeato la sua vita, e ciò che poteva provare negli ultimi tempi:
stupore di non essere più così energica, ma anche speranza di riappropriarsi della propria vita.
Ho ammirato i suoi quadri alle pareti, la marina azzurrata e il vecchio che a Londra era appeso sopra il camino.
Ho ritratto la poltrona blu dove spesso si sedeva ormai stanca ma sempre indomita a parlarmi dei suoi impegni e progetti.
Ho detto addio alla casa che conosco così bene, alle sue orchidee che mi sembravano già orfane.
Addio alle parole sospese tra lei e suo marito durante i pasti, alle nostre lunghe conversazioni sul nostro passato, sugli abiti, sull’arte, sulle amicizie comuni, su ciò che la vita ci ha offerto .
Mi sono lentamente congedata dalla sua essenza in quella luce obliqua e azzurra, ricca dei suoi ultimi faticosi sorrisi.
Le emozioni che questa pagina mi ha regalato sono intense e bellissime. Cara Mirna, ricca di sensibilità e di affetti, tu sai esprimere quello che hai in te con parole così delicate e nello stesso tempo efficaci, che doni a chi ti legge suggestioni forti, che lasciano un segno importante e fanno star bene a lungo anche se l’argomento è doloroso, come questa volta.
Ho detto “star bene” perché traspare da ciò che dici il valore dell’intesa vera tra persone, la bellezza delle cosiddette affinità elettive, l’importanza dell’avere in comune valori, scelte, passioni, esperienze, ricordi…
Penso che la tua amica Maristella, come l’altra amica che hai perso recentemente, come il tuo carissimo Piero, tutti siano lì, proprio lì vicini a te.
Ti abbraccio
Carissima Mirna, il ricordo della tua Amica è¨ commovente anche per chi non ha conosciuto “quella” amica. Io però conosco sempre meglio “questa” amica, cioè¨ te, Mirna: l’umanità che prorompe (stavo per scrivere traspare, ma invece prorompe) dallo scrigno dove abitano i tuoi preziosi sentimenti è¨ un regalo che fai a chi ti legge, a chi ti frequenta, a chi ti vuol bene.