CRONACHE DI BORZONASCA. IL GIARDINO NELL’ANIMA
pubblicato da: Mirna - 20 Giugno, 2018 @ 10:59 am
E’ sempre dentro di noi il desiderio di giardino, quel luogo circoscritto, sicuro, ancestrale, che ci accompagna dai primordi dell’umanità quando nell’Eden eravamo felici.
C’è nell’infanzia di tutti un giardino dove erba, fiori, alberi erano nostri compagni e complici. Poteva essere segreto, non nostro, lontano, vicino, ma quando ci trovavamo accanto a cortecce, fili d’erba, fiorellini, farfalle, api ci sentivamo a casa.
Perchè un giardino è anche uno stato mentale nel quale ci si può spogliare dalle maschere, dai condizionamenti e tornare fiore che cresce, foglia che si muove senza regole umane.
Da bambina avevo un cortiletto piccolissimo, ma c’erano alcune alberelli, violaciocche e un amico al di del muretto. Luogo che sentivamo solo nostro. Non ricordo adulti, ma solo bambini.
Come nel bellissimo libro per ragazzi “Il giardino segretoâ€
E poi intorno a noi c’era la campagna con fiordalisi e papaveri ai tempi delle spighe.
E lucciole e profumi di tiglio. Atmosfere magiche.
Ho molti libri che raccontano giardini.
Stupendo “Il giardino di Virginia Woolfâ€curato con maestria e cuore da suo marito Leonard.
Anche soltanto sfogliando le pagine ci si può immergere in visioni di fiori bianchi, gialli, i famosi “daffodils†(giacinti, di cui parla Woosdworth in una romantica poesia). Mi piace soltanto nominare i nomi di clematide, cerfoglio, viburno,euphorbia, anemoni, astri, nasturzi, delphinium (anche se alcuni non li conosco) per sentirmi in una zona franca dove regnano bellezza ed armonia.
Elizabeth von Arnim ha scritto “Il giardino di Elizabeth†che divenne la sua vera “home†dove scappare dal marito autoritario e dalla noia.
Un’ appendice postuma al suo racconto è un delizioso libretto “Il giardino perduto†che altro non è che il ricordo dell’infanzia quasi magica vissuta nella proprietà dei nonni.
Quando mio marito Piero volle ristrutturare questa vecchia casa con giardinetto a fasce sul retro feci un po’ di resistenza, ma a lavori ultimati e nonostante scale e scalette per accedere sia all’appartamento, alla mansarda e ai giardinetti rimasi affascinata.
Fu un amore a prima vista.
In quella lontana estate del 1996 potevate sentirmi declamare Montale “Meriggiare pallido e assortoâ€, vedermi in estasi di fronte agli allori, agli amareni, alle camelie, alle rosse rose antiche dette rose d’amore, comporre poesie dove dicevo “Soprattutto io amo possedere fiori d’amarene e di limoni, eccâ€.
Pur essendo un giardino piccolo, verticale, scoprivo bellezze e sorprese: roselline rosa che si arrampicavano in alto dove edera, bosso nascondevano un altro piccolissimo camminamento che dà su un sentierino in alto, c’è addirittura un po’ d’uva.
Ci sono poi una palma, un nespolo, un pruno, un albero di cachi, un arancio selvatico e rosmarino, melissa, gelsomino che a sera, insieme ai tigli vicini, ci avvolgono in un profumo intenso.
Mi meraviglio sempre quando dopo aver goduto del sole accanto a ortensie, spadoni, belle di notte, mi affaccio dal balconcino del salotto e noto che presto fioriranno le dalie, le rose rosa stanno sbpcciando , il lillà freme, Mimilla è felice e vedo persino alcune lucciole brillare timidamente sulla porta del casotto e nell’orto del vicino.
E’ un microcosmo lo so, ma ogni fiore, ogni odore che sale nella notte calda , ogni garrito delle ultime rondini rappresentano il nostro mondo desiderato, mondo che possiamo sempre ricreare nel nostro cuore e nella nostra anima affidandoci alla Natura che procede nonostante tutto.
E’ così, un giardino inaspettato quello di Borzonasca, lo era già , misterioso e ritroso quando da piccola seguivo lo zio Stella che andava a curare e innaffiare qualche pianta. Allora, tutto il vicinato era più cadente e si attraversavano altre proprietà nei modi più selvatici, con scalette, pertugi, sentieri. Approdati qui poi si riapriva tutto alla luce ed è stata sempre una bella sensazione. Aperto ma anche protetto vorrei dire di questo giardinetto, un angolo verdissimo – non ce ne sono così tanti – nel centro storico di Borzonasca. Dall’altra sponda del fiume, quando si guarda verso casa nostra, si può notare una macchia verde piena di alberi (cresciuti selvaggiamente), una piccola Amazzonia in paese, cosa di cui andiamo molto fiere.
Proprio recentemente è venuto fuori il romanzo “Il Giardino segreto†dal mio incontro con Malcolm Bilson qui a Stoccarda, forse ispirato dal giardino che ho la fortuna di apprezzare (e bagnare) nei miei soggiorni di lavoro nella città tedesca. Anche qui le piante hanno la meglio, pochi gli interventi umani a “controllo†della vegetazione e tutto si sviluppa in autonomia e generosità , senza troppi freni. Un altro spazio protetto e molto “romanticoâ€. Aggiungo poi ancora un riferimento a un “giardino†particolare che ho visitato lo scorso weekend, il parco di Sanssouci a Potsdam, l’amata residenza estiva (e poi permanente) di Federico il Grande, un susseguirsi di siepi e cespugli, statue, fontanelle, case cinesi e altre sorprese che si incontrano esplorando gli anfratti di questo luogo. Un parco grande ma pensato come uno spazio anch’esso protetto, dove ci si possa rifugiare per fare spazio nella mente e ritrovarsi albero, foglia, acqua, cielo. Un albero mi ha colpito, un albero grande dal tronco rosso che ho accarezzato pensando che forse sotto quest’albero sono accadute tante cose e si sono avvicendate tantissime persone. Un altro Eden ricreato.
Cara Mirna, mi sento di proporre i libri di FAUSTO BRIZZI, ne ho letti 4, sono divertenti e profondi. E’ il regista di Notte prima degli esami.
Colgo l’occasione anche per mandarti un saluto affettuoso con l’augurio di buone vacanze, una carezza a Mimilla