Che cosa leggevano i nostri genitori?
pubblicato da: Mirna - 28 Marzo, 2018 @ 12:39 pmDurante le nostre riunioni di lettura – il famoso LibrIncontri – ci siamo chiesti di quali libri avevamo sentito parlare in casa. Che cosa leggevano i nostri genitori?
Sono partita dagli appunti di mio padre, Marino Moretti -omonimo del poeta – Â che mi hanno fatto ricordare quanto egli amasse alcuni grandi scrittori.
Ho trovato un piccolo blocchetto dal quale posso ricopiare di sana pianta quello che egli  scrisse forse pochi anni prima di morire:
“Emilio Salgari, “I tre boys scouts”, “Nik Carter”, “Nat Pinkerton”. Queste sono state le prime letture della mia adolescenza.
Sandokan e i suoi amici mi facevano sognare di viaggi misteriosi nelle isole del Golfo del Bengala e dell’Arcipelago della Sonda.
A 15 anni accantonai definitivamente questo tipo di romanzo perchè il mio interesse si era rivolto verso i grandi scrittori quali
Dostojevskij, Zola, Hugo, London.
Del primo ricordo che una sera alle 22 iniziai a leggere Delitto e castigo e continuai fino all’alba: Â sette ore di lettura continua. .
Poi I fratelli Karamazov, Il Giocatore, l’Idiota.
Di Emile Zola lessi La bestia umana: la trama era talmente complessa e avvincente che in una  notte me lo lessi tutto.. .Purtroppo ho smarrito questo libro e non sono più riuscito a rintracciarlo. Di Zola lessi poi Nanà e  Teresa Raquin, anch’essi validissimi ma a parer mio non come La bestia umana.
I Miserabili di Victor Hugo, nonostante la mia giovane età , incisero profondamente il mio essere in quanto mi resi conto che un uomo che aveva commesso un reato può trovare la forza per redimersi. Ed anche il mio giudizio divenne meno intransigente.
Di Jack London lessi subito Zanna Bianca ma quando conobbi Martin Eden ritenni quest’ultimo molto superiore al tanto declamato Zanna Bianca.”
Mia madre Maria invece leggeva generalmente soltanto di sera a letto e solamente libri gialli: Â Agatha Christie, Rex Stout e Ellery Queen ecc. Diceva che i delitti le conciliavano il sonno.
Anche Maria Teresa dedica ora qualche riga a quel che ricorda delle letture dei suoi  genitori.
“Mio padre, che era laureato in economia e commercio ma aveva l’animo del linguista, amava leggere libri ed articoli giornalistici di Aldo Gabrielli o Paolo Monelli i, e forse altri linguisti che io non ricordo. Godeva proprio nell’immergersi tra le parole e le storie di parole. Amava anche le lingue straniere e, pur avendone studiate tre (inglese, francese e spagnolo), i primi tempi delle scuole medie di noi figli si era messo in testa di seguire anche il nostro tedesco! Ma non è andato molto avanti. Era un tipo assai riservato e non parlava molto. Amava l’umorismo composto di stile anglosassone e leggeva i libri di P.G. Wodehouse, che abbiamo letto anche noi figli. C’era da sbellicarsi dalle risate, senza mai neppure la minima ombra di volgarità .
La mia mamma, che era maestra, adorava i romanzi di Bruce Marshall, che ho in parte letto anch’io. E pensa che questi sono poi stati scoperti anche da Valentina, che ha requisito quelli di casa delle nonna e se n’è procurati anche altri! Mio padre ad ogni ricorrenza gliene regalava uno. Anche qui c’è un umorismo assai composto. A mia mamma piaceva perché questo Marshall, pur inglese, era vissuto moltissimo in Francia e lì aveva ambientato i suoi romanzi. Lei come lingua straniera aveva studiato proprio il francese ed aveva anche iniziato l’università di Ca’ Foscari a Venezia per laurearsi in francese, appunto. Poi guerra, matrimonio e noi figli l’hanno costretta a lasciar perdere. Sicuramente le piacevano altri libri con storie delicate: ricordo che aveva letto IL CUCCIOLO e IL PICCOLO PRINCIPE. Altro al momento non mi viene in mente”
Aspettiamo i vostri ricordi…
ho la fortuna di avere due genitori lettori…. mia mamma Anna legge tantissimo e mi ha passato tantissimi libri…. Isabelle Alliende , yoshimoto fra le autrici preferite…..Papà me lo ricorco a leggere il libri di Bruno Vespa ….. a dire la verità non so cosa stia leggendo adesso … sicuramente legge
Stupenda, cara Mirna, quella foto di famiglia con tuo padre, signore di grande fascino, attorniato da voi donne amate: la tua tenera mamma (che si vede solo ingrandendo la foto e che è dolcissima), tu giovane donna molto molto bella e Stefania col suo visetto così attento, spiritoso, dai lineamenti graziosissimi!
Genova. Il mi’ babbo, toscanaccio doc, Maresciallo Maggiore dei CC, quattro volte al giorno 6,5 km in autobus e tram per la tratta casa-ufficio, orario spezzato (!), da Via Rodi a Via Cesare Cabella, minimo 35 minuti a viaggio, controllare per credere, tre figli maschi, tempo libero poco, leggeva poco. Ricordo “Maledetti Toscani” di tale Malaparte dr. Curzio. Mamma, insegnante di lettere, soprattutto poesie: Carducci e D’Annunzio che poi non sono i miei poeti preferiti. E io? Da ragazzino tutto Salgari, tutto Verne, come tanti altri. Solo che quando mi spegnevano la luce (“Dormire, domani c’è scuola!”) io accendevo la pila sotto le coperte a andavo avanti …