L'ARMONIA DEL MONDO, di Pietro Citati
pubblicato da: admin - 19 Aprile, 2010 @ 6:36 pmGiunta al mio 90° libro, come ha ricordato Stefania, è d’uopo riflettere un po’ su questo appuntamento quotidiano che mi regala qualche ora di immersione – e nella letteratura -e nel mio profondo. Questo “lavoro” mi fa ricordare attimi ed emozioni dimenticate. Poco fa, mentre pensavo al libro da presentare, mi è tornata alla mente un’antica fonte romana che si vede soltanto percorrendo un sentierino vicino a Cavedine. La scoprii anni fa quando, supplente nella locale scuola media, riempivo le ore “buche” passeggiando nei dintorni. Ho precisa l’immagine della scoperta di questa fonte nascosta in cui l’acqua algida e  pura mi ha, da subito, rappresentato  la Verità  che dobbiamo trovare… (Chissà se Cinzia mi legge ancora e si ricorda le nostre passeggiate…) E il libro di Pietro Citati, come sempre, ricerca la Verità su di noi, sul nostro procedere nel mondo in divenire, riuscendo col suo giudizio critico ed equilibrato a darci spunti di positività e ottimismo.
Ne “L’Armonia del mondo” si esaminano vari temi, dai gatti e bambini, all’arte della conversazione, dalla nostra italianità  alla politica, ecc.
Mi soffermo, in questo mio  post di riflessione, su un sottocapitolo “La Maturità “ (eh, la lingua batte dove il dente duole, diceva mia nonna) in cui Pietro Citati dice che essa è”… – la lunga e fugacissima età di mezzo, alla quale dovremmo affidare la parte migliore di noi - ma che continua a rimanerci incomprensibile.” Come arriviamo a questa sponda? Con coraggio, con timore o riusciamo a scivolarci dentro con naturalezza? La maturità si può raggiungere anche in un’età anagrafica giovane come Pamina e Tamino nel Flauto Magico che hanno attraversato “l’ardore delle fiamme e lo strepito dell’acque”. Don Chisciotte , continua Citati, diventa maturo soltanto un attimo prima di morire, quando consapevole della verità , abbandona le sue illusioni che lo hanno fatto vivere. Invece Wilhelm Meister e Lucien de Rubemprè, personaggi chiave di Goethe e di Balzac, non varcheranno mai la soglia. La maturità è quindi una conquista di verità , consapevolezza, ma è anche una perdita delle illusioni, delle incertezze. Il pericolo dell’età matura è talvolta quello di costruire troppe difese che possono diventare quasi mura carcerarie.
E’ un’età inquieta, ma che può diventare prolifica –  nonostante gli acciacchi e il vuoto che si allarga intorno a noi – progettando, sorridendo, considerando ogni giorno come un regalo e uno spiraglio aperto a mille possiblità .Â
Il consiglio di Pietro Citati è anche quello  di crearci ogni tanto degli spazi vuoti “Abbiamo bisogno di tempo vuoto, dove avanzare senza fretta, bracciata dopo bracciata; attraversiamo un lungo spazio di mare.” Condivido l’elogio della lentezza e “dell’acqua” alla quale abbandonarci per ritemprarci.
Di questo saggio stupendo dovrei scrivere tantissimo; credo sia meglio consigliare di leggerlo.
Voglio concludere con alcune sue  considerazioni sui gatti – il libro inzia proprio parlando di loro -. “Il gatto si annoia” “non si lamenta” “dorme e contempla”. “E se c’è un momento che mi affascina nella sua vita è quando sta davanti alla finestra. …Come vorrei scorgere quello che vede!…il suo sguardo sembra riflettere e dissolvere in sè tutto ciò che avviene nel mondo”
Innanzitutto mi unisco a Stefania… Felice novantesimo post Mirna… Sono felice che da 90 giorni ci regali un pò di te, un pò della tua vita, della tua saggezza e della tua sensibilità . E dei tuoi libri ,of course.
Mi piace la citazione di Citati sui tempi vuoti, la condivido in pieno… Tutti ne abbiamo bisogno, di fermarci , respirare a lungo, riflettere per godere appieno ogni momento. E per finire, adoro anche la considerazione sui gatti, in assoluto i miei animali preferiti…
Complimenti carissima Mirna, buon primo trimestre! Sembra ieri che hai cominciato… e il tempo è volato! 90 splendidi momenti di serenità , per farci meditare, sorridere, ricordare… pillole di saggezza morbida, ma forte come roccia. Grazie cara amica.
I nostri tempi vuoti! Momenti così preziosi in cui si parla con se stessi. Per me sono le primissime ore del mattino, dedicate al tenero e languido ciabattare, nell’ovattato silenzio della casa che mi avvolge e mi protegge. Come ogni mattina aspetto l’alba e penso, controllo se sono spuntati dei nuovi germogli sulle piante, teneri virgulti che nascono al nuovo giorno, assaporo il caffè del risveglio. Porto fuori il piatto per i gatti che ogni mattina arrivano a frotte, scrivo alcuni pensieri, leggo qualche pagina, completo il diario… sola con la dolcezza. “Il mondo può attendere” ancora qualche istante e poi la giornata si snoderà tra mille splendide incombenze, importanti per me come l’aria che respiro…
A volte vedo la maturita’ come un’eta’ irraggiungibile, utopica, nella sua forza. Sembra, a volte, che nell’infanzia si sia piu’ forti perche’ meno timorosi e che invece nella maturita’, proprio perche’ consapevoli, ci si indebolisca e si arrivi ad avere piu’ bisogno degli altri. Non dovrebbe essere cosi’. Non so cosa dica Citati a proposito ma molto dell’infanzia andrebbe portato nell’eta’ matura, per dissetarla, per divertirla, per liberarla.
Belli gli occhi verdi di Mimilla persi (o concentrati) nel vuoto.