IL SILENZIO di Erling Kagge, ed.Einaudi
pubblicato da: Mirna - 17 Settembre, 2017 @ 3:59 pmIL SILENZIO DI Erling Kagge , ed.Einaudi
Sembra un caso che in questa calda estate in cui la mia necessità di Silenzio è aumentata mi sia arrivato in dono questo delizioso libro.
Saggio ? Riflessione?
Certamente un invito e una suggestione per fermarsi e cercare il perché della necessità del SILENZIO.
L’autore è il norvegese Erling Kagge, classe 1963, che di silenzio quasi assoluto se ne intende.
E’ stato infatti il primo uomo a raggiungere in solitaria il Polo Sud e il primo a raggiungere i “tre poli†il Polo Nord, il Polo Sud e una cima dell’Everest .
Ma che cos’è il silenzio e dove si trova?
L’autore ci parla delle sue esperienze, cerca di capire la società contemporanea  sommersa dal rumore.  Cita spesso il pensiero dei  Grandi non tralasciando una pagina della Bibbia: Dio si manifesta ad Elia in una brezza leggera tradotta in norvegese in “silenzio sottileâ€
Questo è purtroppo il tempo del rumore: lo sperimentiamo ogni giorno: traffico sulle strade, negozi, bar ristoranti con musica altissima, brusii,televisori accesi …sembra che la maggior parte delle persone abbia paura del silenzio in una sorta di horror vacui.
E’ come si volesse fuggire da se stessi.
E molti tendono a spegnere il SILENZIO con TV, radio, Internet.
Pascal diceva di non aver paura del silenzio  “La disgrazia degli uomini proviene dal non saper essi starsene tranquilli in una cameraâ€
Sono stati condotti test psicologici per misurare l’intensità del disagio di starsene da soli nel silenzio:
per molti trovarsi faccia a faccia con i propri pensieri è stata un’esperienza sconvolgente.
Ciò deve far riflettere, suggerisce di fermarci e di ascoltarci.
Il  SILENZIO ci fa guardare dentro e ciò è necessario per arricchirci o sfrondarci, per prendere coscienza di chi siamo, di che cosa vogliamo veramente.
Dobbiamo imparare a trovare la linea di demarcazione tra la mancanza di senso che dà la NOIA e la pienezza di senso che dà la GIOIA.
Ma tutto sta in noi stessi.
Dobbiamo convincerci che non siamo obbligati a parlare in continuazione  e neppure a pensare come macchinette.
Dobbiamo fermarci, meditare e la filosofia Zen ci insegna.
Anche molti artisti contemporanei  hanno compreso come il silenzio pieno (il silenzio assoluto, il vuoto vuoto non esiste neppure nell,universo – anzi Dante ci parla della musica del Cosmo).
Citiamo il compositore John Cage  passato alla storia  con la composizione 4’33: quattro minuti e trentatre secondi di solo silenzio  (portato sul palco anche da Stefania) .
Si può ascoltare anche il silenzio.
SILENZIO il vero lusso d’oggigiorno, almeno per me
Vengo in questo  paesello per assaporare meriggi montaliani di lievi tremori d’ali, o ronzii di api e mi tocca sentire televisori accesi dalla mattina alla sera…
Naturalmente protesto e riesco a ritrovare un po’ di pace. Quando mi tuffo in mare faccio il “morto†affinchè l’acqua mi copra le orecchie ed allora sono in estasi.
Soltanto  la voce del mare . Bellissimo.
Ricordo invece lo smarrimento di mio marito quando ci trovammo in un boschetto morto, alberi spogli, nessun cinguettìo, volle uscirne al più presto.
Il  Silenzio non è un’anomalia , ci dice Erling Kagge,  è una nostra esigenza, è ciò che siamo noi dentro. Dobbiamo tuffarci in esso perché vi troveremo la chiave per comprendere più a fondo la vita.
Ovviamente sono assolutamente d’accordo. Qualcuno ha detto che chi sperimenta il silenzio non può più farne a meno.
Diverso è il silenzio dell’abbandono, per questo si può chiamare solitudine.