CRONACHE DI BORZONASCA

pubblicato da: Mirna - 10 Agosto, 2017 @ 8:05 am

 

CRONACHE DI BORZONASCA 

La lunga estate calda

Troppo intenso e continuo questo caldo africano dell’estate 2017.

Persino i miei  pensieri sembrano procedere con un andamento lento  e P1000859anomalo. Talvolta mi sembrano statici come il cielo celestino che non muta, talvolta hanno improvvise deviazioni verso ricordi e riflessioni che nella mia vita cittadina sono diversi. Certamente per me i tre mesi in questo paesello hanno una connotazione e un ritmo  peculiari. Un’altra vita, un’altra me stessa?  mi chiedo.

 Capita anche a voi quando cambiate a lungo ambiente?

In realtà per me è sì un cambiamento deciso, ma  ciò  si riallaccia a tantissime altre estati .

Libri e fine giugno 17 009 Però, però … mutatis mutandis anche i mesi azzurri si discostano, si sfaldano, si arricchiscono di elementi inaspettati.

Cambiamo noi  e cambiano le circostanze, mi sembra che cambi persino  Mimilla, estate dopo estate.

E cambiano i sogni notturni: le case della mia vita ritornano prepotenti e in sfumature diverse.

 Cantarana e l’infanzia con il muretto divisorio sempre più vivo ora che l’ho rivisto dopo tanti anni a Carpi; la villa Parsifal di Merano con le rose e il torrente traditore, l’ultima casa dei miei genitori dove ancora nella mia stanza si conservavano i poster dei Beatles e di Joan Baez.

Ma è soprattutto la casa di Borzonasca che viene di continuo trasfigurata ferragosto e dintorni 033durante il mio  sonno: se all’inizio dell’impresa di ristrutturazione  io sognavo di un luogo che si moltiplicava come in un gioco di specchi ora riesco a sentirla mia e più reale. Gli spazi sono tanti e tutti ascendono. Devo arrivare al terzo piano per entrare nel tinello e camere da letto e uscire nella terrazza del gelsomino e delle surfinie. Per accedere ai salotti ferragosto e dintorni 029mansardati e all’altro balconcino c’è  un’altra scaletta interna, per salire nelle due fasce di alberi e fiori altri gradini. Nei sogni mi  sembrava di toccare il cielo e vedevo Piero attento alla costruzione del nostro “nido”. Sì, forse è il mio nido. Sebbene spesso mi sembra di non riuscire a staccarmene per svolazzare intorno.

Per cui Trento e l’appartamento del’inizio della nostra vita insieme e della nascita di Stefania,  rimangono il porto,  il punto delle possibilità, delle partenze e dei ritorni.

 In fondo ci si può spostare e sentirsi noi stessi in  due luoghi pieni di ricordi e accadimenti.

E Borzonasca in un’ estate così calda come riluce? Del fresco serotino, Miscellanea. agosto 15 048delle rondini, dei campanili garruli, della lunga siesta pomeridiana nella mia camera blu a leggere. Forse un po’ frenante. 

Un paese che lentamente sta consumandosi intorno a se stesso e ai suoi ricordi. Tanti personaggi importanti  per la linfa vitale della comunità non ci sono più, altri,  più vetusti, rimangono come reliquie significative.  Come Elvira che a 81 anni “fuma come una turca perché non ha niente da perdere “, altri ultraottantenni che sembrano giovanotti  “fanno panchina” come dicono loro ed osservano i  movimenti di ogni Luglio caldissimo 2015 034essere vivente che passa.

“Fate la radiografia?” qualche volta chiedo loro.  Sorridono ammiccanti.

Continua come un abbraccio materno a sentirsi di primo mattino il profumo delle”ruette” , i biscotti famosi di  Macera.  Chissà se la giovane Serena che sperimenta sapori naturali e dolcetti creativi sarà l’anello fra il passato e il futuro. Dovrà forse combattere con l’immobilismo degli avventori abituali appagati dell’angolo della  terrazza da cui controllano il flusso del passaggio. Incollati alle sedie per ore e ore spengono  cicche di sigarette in portacenere di alluminio vecchissimi ( e che nessuno sarebbe tentato di rubare per ricordo) . Mentre io vorrei un po’ più di  brio, leggerezza e fiori.

P1000851Ma come dice Marinella, un’amica che vive sulla collina,Borzonasca può rivelare sorprese e segreti. E’ qui che è sepolto Il Devoto (il linguista del famoso dizionario), e qui che sono nati pittori, musicisti, insigni medici.

Il problema è capire chi c’è ora.

Molti vivono lentamente e protetti come in una campana di vetro allacciandosi a piccole abitudini piacevoli.  Un po’ di mare sulla costa, un Miscellanea. agosto 15 002Miscellanea. agosto 15 026po’ di città, ma soprattutto la dimensione del “nido”, il  luogo che conforta  e  di cui necessitiamo.

ll mio”santo” vicino esce pochissimo:  lento e lieto segue i suoi ritmi legati alla cucina e all’orto. Pieno di tesori. Fagiolini,zucchine, fragole, pomodori, frutti, fiori. Ama cucinare piatti antichi con ciò che le sue fasce procurano.  I suoi occhi scintillano quando scende la scaletta con mazzi profumati di origano. “Questi sono i miei fiori preferiti” esclama.

Io compongo mazzolini di dalie, rose rosa e rosse, qualche surfinia e miLibri e fine giugno 17 002 chiedo “ ma la vita è tutta qui?”

Dipende sempre da noi. La risposta è dentro il nostro profondo. E non sempre è quella sbagliata.

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1 commento
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  1. Stupende come sempre le cronache di Borzonasca. L’estate sta finendo… Ma ti aspettiamo a Tn con ansia cara. Un abbraccio