ANATOMIA…DI UN GRUPPO DI LETTURA
pubblicato da: Mirna - 24 Febbraio, 2017 @ 6:21 pmCi sono tanti gruppi di lettura in giro per il mondo.
Ho letto anche molti racconti che descrivono le loro caratteristiche, gli autori presi in esame, l’organizzazione.
Ma  nostro LibrIncontri ormai in auge da qualche anno  sembra diverso perchè ha una peculiare  caratteristica: non ci sono regole precise e si nota un grande  affiatamento fra i suoi membri.
Da sottolineare l’importanza  della presenza maschile; molto spesso i gruppi-lettura sono formati da sole donne più o meno della stessa età . Nel nostro abbiamo anche presenze molto giovani.
Il numero dei partecipanti varia da un minimo di sei- otto a un massimo di quindici persone. E come si svolgerà è …un happening.
Sì, d’accordo sono la pseudo-coordinatrice, ma le idee, le riflessioni sui libri letti si espandono come un fuoco artificiale da tutti i presenti..
E se dapprima ci concediamo una tazza di cioccolata o di caffè o una cup of tea speciale subito dopo  inizia la girandola di titoli.
Da “Cecità “ di Saramago in cui si parla di un morbo diffuso in un luogo indefinito e che è in realtà la metafora dell’indifferenza verso gli altri  si arriva “Nel paese dei ciechi” di H.G.Wells : in una comunità di ciechi arriva un vedente. Ma il vero “cieco”  – si scoprirà  – è lui.
Pronta e corale fiorisce la disquisizione sul vedere e sul guardare. Si cita  Eugenio Borgna, lo psicologo. E’ ovvio nel nostro gruppo ci sono tre tra psichiatri e psicoterapeuti!
Ed è piacevolissimo ascoltare i nostri pensieri.
Lucia ha letto “Una sconfinata giovinezza” di Pupi Avati da cui è stato tratto un bellissimo film.  Si parla dell’Emilia: nel gruppo siamo  quattro emiliani: Lucia di Ferrara, Giovanni di Modena, io di Carpi, Alfonso di Bologna. Perciò si ricordano gli artisti emiliani, partendo dai cantanti come Guccini, Ligabue, I Nomadi.  E Lucio Dalla che Emma si ricorda bene  quando frequentava l’università di Bologna. E la magia della città intrecciata  con la giovinezza.
I nostri quattro uomini si sono messi vicini ma sono allegri, spiritosi. Riccardo ci parla della lettura di Nietzsche “Divieni ciò che sei”  e dell’associazione culturale Restart.
Alfonso è impegnato con la lettura del Vangelo secondo Marco che poi reciterà .
Tanti altri titoli e autori si susseguono.
Io prima di te  di Jojo Moyes,
Roberto Alaimo  “Carne mia” .
Conrad Lorenz e tanto tanto ancora.
Quasi due ore di conversazione interessante e simpatica.
Poi all’uscita dal bar una sigaretta per far compagnia a Santo con la pipa. Â Naturalmente di radica.
Ci siamo chiesti: cosa ci piace di noi? Cosa ci rende felici di questi incontri? La mia risposta è: “L’esserci”. Esserci con attenzione reciproca; con rispetto dell’altro e per l’altro; senza alcuna competizione; senza aver nulla da dimostrare o difendere (da chi, poi?); esserci per parlare e soprattutto per ascoltare, per condividere, per imparare dall’altro. Imparare che esistono orizzonti anche diversi dai nostri il che ci fa “fare comunità “. Sembra un gruppo-letteratura e invece è (anche) un esperimento sociologico, assai ben riuscito. Una miniera di sentimenti, di esperienze, di interessi: diamanti di umanità che emergono dal libro che leggi: dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei. Grazie Mirna, grazie a te che hai scoperto la “vena” alla quale da anni noi attingiamo … noi “minatori” della condivisione.
Grazie Riccardo. Mi piace l’immagine di noi”minatori della condivisione”.