LA TENTAZIONE DI ESSERE FELICI di Lorenzo Marone, ed.Longanesi

pubblicato da: Mirna - 21 Febbraio, 2017 @ 6:18 pm

th[4]Un titolo ammiccante non c’è che dire. Essere felici non è¨ una cosa facile. Bisogna volerlo. O almeno tentare. ..pensando a tutte le cose che ci piacciono:

mi piace quando un libro mi attende sul comodino, il borbottio della caffettiera sul fuoco, i viali alberati, il profumo dei capelli delle donne, mi piacciono le strade che raggiungono il mare, i sorrisi dei miei figli, mi piace chi combatte ogni giorno per essere felice…”

e cos¬ via per due facciate, le ultime a conclusione di un racconto che si legge con piacere ed empatia.

Come non partecipare con simpatia della vita di Cesare Annunziata, un settantasettenne un po’ egoista, un po’ burbero, irritabile ma sincero fino al midollo?

E bravo questo giovane autore Lorenzo Marone che è¨ riuscito a calarsi in un un uomo anziano  con tutte le sue manie, fobie, rimpianti senza fare retorica.  Anzi.

Beffardamente ironico il monologo di questo Cesare che vive solo, contento  di fare ciò che vuole e con tutte le intenzioni di godersi la vita, nonostante gli acciacchi.

Ha due figli, Sveva con la quale litiga sempre – perchè hanno lo stesso carattere  e Dante omosessuale  “Lui lo sa. Io lo so. Eppure non me l’ha mai confessato:” Questo è l’incipit di una lunga serie di fraintendimenti, piccoli rancori e incomprensioni con i figli.

Ma ci sono altri personaggi: una simpatica e dolce prostituta con la quale ha incontri abbastanza frequenti (complice un buon farmaco blu) , ha gli amici del condominio: Marino che è più di là che di  qua, ma  è tanto buono e caro,  la signora Vitagliano che è ormai diventata una gattara e che si porta sempre appresso un fetore insopportabile di gatti.  C’è persino Belzebù il gatto nero che sfugge dall’oppressiva protezione della Vitagliano per andare a stare un po’ con lui e mangiargli prosciutto e sottilette.

Ed infine nel condominio c’è  Emma, la giovane moglie maltrattata dal marito.  Lui, Marino, la Vitagliano vorrebbero proteggerla.

Cesare ci mette il cuore per  aiutarla e i loro incontri sono di una delicatezza ed  un’efficacia indimenticabili.

Ogni giorno dunque la vita ci dà qualcosa di nuovo, ci fa capire che cosa dobbiamo fare, ci ricorda gli sbagli commessi e ci incita a ritrovare ottimismo.

Ogni piccolo o grande accadimento ci rivolta e  di riflesso ci cambia.

Ecco il mio ultimo  consiglio di lettura anche per gli amici del LibrIncontri  ( che ci sarà domani alle 17.00, sempre al caffè Città. )

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2 commenti
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  1. Felicità. Un privilegio relativo. Per noi nord occidentali post bellici, sicuramente privilegio. Relativo perché non potrebbe essere altrimenti, come tutto al mondo. Ed anche perché è necessario/sufficiente (fate voi) accorgersene. Alla mia età, 73 vissuti pieni pieni e di corsa (and still going strong), ti accorgi quanto sia veloce la vita e allora – dopo avere raggiunto questa consapevolezza – vivi “felice” (e non sprechi) ogni momento: famiglia, amici, idee, impegno sociale, libri, post, pioggia, sole, salute, malattia (quando capita). Malattia? Si, sto leggendo Nietzsche (“Divieni ciò che sei – Pensieri sul coraggio di essere se stessi” Christian Mariotti Ed.). Un passaggio: la salute superiore non è l’assoluta mancanza di malattie, ma l’esistenza di un progetto di vita. E se ti ammali ogni tanto, almeno un poco, avrai tempo di riflettere su quale sia stato, sia o possa ancora essere il tuo. E allora devo dire grazie a quello sciatore polacco -mannaggiachillemuort ! – non altrimenti identificato che quattro giorni fa mi ha investito da dietro e mi ha lesionato (lesione fra il primo e il secondo grado, io spero più primo che secondo) il muscolo dorsale (riposo, ipertermia, Tachidol all’occorrenza). Comunque, nel frattempo, io speriamo che me la cavo!

  2. I tuoi Linricontri donano sempre qualcosa di prezioso: sicuramente in primis il piacere di stare insieme così affiatati, così amici e poi anche la concreta acquisizione di idee per le nostre letture. Un grande grazie per questo tuo dispensare benessere! E’ un effetto che si irradia, sai cara Mirna? Ho regalato a mia figlia Valentina la settimana scorsa (onomastico) il libro su Parigi di cui hai parlato pochi giorni fa e lei, appena lo ha visto, solo vedendo il titolo ha esclamato: “Uh… come mi ispira!”
    Questo di Lorenzo Marone mi attira e lo leggerò sicuramente. Sto vivendo una stagione di lettura abbastanza intensa, almeno rispetto al mio solito, e ne sono felice.