Dove si annida il tempo?
pubblicato da: Mirna - 25 Settembre, 2016 @ 7:26 pmA tradimento..con curiosità , emozione, sospetto mi arriva tramite FB una foto dei miei sette anni.
Ma improvvisamente ricordo l’abitino colorato con pieghe che si aprono sull’arancione e i fiori . Non riesco a mettere tutta la foto, in ogni caso è l’espressione del mio viso  che mi ha intrigato.
Sono malinconica.
Si direbbe tutto il contrario di quello che sembro ormai tanti tanti anni dopo. Ma dove si annida la nostra essenza, il tempo del passato e del divenire?
Se non fosse per i piccoli – per ora –  acciacchi, direi che questo mio tempo è buono: apprezzo la bellezza della vita, il privilegio di non lavorare (ho lavorato però…) , la consapevolezza del dono della vita, degli affetti, il piacere di fare ciò che desidero, piccole cose, come il mio viaggetto in Friuli domani.
Mi aspetteranno Trieste, Duino, Sistiana, Rilke…la mia amica “gattara”, compagna di avventure all’estero .
E al ritorno gli incontri con i cari amici del gruppo lettura, e tanti sospiri appaganti in questo dolce autunno trentino.
Ho ricevuto queste foto da un lontano e vecchio amico di Carpi che si confida giorno dopo giorno su FB. Parla di sè, delle sue ansie, dei suoi timori dell’invecchiare e si lascia stritolare dalla nostalgia.
“Di nostalgia si muore” era il titolo del mio primo libretto di poesie pubblicato quando avevo 19 anni.
Ero più triste da ragazzina che ora. Ho forse raggiunto le mete del percorso che mi ero prefissata?
Certo la serenità olimpica di Goethe è lontana per me, ma… un certo sorriso (Un certain sourire come recita  il titolo di un romanzo della F.Sagan) verso gli aspetti della vita e delle persone riesco ad averlo.
Allora, dov’è il nostro tempo?
Nel passato, nel divenire, nel presente?
Certamente in ciò che siamo ora, ma le immagini, i ricordi, i sussulti del cuore sono sempre vivi ieri come oggi.
E so che talvolta mi ritrovo in quell’espressione di me bambina.
Siamo noi, impastati di noi stessi e di questo tempo che si incolla, si stacca, ci avvolge e ci lascia vulnerabili.
Bellissime e profonde le tue riflessioni sul tempo cara Mirna… E dolcissimi i tuoi ricordi tinti di nostalgia ma anche di voglia di vivere il presente nella sua pienezza. Continua così. A presto, spero! Raf
Splendidi questi tuoi pensieri, cara Mirna! Condivido molto quello che dici: questa nostra età , se raggiunta con equilibrio e giusta considerazione degli aspetti della vita, è meravigliosa. Personalmente io da giovane NON avevo la capacità -o forse semplicemente non avevo l’abitudine- di indugiare a riflettere su quello che mi succedeva. Intendiamoci, non ho vissuto da incosciente, tutt’altro! Però “mi fermavo” poco, guardavo avanti e basta. O almeno, adesso mi pare sia andata così. Oggi invece mi piace indugiare sui ricordi più belli lasciandomene avvolgere e sento la bellezza di poter valutare con distacco, quindi alleggerire, quelli legati a momenti che mi avevano causato inquietudine. La recente scomparsa di mia mamma, il riprendere in mano oggetti e foto antiche mi ha portato a queste riflessioni, che considero un’ottima armatura per affrontare qualunque momento di questa fase della vita.
Vita che, se è un viaggio, è tutta da gustare in sè, come viaggio appunto, senza pensare all’arrivo.
Conosciamo tutti la splendida “Itaca” di Kavafis, intrisa di questo pensiero. E ho appena letto questa frase di Lao Tzu (di cui ti ringrazio perché è contenuta in un libro consigliato da te!):
UN BUON VIAGGIATORE NON HA PIANI PRECISI E IL SUO SCOPO NON E’ ARRIVARE!
Condivido il tuo pensiero e il tuo approccio verso la vita, mia cara amica-gemella (e non solo perchè imitiamo le Kessler!) .
Il percorso è ciò che conta, quindi l’attimo che si aggancia all’immediato attimo che verrà è presente-futuro insieme intriso di noi, del nostro passato che abbiamo filtrato.
La tua sensibilità sorridente mi è molto di aiuto e mi piace pensare che STIAMO VIAGGIANDO INSIEME.
Eh, il tempo causa sempre le piu’ svariate riflessioni. E poi mi viene in mente una frase che forse era pronunciata da un indiano d’America in un libro o in un film, diceva: “il tempo e’ quello che e'”.
La trovo molto rinfrescante e la ripenso spesso. Mi viene anche da aggiungere … noi siamo quello che siamo, cambiamo e siamo anche gia’ cosi’. E come il detto di un maestro zen: “il mondo e’ perfetto cosi’ com’e'”, ogni momento e’ sempre se’ e anche no.