CRONACHE DI BORZONASCA 2016
pubblicato da: Mirna - 4 Agosto, 2016 @ 9:12 amVACANZE PER “GIOVANI�
Mi ritrovo da anni, tanti ormai,  a trascorrere l’estate  qui a Borzonasca, il paesello natio di mio marito. Dapprima un mese, poi due alfine quando lui  ristrutturò la vecchia casa di famiglia  praticamente tre mesi e oltre… Della sua  vecchia casa alta e stretta che si trova nel “centro storico†(in sostanza il carruggio dove non passano le automobili) Piero ha mantenuto e risistemato per noi soltanto il terzo e quarto piano mansardato. E il giardinetto a fasce.
Per giungere al piano living con terrazzina ci sono da fare tre piani, senza ascensore naturalmente, se poi si vuole salire nelle altre stanze…ecco una bella ripida scaletta che ci porta al salottino – stanza degli ospiti e alla saletta della televisione.
Ma siamo ancora “giovani†e possiamo farcela…Sulla terrazzina che si apre davanti alla cucina ci possiamo riposare tra gli effluvi della salvia del vicino e del gelsomino. Se vogliamo accedere al prato ecco la scaletta di quasi quaranta  gradini, vetusti, forse di pietre del Cinquecento, che portano senza ringhiera alla prima balza dove ci sono il  casotto per gli attrezzi, un caco, un  glicine e lavanda. Ma ancora occorre salire se si vuole sdraiarsi sulla comoda sdraio ad ammirare la palma, il nespolo,l’alloro, l’atmosfera mediterranea.
E il famoso campanile che suona sempre le ore e le mezz’ore.
Nello scendere occorre porre molta attenzione altrimenti si scivola sulle pietre antiche e dure  e ci si può rompere il polso. Successe a me il ferragosto di due anni fa.
Ma mi sento vispa e mi fa bene  salire e scendere per innaffiare l’ortensia e le belle di notte o per raccogliere le spontanee foglie di borragina – che poi passo rapidamente al vapore e mangio come contorno.
Mi ripeto che le scale fanno bene. Lo stesso paesello è pieno di salite e scale più o meno definite “santeâ€
La circolazione se ne avvantaggia pur se il respiro talvolta si fa affannoso.
Ma poi a sera senza impegni e dopo aver innaffiato ci riposiamo sulla terrazza più comoda ad ammirare il volo delle rondini nei colori rosati del crepuscolo.
Se vogliamo da Borzonasca, luogo di bosco e di riviera,possiamo andare sui monti inerpicandoci per sentieri boscosi ed ameni, persino per raggiungere l’abbazia  Borzone saliamo un dislivello di duecento metri . Qui in Liguria  ci si sente quasi più montanari che marittimi .
A Cavi, la spiaggia dove andiamo da 40 anni , non solo c’è la riva sassosa ma spesso questa  è scoscesa come un pendio montano, a seconda delle mareggiate.. . L’altra mattina  avrei voluto uno sherpa con me per aiutarmi a risalire dal mare turchese. Già scendere in acqua può provocare scivoloni sulla ghiaietta di mare, ma ci si arriva, e poi la gioia di voltolarci nell’acqua cristallina e lucente proprio nel centro del Golfo del Tigullio con Portofino e Sestri Levante ai lati, non ha  paragoni. Si vedono gli scogli, la collina di Santa Giulia, gabbiani felici e sole splendente.
Se c’è un’onda un po’ modulata salire diventa un ‘impresa. Io indosso da sempre scarpette di gomma per entrare in mare, ma servono poco per uscire …scivolo, poi arriva l’onda, cado, mi rialzo, ma sono già un po’ più in là . Stefania mi allun ga la mano, ma mi servirebbero i bastoni dell’alpinista per rimontare la riva. Nonostante tutto queste difficoltà stamani ho fatto quattro bellissimi bagni, ripetendo ogni volta alla fine la sceneggiata dell’emersione dalle onde.
Accanto a me poi arriva sbattuto violentemente dall’onda  a mò di delfino spiaggiato un signore “giovane†come me , forse più, con addirittura le pinne e gli occhiali:  non riusciva ad alzarsi né a sedersi  e rotolava  come un salame tra onde e sassi senza parlare. Stefania allarmata era  pronta all’aiuto  e gli si è accostata, ma lui è riuscito con una coraggiosa giravolta e arrampicata ad uscire e, senza guardare nessuno, a buttarsi esausto sulla sua sdraio, pinne comprese.
Vacanze per “giovani†in questo mio angolo ligure. ,
Ma l’età è quella anagrafica o quella che ci si sente?
Siete Sirene splendenti tu e la Stefy!!!
Un piacere seguirvi, rivivendo i miei ricordi di Borzonasca di qualche anno fa.
Vi abbraccio sempre,
Miki
Le parole sono pietre, scriveva Don Milani. Le tue, scritte, mi sembrano pennellate di colore alla Van Gogh, una vera poesia in prosa. Liguria, terra (e leva militare) di monti e di mare, gente da bosco e da riviera. Mare. Mare d’amare. Quel tale che descrivi si rotolava – o era rotolato? – nel bagnasciuga come un delfino spiaggiato. Io, da ragazzo, all’ultimo bagno – s’era in ottobre – mi sdraiavo nel bagnasciuga abbracciandone i sassi levigati, un addio che voleva essere un arrivederci, l’ultimo bacio all’innamorata prima di una lunga separazione. Per trattenerne il ricordo, il profumo.
Mirna, tu evochi il caruggio, al che mi sono permesso di riportare una mia breve poesiola:
Caruggio – La storia / è passata di qui. / Ha lasciato il suo umore/ nelle pietre levigate / nelle ombre frequenti / negli stretti ritagli di cielo / nelle case addossate. / Ascolta la voce / di quello che vedi. / Sofferma il pensiero / su chi riempie di sé / la piccola via. / Persone diverse / che un antico crogiuolo /difende / dal moderno artiglio rapace /confusa umanità / padrona di un mondo / che tu / passante distratto / puoi solo violare / oppure / cercar di capire / in silenzio / ed amare.
Soltanto oggi sono riuscita a leggere i commenti dei cari amici e i bei versi evocativi e intensi di Riccardo. Eh, sì’, in questo paesello il tempo scorre lento e così anche le connessioni Internet.
Dolce è però sapere che i nostri pensieri son sempre collegati,
Buon Ferragosto a tutti, amici miei