Coltivare…non solo giardini e orti
pubblicato da: Mirna - 25 Luglio, 2016 @ 4:17 pmLE CRONACHE DI BORZONASCA
il giardino-orto del mio vicino assomiglia ad un quadro del Moggioli che si trova alla permanente del MART: Ombre e luci, scale e scalette, filari di fagiolini, zucchine , alberelli da frutto, gladioli,rose e persino le fragole. Verso il tramonto è un piacere guardarlo mentre innaffia con cura ogni sua “creatura”. Io me ne sto seduta sul balconcino di sopra ammirando anche le rondini che si affollanno int0rno al campanile.
Più tardi salirò anch’io con Mimilla a dare l’acqua alle ortensie, alla melissa, al glicine, poi nuovamente sulla terrazzina grande a sperare nel volo degli aironi.
Considero quanti piccoli piaceri coltivo in un giorno! Già al mattino mentre mi porto a letto caffè e gatta e posso ascoltare la radio senza fretta, provo gioia . Pregusto l’arrivo del sole nella cucina quando aprirò la porta finestra e le surfinie sembreranno più colorate.  Devo incontrare Grazia con la quale abbiamo fatto programmi: vogliamo fermarci a bere un altro caffè da Macera e chiacchierare con il “comitato” borzonaschino? Risate assicurate. Vogliamo camminare?
Tre chilometri di leggera salita tra ulivi, noccioli, querce, canto di uccellini e cicale, e arriviamo a Borzone. Se capitiamo la domenica mattina per il dopo messa sembra di essere a Times Square. Tantissima gente: persino mia cugina medico a Parigi, Walter con la focaccia, turisti, bambini, tanti cani che entrano felici e pii nella navata…atmosfera rarefatta, magica, da godere.
Insomma Grazia ed io “infiliamo” progettini gustosi come tanti coralli in una collana: ogni giorno variamo. Mattinate per un aperitivo a Chiavari, un altro momento per lo shopping, anche la spesa grossa all’Ipercoop è gradito, dobbiamo comprare ciò che cucineremo i sabato sera. Sì perchè la nuova abitudine piacevole è che a sabati alterni ci invitiamo a cena. Sabato scorso toccava a me: melanzane alla parmigiana, tiramisu dietetico (fatto da Grazia), Ortrugo fresco. Sempre sulla mia “terrazza Martini”. Mi sono cambiata come la lady nel suo castello e la vicina mi guarda esterrefatta: “Si è messa anche gli orecchini pendenti”esclama . “Giochiamo alle signore” ridiamo.
Stiamo dunque anche noi coltivando la nostra piccola felicità , superando e accantonando per un po’ problemi, seccature, dispiaceri. E’ stata Charlotte Bronte nel suo libro “Villette” a descrivere un personaggio che cercava di “coltivare la felicita’”. Non è facile. Ma qui a Borzonasca dove sempre mi sento sospesa si può fare. Se poi c’è un bel sole, il mare vicino, farfalle bianche che entrano in casa (lasciamo perdere i gechi e i ramarri) , se si ha voglia di inventare accadimenti facili e allegri , ci si può abbandonare, affidare. Volevamo le acciughe fritte? Alla Trattoria Marchin le abbiamo mangiate con gusto.
Stamani sono andata al mare sebbene il cielo qui fosse nuvoloso, ma a Cavi il sole splendeva, le onde rumoreggiavano. Io felice con il mio cappello rosa in testa mi metto accanto alle onde telefonando a un’amica…un’onda mi travolge, il cappello parte e viene sommerso, le ciabattine pure, io cado, ma tengo alto il braccio con il cellulare come la statua della libertà . Con fatica e senza…nessun bagnino accorso…recupero cappello, infradito e mi rimetto in posizione eretta.
Il mare era così bello.
Borzonasca, poesia. Poesia di Mirna. Ai piedi della Val d’Aveto (si legge con l’accento sulla “A”). La mia madrina di blog (fu lei a segnalarmi all’editore che cercava un blogger generalista) “crea” ovvero “poiei” in greco, cioè crea = fa poesia. Quei luoghi le sono cari e li fa diventare cari anche a noi che li leggiamo. Già , “li” leggiamo, perché la sua sensibilità ci fa partecipare al momento creativo: la sua è vera comunicazione, cioè communis actio, azione comune, visto quello che suscita in noi che “li” leggiamo, quei luoghi, quei momenti. Momenti e luoghi – tuttavia …siamo precisi! – non solo letti ma con-vissuti.
La zona si presta. Innanzi tutto è dantesca: la “fiumana bella” di Dante (Purgatorio XIX, 100-102) “Intra Siestri e Chiaveri s’adima / una fiumana bellaâ€. La “Fiumana Bella†era il nome della compagnia di autobus che tanti anni fa (oltre mezzo secolo) prestava servizio pubblico fra Genova (dove saliva tutta la mia famiglia) e S. Stefano d’Aveto (dove scendevamo per le vacanze estive). Chissà se esiste ancora quella compagnia e soprattutto quel nome. Il capolinea era in Piazza delle Carrozze (Oggi Piazza Matteotti) sulla quale si affacciava il Teatro “Il canteroâ€(strano nome questo, visto che nella vicina Toscana il cantero è il vaso da notte!), oggi sala (quasi) storica (1920) per film d’essai.
Nell’angolo della piazza in cima a destra, Barletta Pianoforti e Fortepiani. In quello di sinistra, si apre una Villa sede di spettacoli teatrali in dialetto ligure locale, cioè non genovese bensì chiavarese.
Nei portici non lontani, antica trattoria Da Luchin: tavolini, sedie, menù all’antica.
Che ne dite? Chiavari val bene una gita: ridente e animata città alla periferia di Borzonasca!
Mi sembra di essere lì con te cara Mirna, i tuoi racconti sono avvolgenti…E la tua pace diventa anche un pò la mia mentre ti leggo.Un bacione Raf
Ah, Riccardo, come sai entrare nei luoghi a te conosciuti. Con memoria preziosa e immagini poetiche. Proprio stamattina attraversavamo la colorata Piazza delle Carrozze per andare a mangiarci un po’ di “fugassetta”. Il Cantero è sempre lì, forse chiuso per riposo. La fiumana bella, l’Entella, la vediamo ogni giorno quando da Borzonasca scendiamo a Chiavari. Sì, luoghi interessanti, ricchi, belli, da visitare! Un abbraccio