I grandi autori se ne vanno : Harper Lee , Umberto Eco
pubblicato da: Mirna - 20 Febbraio, 2016 @ 7:18 amSe ne sono andati per sempre due grandi autori che hanno arricchito la  cultura del secolo appena passato.
Non solo negli Stati  Uniti  e  in Italia, ma in tutto il mondo.
Giornata di lutto dunque  per i lettori che si sono appassionati a romanzi del calibro “Il buio oltre la siepe“e “Il nome della rosa”
Parlo di Harper Lee nata nel  1926 in Alabama e morta ieri in una casa di riposo. Dopo il successo del suo primo romanzo, dal quale era stato tratto un altrettanto magnifico film con Gregory Peck, la scrittrice non aveva più voluto pubblicare, ma nel 2014 in una cassetta di sicurezza venne trovato il sequel del racconto che venne subito dato alle stampe “Va’metti una sentinella”.
Non l’ho ancora letto, ma ho letto e riletto Il buio oltre la siepe vincitore del premio Pulitzer nel 1961.
Uno dei miei libri preferiti, conservato gelosamente  e sempre presente nella mia mente di lettrice accanita. Perchè vi sono  raccontate la doti  umane che più apprezzo: l’onestà , il desiderio di verità e di giustizia, l’attenzione agli altri, insomma la serena bontà .
Siamo nel profondo sud del Stati Uniti, nell’Alabama degli anni Trenta, razzista, chiuso  e diffidente. L’avvocato Atticus Finch, vedovo, padre di due bambini accetta di difendere un uomo di colore accusato ingiustamente  di aver stupratro una ragazza bianca. Proverà la sua innocenza, ciononostante l’accusato verrà giustiziato. Un finale amaro, terribile, disumano che ci fa ricordare quanta cattiveria e timore dell’altro “diverso” albergasse nella mente degli  uomini.
Il tema del diverso è sottolineato  anche nel personaggio di Boo, il giovanotto minorato mentale  segregato dai genitori nel seminterrato.
E’ un romanzo da rileggere spesso.Il titolo originale è “To kill a Mockingbird” (Uccidere un passerotto)
E poi il mistero e la suggestione di un romanzo costruito come una cattedrale “Il nome della rosa” di Umberto Eco che ci ha lasciati la scorsa notte.
Ma Eco non era soltanto  romanziere. Di sè lo scrittore diceva di essere un filosofo che scriveva romanzi.
Immergersi nelle pagine de Il nome della rosa,  che si può definire giallo, storico, filosofico è entrare insieme al frate Guglielmo da Baskerville  in un mondo lontano e misterioso che ti cattura per sempre.
E’ ormai un classico, qualcosa che fa parte per sempre di chi l’ha letto .
Apprezziamo anche “Il pendolo di Foucault” “Il cimitero di Praga” e tanti altri romanzi e saggi.
Ho seguito il suo libretto per preparare la tesi di laurea.
Due grandi maestri che rimarranno  come capisaldi della nostra formazione.
Grande ricordo cara Mirna. Amo il tuo blog perchè si intervallano racconti delle tue esperienze vicine e lontane nel tempo ( ma non troppo lontane , sei ancora bellissima, il fascino non tramonta mai) a recensioni di libri e a ricordi letterari. Come scordare il mio vero primo romanzo letto a soli 12 anni? Era il nome della Rosa, uscito da poco ma già sulla bocca di tutti come un capolavoro. E io lo lessi avidamente. Vorrei rileggerlo . Come anche il romanzo di Harper Lee, letto quello qualche anno fa per la prima volta in inglese. Purtroppo non potrò partecipare lunedì al gruppo causa l’ennesima riunione a scuola ma un saluto speciale a tutti voi. E a te cara amica che spero di vedere presto comunque.
Sembra la fine di un’epoca…sempre di più’ ho questa sensazione. Quando ho sentito di Umberto Eco non ci potevo credere, ci sono personaggi che sono già ‘ immortali da vivi. E poi Eco amava suonare il flauto dolce, era personaggio eclettico e profondo allo stesso tempo, qualità ‘ che sono sempre più’ rare oggi. Non ci sono tanti che potranno prendere il suo testimone purtroppo…
In omaggio a Umberto Eco sono corso ad acquistare il suo ultimo lavoro “Pape Satà n Aleppe – Cronache di una società liquida”. Nel fare ciò ho inteso fare omaggio anche alla sua nuova casa editrice “La nave di Teseo” da lui fondata anche in contrapposizione al tentativo oligopolistico della Mondazzoli (Mondadori + Rizzoli), nuova “nave” editrice la sua della quale ho innanzi tutto apprezzato il nome argonautico. augurale quanto alla conquista del vello d’oro del successo di una libera cultura non soprattutto commerciale. Umberto Eco. Quando muoiono persone del genere ci si domanda “E ora come faremo? Chi potrà essere il suo erede culturale?” Nella vita mi è capitato di conoscere alcune Persone la cui morte ha suscitato in me questa domanda, e le voglio citare: il mio (ovviamente ex) capo alla Stet, Ruggero Cengo Romano e il mio (ovviamente ex) Presidente dell’Associazione Amici della Musica in Riva del Garda, Ruggero Polito. Il primo per la sua enorme cultura alla quale attingevano tutti liberamente, il secondo per la sua grande, grande Umanità verso tutti. Volendo approfondirne la conoscenza, potete leggere i relativi post nel blog http://www.trentoblog.it/riccardolucatti.