LILA di Marilynne Robinson , ed.Einaudi
pubblicato da: Mirna - 3 Febbraio, 2016 @ 7:58 amLe strade che ti fanno giungere ai libri che amerai per sempre…arrivano anche viaggiando in treno. Come ringraziare Stefano, mio compagno di viaggio del mese scorso? Leggeva  questo libro con …sentimento.
Poche parole sue e la spinta a cercarlo. Straordinario per me: un romanzo che penetra e arricchisce, un romanzo scritto benissimo. Parole che scivolano nella lettura e parole che ti bloccano per pensare e riflettere.
Marilynne Robinson, premio Pulitzer nel 2005 con Gilead scrive  altissime pagine di narrazione e ricerca spirituale-filosofica.
Lila è la bimba rifiutata e  non amata, rapita da Doll che le vuole dare amore e l’abbraccia nel suo scialle portandole per le strade degli Stati Uniti della Grande Depressione.  Insieme conducono una vita povera e nomade in cerca di lavoretti per sfamarsi, aggregandosi a un gruppo di rudi braccianti. Doll, una donna forte che gira armata di un affilato coltello, è il suo punto di riferimento, la sua maestra di vita, l’unica persona che la ama e che cerca di darle tutto ciò che le servirà .
Lila si fida solo di lei .
Lila non parla molto, ma pensa tantissimo e i suoi pensieri sono spesse domande sul perchè dell’esistenza .
L’eccezionale bravura di questa autrice ci fa entrare nei ricordi di Lila  in flashback che si rincorrono  incastrati nella stanza del reverendo che è diventato suo marito  o nella stanza- caldaia del bordello di St.Louis o durante l’autostop che l’avrebbe portata a Gilead.
La vera storia sembrano le vicissitudini di una vita estrema ed emarginata, quasi un racconto alla “Furore” di Steinbeck;  in realtà ci accorgiamo che il punto centrale è l’incontro di due anime che sembrano  conoscersi e capirsi da sempre. Necessarie l’una all’altra.
Lila arriva dunque a Gilead quando è rimasta sola, sente in lei l’urgente necessità di fidarsi di  qualcuno e di affidarvisi, ma nello stesso tempo in lei è prepotente la sua vissuta esperienza all’aperto, in una sorta di panica esistenza regolata dal ritmo delle stagioni. Ci sono descrizioni indimenticabili di colori, profumi, campi, luce “C’era quasi un senso di abuso nell’odore della terra e della rugiada, delle foglie“. In lei dunque una grande battaglia psicologica.
L’anziano reverendo calvinista di Gilead sembra quasi aspettarla per ritrovare un senso più alto della sua vita, per soffrire meno, per capire di più.
Perchè Lila ha una saggezza ancestrale, biblica e soprattutto la spinta vitale e disincantata  verso la Verità . Deve sapere, capire le parole-Verbo, cercare il perchè della sofferenza dei bambini. La sofferenza da lei provata . Ama pensare. E finalmente al sicuro nella casa ascolta il tempo che ticchetta attraverso l’orologio, si siede sulla sedia a dondolo ” …e poi cominciò a pensare. Dondolandosi per sentire il rumore, pensava”
E il pastore John Ames, venerato dalla comunità come un santo, trova immediatamente in lei un’anima gemella.
Ma si può essere felici? La felicità ti spaventa talvolta. “Erano pensieri familiari e irremovibili, come una casa a cui sapevi di appartenere anche se non sopportavi di metterci piede, e una volta lì veniva il dubbio che non saresti più andato via. Lui disse : -Tu e io:- e si strinse nelle spalle”
Lila è risultato vincitore del National Book Critics Circle Award 2015