ROVERETO, città della musica e della magia. Concerto di Stefania Neonato
pubblicato da: Mirna - 14 Gennaio, 2016 @ 4:45 pmReportage di un prima e di un dopo concerto della stagione dell’Associazione Filarmonica di Rovereto.
Il pomeriggio prima del concerto ci ritroviamo al Bar del Teatro Zandonai  (luminosità , chiare pareti, specchi , tendaggi verdi, ritratto di un Asburgo dal mento lungo, eleganza ) per i “Momenti Musicali” Incontri con compositori e interpreti.
Conversazione interessante e simpatica  tra Francesca Aste e Stefania Neonato  per farci conoscere  qualcosa in più su Giacomo Gotifredo Ferrari a cui Stefania ha anche dedicato un intero CD di prossima distribuzione. E anche per preparare il pubblico al concerto dell’indomani.
Roveretano, nato nel 1763, Â Ferrari, si trasferisce a Parigi e in seguito alla Rivoluzione francese a Londra dove rimane per cinquant’anni fino alla morte. Il musicista ci ha lasciato una ricca produzione di musica vocale e strumentale da camera, alcune opere e singole arie scritte per opere altrui.
L‘Accademia di Musica Antica di Rovereto ha dato vita dal 2013 a un progetto di edizione critica e discografica per diffondere e valorizzare la sua figura e la sua produzione musicale. Di ciò ci racconta Stefania attingendo all’autobiografia dello stesso Ferrari, “Aneddoti piacevoli e interessanti...”, come la conversazione con Paisiello di cui viene descritto un estratto in dialetto napoletano. Molto simpatico.
(Goloso e particolare anche l’aperitivo offerto agli astanti)!
Naturalmente si parla del fortepiano come strumento dell’epoca di Ferrari che verrà poi sostituito dal moderno pianoforte verso il 1870.
Nel programma che Stefania ci propone ci sono sonate di Ferrari e di Beethoven per mettere in evidenza contrasti ed affinità e soprattutto per farci ascoltare la musica attraverso uno strumento dell’epoca in cui era stata composta.
Lo strumento appartiene a Stefania che spesso lo deve naturalmente spostare. Peccato che non si tratti di un ottavino. Ma ormai ha raggiunto un’esperienza di “imballaggio” e trasporto degni di nota.
Ma per tornare al concerto, di cui ci parlerà  Riccardo ( www.trentoblog.it/riccardolucatti ) posso dire che è stato emozionante ascoltare queste sonate, come anche il delizioso Caprice di Ferrari, con uno  strumento dell’epoca (copia di uno del 1805).
Interpretazione intensa, emozionante ( e non è solo il sangue materno a parlare!).
La pianista soddisfatta, ma esausta per aver trasmesso la carica emotiva, passionale, vitale, e così  particolare di questi pezzi e dopo aver ricevuto un mazzo di fiori da una bambina bellissima…non ha potuto tornarsene subito a casa a riposarsi sugli allori…
…ma ha dovuto impacchettare e trasportare il fortepiano nella sede che l’accoglie, cioè all’Accademia di Musica Antica.
Abbiamo dunque seguito in tre, lei, Luca e lo strumento per una Rovereto magica di luci rosate e gialle, silenziosa, in un percorso surreale e intrigante. Da fiaba.
Il prezioso e delicato ma  tutto sommato piccolo fortepiano, rotolava sui ciottoli e sui marciapiedi.
Intanto si incontravano lampioni soffusi di luce dorata, vicoli antichi, fontane settecentesche, chiese color  pastello, piccole piazze, atmosfera misteriosamente esoterica.
Aria fredda, uno spicchio di luna crescente, curiosità dei pochi passanti, leggero rumore di ruote – quasi musicale anch’esso? – quando finalmente lo strumento che ci ha regalato suggestioni coinvolgenti ritorna a riposare ben avvolto nella sua copertina in una sala del primo piano di quest’Accademia di colonne e balconi.
Magica Rovereto.
Ho avuto la doppia fortuna di partecipare all’incontro di martedì e di ascoltare il concerto di mercoledì. Mi considero davvero una privilegiata, perché Stefania ha il dono grandissimo di saper comunicare coinvolgendo chi l’ascolta, sia quando parla che quando suona. Si percepisce intensamente la sua passione per la musica e per tutta la cultura che gravita intorno a questa arte. Nel parlare ha chiarezza ed afficacia. Non è da tutti. Nel suonare ha la magìa dell’nterpretazione, fatta della maestrìa con cui trae le note dallo strumento e arricchita dalle espressioni del suo bel viso. Si percepisce che vive in uno stato di levitazione, al di fuori di ciò che materialmente è intorno a lei. Chi l’ascolta è trasportato e si sente leggero e felice. E questo benessere poi dura a lungo, ce lo portiamo dentro…
E’ meraviglioso. Grazie, Stefania!
@Mamma Mirna: molto bello e originale il post.
@Mamma e figlia: uei raga! La prossima volta avvisatemi, che da vile meccanico qual sono a far i lavori “di forza” sono ancora bravo! Mi dispiace non avere saputo della necessità del trasporto notturno!
@Figlia Stefania: sul concerto … che dire? Ho già scritto sul mio blog. Comunque un “grazie, bravissima!” ci sta sempre bene.
Riccardo
È’ stata una bellissima “due-giorni” roveretana, una città che mi affascina per le sue atmosfere magiche e gli angolini inaspettati. E cosa dire poi sul pubblico intervenuto al concerto, in gran parte composto da amici e conoscenti….siete stati grandi e calorosi, un vero piacere suonare per voi! A presto, spero!