DIRITTI ACQUISITI E …ADATTABILITA CONGENITA
pubblicato da: Mirna - 24 Novembre, 2015 @ 8:06 amLa CASA: per noi occidentali un diritto acquisito. Perciò se questa si impenna, si impolvera, si squarcia ci sentiamo traballanti e indifesi. E ciò  che mi sta accadendo in questi giorni: tubi dell’acqua e  del riscaldamento da sostituire, soffitti da pennellare e mattonelle che stanno franando da sostituire. Tutto insieme?
Certamente. Anche l’intasamento del lavello della cucina.
Allora il nido sicuro, la barca al di sopra dei flutti  si sfalda. Non possiamo sdraiarci sul divano con gatta calda e libro bello perchè intorno a noi ci sono calcinacci, polvere e confini insicuri. Dalla cucina posso arrivare arrampicandomi  – o meglio lo potrebbe  Mimilla se volesse –  allo studio degli Avvocati Riuniti del  piano superiore.
Corro avanti e indietro ad aprire la porta per idraulici canterini e specializzati come chirurghi (hanno strumenti sofisticati , bombole, forbici che sembrano forcipi, tubi, idrovore) e rimango attonita a farmi ricoprire di polvere bianca.
Ma per non soccombere passivamente, mi attivo e  fotografo curiosa le scintille che escono dal buco tra cucina e studiolo, i due giovanottoni e li  ascolto  mentre uno fischietta La vie en rose e l’altro  Lucean le stelle .
Mi adatto dunque, anche perchè… ed è inutile far della retorica c’è chi la casa proprio non ce l’ha. Perciò basta stare al coperto e al calduccio .
Le amiche mi chiedono esterrefatte  come faccio a sopravvivere senza disperarmi : proprio per quell’adattabilità congenita avuta in eredità da nonna Bianca che da agiata possidente si ritrovò presto dopo la guerra vedova  a sostenere la famiglia. Non posso dirvi come…però talvolta …qualche piccione strangolato …così con le sue manine paffute… arrivava sul desco, e  tanto altro che fa parte della nostra storia … Ma è soprattutto il suo senso dell’umorismo che mi fa accettare con ironia gli eventi risolvibili. “L’è pez na fevra e po’  murir” E’ peggio una febbre e poi morire, diceva.
E in questi giorni di terrore che sarà mai avere pietrisco sui pavimenti, la gatta ansiosa, l’idea che i lavori non termineranno mai, qualche mattonella che si stacca  e ti arriva in testa mentre fai il bagno?
Lavori in corso ancora che sembrano infiniti, il tubo ricoprente gli altri tubi non è  della misura giusta…ma lo si recupera. Sporge però ed allora si livella. E se continua a “nevicare” intonaco dal soffitto (questo è un altro punto) basta prendere un aspirapolvere, mi ha detto il pittore, e aspirapolverare. Non ho capito se devo farlo io….forse.
Intanto i vetri diventano sempre più opachi e persino la mia gatta nera mi sembra impolverata…ho deciso :  mi lascio “naufragare in questo mare” aspettando l’ancora di salvataggio,  cioè la benedetta fine dei lavori. Ed intanto leggo, scrivo, riesco a partecipare al nostro frizzante LibrIncontri e… respiro profondamente . OM OM OM
Come ti capisco, provo un brivido di polveroso panico…penso al micio spolverato d’intonaco…ma tu sei eroica, vai oltre OM. Con solidale partecipazione. An ma
Mirna che di solito si muove leggera e sognante tra una pagina e l’altra, o gode di quelle pagine tranquillamente adagiata sul divano accanto ad una tazza di tè, accarezzando Mimilla con la mano libera dal libro… Mirna ora vittima inquieta di rumori, scintille, disordine, polvere…
Ma quale deliziosa ironia e quale spirito leggero sostengono tutto questo! Sei unica, cara grande lettrice e dispensatrice di consigli di lettura: coraggio, finirà e ti auguro che sia presto. E ti troverai la casa come nuova.
Comunque, finchè i lavori non saranno terminati, evviva l’eredità spirituale di nonna Bianca!