CORNICI LIGURI
pubblicato da: Mirna - 7 Settembre, 2015 @ 6:20 pm
DENTRO LE NOSTRE CORNICI
Mi accorgo che Agosto è volato attraverso una luce diversa, giornate brevi e  aria frizzante della sera.
Agosto di cappelli di paglia rosa. di vestiti a fiori, di mare blu… Le mie sedie bianche in giardino testimoni di chiacchiere e confidenze, di tazze di tisane o di calici di Ortrugo …mi ricordano  August, un film che parla di zio Vanja. Ed è facile intrecciare vita reale con letteratura per una bookblogger, come è piacevole continuare a leggere di Spinoza e di Marina Cvetaeva nella cornice del terrazzino delle surfinie.
Quante immagini in questa lunga estate calda. L’angolo palma-nespolo che anni fa mi ricordava il Doganiere Rousseau si è riempito di Belle di notte multicolori… e che fare dunque mentre si legge? Si deve smettere e guardare, assaporare tutto il colore, l’intensità della luce, il volo delle api e delle farfalle. L’altro giorno mi sono detta “Sono dentro una cornice perfettaâ€. Ma non era soltanto il momento oggettivo, la bellezza estiva, era una sorta di epifania  di estremo benessere e consapevolezza dell’attimo.
Non sarà facile ora che dobbiamo lasciare questo angolo piacevole riprovare momenti di intensità perché mi mancheranno luce e caldo, aria aperta e fiori, profumo di menta e salsedine.
E soprattutto quelle straordinarie nuvole bianche che in queste ultime settimane hanno ricamato il cielo.
Siamo andati alla Baia del silenzio di Sestri…una cornice perfetta con luce avvolgente e magica… già ci eravamo tuffate nel cielo del monte Crociglia a 1500 metri, incantate da ciò che ci circondava.
E poi Recco e il mare e il brusio lontano , oltre gli ulivi che allâ€allegra brigata†intorno alle trofie al pesto di Renata  incitavano a declamare Montale “Esterina i tuoi vent’anniâ€â€¦Perché la cornice era perfetta, noi coetanee, le nostre figlie che hanno percorso parte delle estati dell’infanzia insieme, , una deliziosa nipotina che sembra uscita da un libro di fiabe.
Ancora pochi giorni qui a Borzonasca e poi il ritorno a Trento.
Osservo Mimilla che ogni mattina guarda con delizia la scaletta che la porterà tra l’erba e gli alberelli e mi pare di provare una sua cocente nostalgia che forse lei – da gatta Zen – non proverà .
La proverò io dunque?