LEGGERE MODIANO…DORA BRUDER

pubblicato da: Mirna - 9 Agosto, 2015 @ 10:24 am

 

LEGGERE MODIANO …

Leggere Patrick Modiano in questa lunga estate calda è una garanzia e un abbandonarsi al suo vagabondare nei meandri della memoria, del tempo e dello spazio.

E’ quasi rinfrescante tornare nella Parigi meno conosciuta alla ricerca di persone che hanno tutto il diritto di non essere dimenticate.  E’ quello che ci dice Modiano in DORA BRUDER, un piccolo grande romanzo pluripremiatoLAVAGNA E ABITI AGOSTO 15 044 che  lo ha reso famoso  anche in Italia un po’ prima del Nobel.

I pensieri  dell’ Io narrante sono turbati ed affascinati  da un articolo di Paris Soir del 31 dicembre 1941. Trovato per caso tanti anni dopo.

“Dora Bruder, 15 anni è sparita”

Abitava nei pressi di Clignancourt, un quartiere in cui chi scrive ha abitato.  Ed ecco che un imperativo categorico spinge  quest’uomo ormai maturo a cercare le sue tracce. Inizia un viaggio a ritroso per riportare alla luce ciò che la vita e la storia hanno cancellato.

Ritrova una foto della quindicenne  e scopre che era stata mandata in un istituto cattolico, lei ebrea. Forse per salvarla dai nazisti? Siamo già in tempo di occupazione. O forse per un suo probabile carattere ribelle che ha bisogno di disciplina ferrea ?’ Quante domande si pone questo io narrante che incrocia gli stessi luoghi della ragazzina che fatalmente infine sarà catturata dai tedeschi.

Modiano non vuole far cancellare nessuno, desidera quasi dipingere un affresco di tutta l’umanità , un’umanità che è presente sempre perché per ritrovare persone ormai scomparse basta infilarsi nelle fessure del tempo quasi che egli lo vedesse sfilacciato e volesse sentirsene dentro . Certamente i meandri  di Parigi sono metafora dei meandri della mente, la città  si presta alla ricerca di persone che hanno percorso le stesse strade, osservato gli stessi monumenti o addirittura visto lo stesso film.

E qui Modiano è ineguagliabile: rivede un film del 1941, “Primo appuntamento”, una storia leggera, d’amore, e lui è  sicuro che anche Dora lo avrà visto, forse fantasticando di una fuga romantica?  Lui sente che il film è impregnato degli sguardi degli spettatori tanto che sembra che la sostanza della pellicola sia modificata. .

Ho iniziato un altro suo libro “BIJOU” che mi cattura:  qui c’è la ricerca della madre creduta morta ma che riappare sul Metro, sarà lei?  E siamo ancora nella brulicante Parigi, nelle stazioni del Metro , precisamente sul tapis roulant di Chatelet (che io ricordo perfettamente)

I viaggi, le stazioni, le rincorse, l’andirivieni della folla, ogni persona una storia,  le riflessioni sulla vita, i ricordi, la propria vita. Quella donna dal cappotto giallo è sua madre? Una foto datata riporta a  quel volto.

E l’osservare sempre un po’ in disparte per capire a fondo ciò che è accaduto e ciò che si rimescola dentro di sé è un timoroso partecipare agli accadimenti.

Sento che anche questa storia mi piacerà.

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