LONGBOURN HOUSE di Jo Baker, ed. Einaudi
pubblicato da: Mirna - 10 Giugno, 2015 @ 6:53 amChi ha amato le sorelle Bennet di Orgoglio e Pregiudizio che ci hanno deliziato non solo per le loro storie d’amore ma  anche per la descrizione dei loro vestiti, acconciature, tè e pranzi non può fare a meno di leggere la storia di chi le serviva.
Sì, perchè così  l’ambiente diventa a tutto tondo, quasi un completamento del noto romanzo.
Conosciamo meglio la governante-cuoca, Mrs Hill, le due giovani cameriere Sarah e Polly, il maggiordomo e il valletto James.
Jane Austen ci ha raccontato  i pensieri, le vicissitudini dei componenti della  famiglia Bennet;  il capofamiglia  è un piccolo proprietario terriero  dell’Hertfordshire con il cruccio di non avere un figlio maschio a cui lasciare in eredità i suoi beni che alla sua morte  andranno ad un suo lontano cugino Mr.Collins. Il problema maggiore di Mrs. Bennet è quello invece di maritare le sue cinque figlie femmine. Ma la storia la sappiamo.
Jo Baker fa diventare il noto romanzo quasi  il sub plot perchè i veri protagonisti qui sono i servitori, coloro che permettono ai loro padroni una vita comoda, privilegiata a costo di ore e ore di duro lavoro. Le pulizie erano vere corvées, il bucato poi fatto con lisciva, cenere e acqua bollente rovinava le mani della giovane Sarah, la cameriera attorno alla quale si dipanano gli avvenimenti fra cui il desiderio di innamorarsi. C’è anche un segreto fra Mrs. Hill e Mr. Bennet perchè qualche volta, nonostante le distanze sociali, si chiudono a parlottare in biblioteca.
Un romanzo gradevolissimo e avvincente.
Questo è stato il mio consiglio di lettura al  nostro ultimo incontro che si è svolto nella speciale sala da tè di via Madruzzo. Il teatro del tè NOH (vedere anche il post di Riccardo, www.trentoblog.it/riccardolucatti)
La compagnia  è stata effervescente, ciarliera: consigli di lettura – per esempio “Il magico potere del riordino” di Marie Kondo (ve ne parlerò),  racconti di visite all’Expo, progetti per l’estate, la certezza che stiamo bene insieme , tutti.
Nadia che si sente blu ( sì, perchè ci siamo chiesti di che colore “eravamo” in quel momento) deve alzarsi un po’ in piedi per il  gran caldo. Assaggiamo anche i dolcetti di riso regalatici da Carla-“Turchese”, e beviamo il tè speciale freddo offertoci da Eleonora che insieme al marito sa creare  un’atmosfera piacevolmente Zen in questo loro teatro del Tè.
Sarà questo il nostro prossimo luogo d’incontri in autunno?
Fra poco la vostra bookblogger partirà per Borzonasca da dove continuerà però  a scrivere di libri, del paesello, dei moti colorati dell’anima e altro…
Aspetto anche i vostri appunti…
Carissima Mirna, ti sei ampiamente meritata la “vacanza” fra i rosmarini liguri, anche se per noi sarà una “vacatio”, ovvero un vuoto, una vera e propria “mancanza” della tua compagnia, delle tue riunioni, delle tue letture, della tua simpatia! Infatti l’interesse che susciti nelle persone e fra le persone non è solo letterario, ma soprattutto “umano”: infatti alle tue riunioni le persone – attraverso le loro letture – si aprono, comunicano l’un l’altra e la comunicazione è communis actio, azione comune, ovvero lo stare insieme, il condividere pensieri, emozioni, desideri, sogni. Diceva Bernard Shaw: “Se noi due abbiamo una mela ciascuno e ce le scambiamo, alla fine avremo sempre una mela ciascuno. Ma se abbiamo un’idea – io dico, un’emozione – ciascuno e ce le scambiamo, alla fine ognuno di noi avrà due idee (io dico, due emozioni). Buona vacanza, Mirna!
Grazie a Riccardo, mio Amico Collega Gemello, ricco di sensibilità , cultura,disponibilità , affidabilità . Chi lo incontra incontra un Tesoro.
Da CINZIA: ti chiedo con tutto il cuore di parlare de “Il magico potere del riordino”. Lo ho comperato appena uscito e l’ ho letto tutto d’un fiato….io, geneticamente impossibilitata a mantenere l’ordine faticosamente ottenuto in qualsiasi posto per più di cinque minuti!!!! Sono senza speranza e per questo tutto ciò che riguarda la possibilità di riordinare mi affascina visceralmente……per poi attraversarmi senza esito. Davvero è un libro piacevolissimo e intrigante, anche se la mentalità giapponese è forse talvolta molto lontana dalla nostra. Ma è divertente, non trovi? Non vedo l’ora di leggerti anche su questo libro.