Un pomeriggio d’arte e di bellezza all’Androna II
pubblicato da: Mirna - 18 Maggio, 2015 @ 7:54 amCi sono momenti delle nostre giornate  che si imprimono in modo particolare in un’ immediatezza emotiva che poi nel ricordo si dipanano facendoci sorridere appagati. Brevi tratti di tempo e di spazio che possono risultare perfetti e che ti danno, come scriveva Frida Kahlo,  “la certezza dell’esistere in cui ci si sente indiscutibilmente vivi. Sentire, guardare, partecipare. Gioire. “
Complici il sole caldo di maggio, l’antica Androna di Trento, la compagnia di amici e un evento elegante e interessante. Le opere d’arte di Cati Briganti come cornice a belle bambine, ragazze e signore che sfilavano su un tappeto rosso indossando le creazioni di Imaya: Â abiti tagliati e cuciti in laboratori artigianali. Bellissimi. Come belle erano le indossatrici. Da Nadia Ioriatti a Lhamo e Connie.
“La Bellezza è ciò che ci porta verso lo stupore” scrive Tonino Guerra mentre Keats diceva che Bellezza è Verità .
Ci sono  musica, i  colori delle spezie e dell’estate, un desiderio di aprirsi e spogliarsi da sovrastrutture formali, lo sguardo attento alla versatilità femminile, a tutte le sfumature  che l’abito può regalare al nostro essere donne.
Non a caso Cati Briganti limita la passerella con un manichino drappeggiato di colori.
Cita De Chirico, ma la  sua opera qui è a tutto tondo, si può accarezzare, annusare, interagire con essa diventando parte della scultura. Ci sono altri pezzi di questa giovane artista: visioni naturali create usando legni antichi, carta e specchi attraverso i quali allontanarsi dall’illusione  che ci  riproduce realisticamente per diventare più consapevoli della nostra frammentazione in tanti altri da noi. La cornice ci può sempre riunire e far rinascere.
Siamo uno, nessuno, centomila.
L’arte contemporanea di Cati ci regala espressioni nuove agganciate però a un passato ricco di storia e di valori nei quali la Donna e la sua visione del mondo ricreano vibrazioni  ed emozioni.
La bellissima cornice di legno incorniciata a  sua volta da leggera carta bianca che sembra un velo  e con lo specchio nel centro è un mondo femminile ricchissimo di suggestioni arcaiche e nuove: un filo rosso che può collegare storie e pensieri e l’eterno esserci e non esserci che rimbalza dallo specchio, oggetto muliebre per eccellenza.
Artista da conoscere senza dubbio.
Proprio vero: momenti bellissimi, rilassanti e coinvolgenti. Si ricordano necessariamente, perché da soli tornano al nostro cuore (non sto esagerando, c’è differenza tra ri-cordare e rammentare!).
Gradevolissime tutte le indossatrici, donne normali come ha detto la brava titolare di IMAYA, non modelle scolpite dalle diete e dall’esercizio di andature studiate: dalle bimbe alle adulte Nadia Lhamo e Connie che conosciamo, alle altre che vedevamo per la prima volta.
Suggestiva l’arte di Cati Briganti, originale ma non fredda.
E tu, cara Mirna, sempre così brava a riportare quello che abbiamo vissuto: la frase con cui apri questo post è da manuale!
Ecco, si dice ..”Il giornalismo, i fatti e le opinioni”. Qui invece bisogna dire: “i fatti e le emozioni”. Già , perché Mirna e io, reciprocamente “a nostra insaputa” (grazie per il nuovo lessico, signor ex ministro Scaiola) abbiamo pubblicato ognuno un post sull’evento sfilata: io “sui” fatti, Mirna “con” le Emozioni (le maiuscole non sono utilizzate a caso!). Ecco perché … altro che quote rosa! Dopo tanto “rigor” maschile, quasi un “rigor mortis” delle Emozioni, io direi che occorrerebbe semmai garantire le quote azzurre in un mondo prevalentemente rosa.
Infatti, la sensibilità di cui Mirna è Musa dispensatrice sottende una grande capacità di ascolto, di analisi interiore di se stessi e dell’Altro, qualità che stanno alla base della comunicazione, ovvero della “communis actio”, ovvero dell’azione comune che poi è la base della convivenza civile e politica. Ecco che ci risiamo, direte voi; sì, ci risiamo, il cerchio si chiude. Infatti l’essere umano è uno e uno solo, identico in tutte le sue manifestazioni: non esiste la sensibilità politica e sociale se si è insensibili ai sentimenti propri ed altrui. Ecco perché, Mirna, il tuo post è una vera e propria “lectio magistralis” al riguardo: grazie!