Andar per castelli con il gruppo degli Accademici
pubblicato da: Mirna - 27 Aprile, 2015 @ 8:59 amEd in Trentino è facile.
Castel Toblino si raggiunge in poco meno di mezz’ora da Trento e sempre, in qualsiasi stagione e con qualsiasi tipo di luce ti incanta.
Perché è romanticamente disteso su uno specchio d’acqua che si colora e trascolora a seconda di nebbiolina, pioggia, sole, ombre. Intorno i monti rocciosi ci regalano quel tanto di mistero che aleggia nelle sue sale antiche. Sembra vi circolino almeno cinque fantasmi. Due coppie di amanti e un religioso. Ma tutti  conoscerete le sue leggende.
Certo è che per me  sta per diventare  una meta di caffè  domenicali mattutini sulla terrazza che guarda il lago e gli aironi cinerini e il verde…
Ma non solo…  ieri con il gruppo dell’Accademia di Cristina abbiamo unito l’util-culturale al dilettevole. Il tutto organizzato dalla splendida  Francesca Endrizzi. Verena ci ha poi  spiegato la struttura del castello, l’importanza della vinificazione, ci ha mostrato il lavoro importante che l’attuale proprietario sta compiendo per riportare alla luce delicati e bellissimi affreschi alcuni attribuiti al Fogolino accompagnandoci per scale, scalette, cantine.
E noi ci siamo aggirati in stanze grandi e piccole cercando di capire che cosa mai avrà provato Claudia Particella mentre aspettava il suo amante , il Cardinale Madruzzo, in una piccola saletta tutta affrescata.  Pensate che  ne era stato intrigato persino Benito Mussolini, ospite per un po’ nel castello,  che nel 1910 scrisse un romanzo “L’amante del Cardinale.Claudia Particella”. E così abbiam parlato di libri sebbene l’autore non mi piaccia.
Scale, scalette più o meno ripide e poi il giardino con il rosmarino in fiore, la salvia profumata, le peonie,  i corbezzoli.
Terrazzini, cappella, mura merlate e sempre l’acqua intorno a noi.  Credo che sia proprio per questo che Castel Toblino sembri un castello magico, fiabesco, misterioso, un luogo che all’esterno ci regala sensazioni di dolcezza e desiderio di abbandono e all’interno ci riporta alla durezza della realtà  e forti emozioni come le sue prigioni e le sue pietre.
Una bella domenica mattina culminata alla Cantina Hosteria Toblino dove ci aspettavano un piatto goloso di ravioli e filetto in crosta e un corposo vino rosso.
Il mio dispiacere per non aver potuto partecipare a questa bella giornata aumenta quando ne leggo il resoconto, ma nello stesso tempo sono felice che sia stato tutto così bello. Brava Verena e brava anche Francesca, sua amica, che ha organizzato gli aspetti pratici. Ma la mia mamma quasi 95enne, di cui sono orgogliosissima, la domenica ha bisogno di me.
Vi ho pensato quel giorno! Un abbraccio a tutti.
Sì, ci mancavate carissimi Lucatti.La giornata è stata proprio bella e Francesca un’ottima organizzatrice.
… ed io ch’accanto all’adorata sposa
intent’er’io ad accudire la madre
com’uom che sì lavora e mai si posa
tal ch’alla dolce nonna i’ fosse padre.
Fu questa la cagion di grave assenza
a non riunir pur noi a vosse squadre
ma a prossima occasion farem presenza.