LIBRI OVUNQUE da sfogliare, da leggere, di cui parlare insieme
pubblicato da: Mirna - 28 Marzo, 2015 @ 7:54 amSubito dopo ogni nostro LibrIncontro noi amici lettori cerchiamo i titoli che più ci hanno interessato.  Io naturalmente desidero leggere “”Una stanza tutta per gli altri“e la cerco nella libreria Disertori.
Una rassicurante libreria nel cuore della città gestita da Francesca e Mirko che amano ciò che propongono: libri di storia e tradizioni locali, narratori e poeti trentini e tanti libri sulla montagna.
Ma non solo ovviamente. Vi possiamo trovare tutti i libri appena pubblicati.
Ciò che attira è l’atmosfera raccolta, gli scaffali naturalmente ricolmi, i bei dipinti di Boato, un ritratto di Cecco Beppe e tanti titoli della nostra storia trentina che diventano punti saldi e confortanti. Sapere chi siamo, che cosa abbiamo fatto, che cosa scriviamo e leggiamo.
Salire le scalette, osservare le belle immagini delle copertine, sembra quasi di salire su un piccolo monte che tanto rappresenta la nostra comunità .
Ciò che colpisce  è che Mirko e Francesca sono giovani e che la loro scelta  sia di proseguire la filosofia di questa libreria conosciutissima in città . Tanto spazio dunque ai testi di scrittori trentini e di storie della nostra regione.
E’ qui che potremmo trovare anche il libro di Luigi Oss Papot presentatoci dallo stesso autore al Cafè de la Paix. Per ora occorre ordinarlo direttamente alla Parrocchia.
Luigi ci ha intrattenuto lunedì scorso con simpatica affabilità , spiegazioni chiare sulle motivazioni della sua ricerca e con la lettura in dialetto di alcune pagine del suo libro. “Masetti, storia, chiesa, comunità “.
La bella chiesetta di Masetti è conosciuta anche da Riccardo che da ciclista curioso e instancabile si era già aggirato , come ha scritto nel suo commento, per quei sentieri perginesi.  Abbiamo dunque ascoltato tutti con interesse ciò che Luigi ci ha raccontato su quel microcosmo colmo di piccole e grandi storie, ricco di personaggi particolari.
Come già ho detto spesso,  riunirsi per parlare di libri ci dà gioia, allegria, condivisione, convivialità . Ogni incontro è dinamico, pieno di suggerimenti e suggestioni. Ora che anche Nadia Ioriatti fa parte del gruppo-lettura ci sentiamo sempre più ricchi e non vorremmo mai andar via perchè i libri sono come le ciliegie…uno tira l’altro. Quindi i titoli  e gli autori preferiti si susseguono incalzanti.
“Hai letto Jezabel della Némirovsky?”
“Avete visto il film tratto dal suo Suite francese?” “E di Modiano, cosa ne pensate?”
“Ho visto in vetrina un libro su Il giardino di Virginia Woolf” concludo “e non ho resistito”. E spiego a Nadia e a Maria Teresa poco prima di salutarci che poter sfogliare le foto del giardino di Monk House curato da Virginia e suo marito Leonard mi porta in Inghilterra, nella mia vita parallela che in parte cercherò di ricreare nel mio giardinetto ligure in estate. Almeno cercherò di piantare qualche dalia e qualche rosa. Ma ve ne parlerò.
Quello che voglio dire ancora una volta è che i libri sono amici potenti, affettuosi che riescono ad unirci ancor più in consonanze.
Il prossimo incontro potrebbe essere mercoledì 8 aprile 2014.
Che ne dite?
Poi forse qualcosa cambierà …ma non certo i libri e il nostro desiderio di ritrovarci.
Qualche anno fa, girovagando con lo sguardo sul bancone della libreria, sono stato attratto da Suite Francese. Be’ ragazzi, quando l’azzecchi hai una grande soddisfazione! Intuito? No, fortuna direi, comunque avevo fatto centro e che centro! Infatti poi Suite Francese è esploso come capolavoro letterario e soprattutto umano! E’ il terzo libro che ho letto due volte, dopo I Promessi Sposi e la Divina Commedia. Scritto benissimo, ricco di tutto. Tuttavia ciò che mi ha maggiormente colpito è vedere gli appunti e le bozze della scrittrice: un quadernone, una penna, a sinistra la bozza del testo, a destra gli appunti (o viceversa, non ricordo, ma non cambia nulla del senso del discorso). Niente “copia incollaâ€, niente cancella, sposta, taglia, etc.! Tutto alla “veciaâ€! E poi, in quale stato d’animo doveva essere Irene, ebrea, arrestata dalla Gestapo pochi giorni dopo avere terminato il suo lavoro! Eppure, quanto equilibrio, quanta comprensione per il bene e il male del mondo … Il film, si, Maria Teresa ed io ci siamo letteralmente precipitati a vederlo, la prima sera della sua proiezione trentina. Ero curioso di vedere cosa e come avrebbero sintetizzato in poco meno di due ore. Infatti, una storia sola, quella principale … d’altra parte ne sarebbe uscito una sorta di Gotterdaemmerung di sette ore! Ci è piaciuto, lo consigliamo. Alla domanda se sia meglio il libro o il film rispondo che si tratta di due “entità †non paragonabili, ma entrambe da non perdere.
L’ultima volta che ci siamo trovati stavo leggendo JEZABEL ed ora che l’ho finito sarò contenta di confrontarmi con chi pure l’ha letto. Grande Irène Némirowsky!
Successivamente ho iniziato LA PORTA di Magda Szabò, di cui tu, Mirna, hai parlato nel 2010. E voglio ringraziare Nadia che me lo ha regalato: mi sta prendendo moltissimo, lo trovo affascinante.
A domani!