L’ERBA DELLE NOTTI di Patrick Modiano, Einaudi
pubblicato da: Mirna - 23 Marzo, 2015 @ 9:11 pmE finalmente incontro Patrick Modiano, premio Nobel per la Letteratura 2014. Non lo avevo mai letto, lo confesso. Ed ora che so che cosa scrive e come scrive mi sembra di essere restata “orfana” di pensieri e storie che sento vicinissimi al mio sentire. Sono subito corsa in biblioteca a cercarne altri, per ora soltanto due. Credo che leggerò tutta la sua opera. La motivazione dell’Accademia svedese per il premio è stata “Per l’arte della memoria con la quale ha evocato i più inafferrabili destini umani e svelato la vita reale durante l’Occupazione”. Lo scoprirò cammin leggendo, per ora voglio scrivere di questo romanzo che mi ha avvinto e trasportato in universi paralleli  di percezioni.
Uno scrittore anziano vuole interpretare gli appunti presi tanti anni fa su un taccuino nero per sciogliere e capire una storia d’amore. Appunti che sono il suo punto di riferimento e che volontariamente sono sempre stati ambigui probabilmente per non conoscere a fondo la verità su se stesso e sulla donna amata.
E a vent’anni si può vivere un breve periodo di ebbrezza e incoscienza e lasciare che il tempo non ti fermi e non cataloghi nè ciò che sei o  fai nè ciò che sono o fanno gli altri.
Se poi intorno c’è Parigi tutto assume un’atmosfera di vacanza e di infinito.
Chi  è , chi era la giovane Dannie che lui amava e che poi è scomparsa dopo appena un anno di amore?
Tutto viene ripercorso dopo trent’anni rileggendo le frasi, i nomi, gli indirizzi del taccuino nero, unico punto saldo del passato, di quel breve periodo ormai cristalizzato e mai risolto.  Quasi segnali di un alfabeto Morse che giungono dai luoghi perlopiù notturni di Montparnasse e  di quartieri sconosciuti, limitrofi alla Parigi classica.
E’ la porta per entrare nelle brecce del Tempo, per ritrovare dimenticanze e perdite come il manoscritto del suo romanzo sulla giovane nobildonna ghigliottinata nel 1794. E’ un caso che Dannie abbia abitato per un certo periodo in una via intitolata al suo nome?
Ma Dannie era imprendibile, sfuggente e aspettarla lo faceva precipitare in un Tempo palpitante, dilatato. Dannie che fugge, come la giovinezza,  misteriosa e contradditoria , che riemerge in immagini-ricordi onirici come è il passato che plasmiamo noi. La nostra Memoria non è soggettiva, ma ha una vita propria, quasi arborea, mai fissa ma mutabile.
Modiano e il suo alter-ego, Jean ,  ci accompagnano nei meandri del passato, nel mistero del Tempo che è sempre lo stesso, ma che noi percepiamo malleabile, oscuro, sempre portatore di ciò che può e non può essere. Vogliamo la verità che sembra sempre vicina eppure è irraggiungibile.
Da leggere per provare la sensazione che il nostro Io è qui e ora, ma è anche là in un altro Tempo nostro.  Bellissimo.