DUE MESI DOPO, di Agatha Christie

pubblicato da: admin - 4 Aprile, 2010 @ 2:34 pm

mouse trapAgatha Mary Clarissa Miller,  conosciuta come Agatha Christie, la più famosa autrice di gialli al mondo –  milioni e milioni di copie dei suoi romanzi vendute ovunque – era una signora borghese, timida e alquanto convenzionale. Nata nel Devonshire nel 1890 non andò mai a scuola, ma  venne educata dalla madre e dalle governanti;  spesso inventava giochi elaborati tipici dei bambini solitari. Forse già da allora la sua mente cominciò  a tessere le trame complesse dei futuri romanzi.

Dopo alcuni flirt sposò Archie Christie,(dal quale divorziò anni dopo), lavorò in un ospedale come assistente in un dispensario. E’ lì che concepì l’idea di scrivere un giallo. Il suo primo romanzo che vede per la prima volta  Hercule Poirot indagare a “Styles Court” uscì nel 1915. Da allora  pubblicò tantissimi altri romanzi  nei quali, oltre a Poirot, troviamo la deliziosa, ma decisa  zitella di mezza età, Miss Marple, un’ acuta osservatrice che riesce a risolvere, tra un lavoro a  maglia e una tazza di tè, i casi  polizieschi più complicati.

Chi non conosce Agatha Christie? Io ho cominciato a vedere i suoi libri da bambina, sul comodino della mamma. Lei riusciva a prendere sonno solo leggendo i gialli! Naturalmente ho cominciato a leggerli anch’io entrando nel mondo inglese della prima metà del Novecento.  Mi piacciono entrambi, Poirot e Miss Marple, ma la seconda ha per me un fascino particolare: mi piace leggere della tranquilla vita di villaggio, del suo cottage, delle persone che ascolta con attenzione  e della sua mente particolare che riesce alla fine a sistemare il puzzle più complicato. Quando arrivai a Londra nel 1967 per il mio anno di ragazza alla pari, come prima cosa andai a teatro a vedere la sua “Trappola per topi”, il lavoro teatrale che ha tenuto cartellone più a lungo nella storia . Dal 1952 va ininterrottamente in scena, tanto da diventare un’attrazione turistica.

Due mesi dopo”, scritto nel 1937, è un romanzo di piacevolissima lettura perchè riflette più di altri alcuni interessi della scrittrice: i cani, le case di campagna e lo spiritismo, a proposito del quale era scettica, ma non del tutto incredula. Gli inglesi sono molto fieri dei loro fantasmi! Una mia amica, ora trasferitasi a Parigi, abitava in una casa vittoriana infestata dal fantasma di una signora che veniva sentita soprattutto … dal suo gatto!

Nel romanzo “Due mesi dopo“, Poirot ed il suo inseparabile Hastings indagano nella ristretta cerchia della famiglia Arundell e nella loro residenza di campagna, Littlegreen House. Che piacere avere sempre a portata di mano l’elenco dei personaggi! Il linguaggio è scorrevole, il lessico abbastanza facile, molti  i dialoghi , tanto che chi “mastica” un po’ l’inglese potrebbe leggerlo in lingua originale.”Dumb witness”.

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  1. L’assassinio di Roger Ackroyd e Dieci piccoli indiani sono i miei preferiti della Christie. Ho letto molti gialli di questa geniale scrittrice e anche in inglese, per esercitarmi e non perdere la fluency che ogni English teacher dovrebbe avere. Pensare che la Christie è la scrittrice più tradotta della lingua inglese, anche più di Shakespeare…

  2. Trovo le storie della Christie sicuramente piacevoli. Le loro trame creano atmosfere intriganti attraverso personaggi ed ambienti di facile riconoscibilità per non parlare delle accurate descrizioni, della suspense e dei caratteristici personaggi come l’investigatore belga Hercule Poirot e la simpatica vecchietta, nonché intrigante indagatrice, Miss Marple.
    Una delle vicende che mi hanno fatta restare con il fiato sospeso e di cui ho visto anche il film è stato “Assassinio sull’Orient Express”, di cui uno dei protagonisti è il detective Hercule Poirot.
    Ricordo voltentieri questa storia anche perchè l’ambientazione è un treno, su cui mi sarebbe piaciuto viaggiare, perchè la Christie lo scrisse durante un suo soggiorno a Istanbul, nella stanza 411 del Pera Palas Hotel, oggi adibita a piccolo museo in suo onore e infine perchè quando sono stata ad Instanbul ho visto la famosa stazione, che mi ha fatto un po’ sognare. Una curiosità: nei panni di Greta Ohlsson, Ingrid Bergman vinse l’Oscar per la migliore attrice non protagonista.

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