UN ANIMO D’INVERNO di Laura Kasischke, ed.Neri Pozza

pubblicato da: Mirna - 22 Dicembre, 2014 @ 10:25 am

Laura Kasischke è autrice di tre raccolte di poesia e di due altri romanzi, Suspicious River e White Bird in a Blizzard, che, negli Stati Uniti e nei numerosi paesi in cui sono apparsi, sono stati accolti con entusiasmo dalla critica e dal pubblico. Ha vinto numerosi premi letterari, tra i quali il premio della Poetry Society of America e il Bobst Award for Emerging Writers. Vive a Chelsea, nel Michigan.

cop[1]Questo  suo ultimo romanzo “Mind of winter” ha vinto il gran premio delle lettrici di Elle.

Ed io lo trovo avvincente e ipnotico. Si inizia  a leggere e non si vorrebbe più lasciarlo.

E’ il giorno di Natale e Holly si alza in ritardo con una strana sensazione di malessere. Si è alzata troppo tardi tanto che Eric, suo marito, deve uscire in gran fretta per andare a prendere i genitori in aeroporto. E la figlia Tatiana deve ancora alzarsi e, pensa Holly, sarà delusissima che i soliti riti della mattina di Natale: colazione insieme con calma, apertura dei regali, non si siano  potuti eseguire.

Holly ha fatto uno strano sogno che vorrebbe immediatamente trascrivere su un foglio. E’ tanto che non resce a scrivere, eppure vent’anni prima aveva pubblicato una raccolta di poesie, ma ora  vagola dalla cucina al soggiorno alla porta della camera di Tatiana per svegliarla. Ma si sente stanca e strana, forse la sera prima ha bevuto troppo Deve assolutamente pensare all’arrosto per gli ospiti che arriveranno per il pranzo: i cognati e due coppie di amici.

Ripensa all’orfanotrofio siberiano dove 13 anni prima ha prelevato la sua Tatiana, bellissima dai lunghi capelli neri, dagli occhi sgranati. Aveva due anni e seppure sembrava un po’ diversa dalla prima impressione ricevuta tre mesi prima quando avevano iniziato le pratiche, da subito la sente sua.

E’ diversa dalla loro famiglia,  tutti dai capelli chiari e  lentiggini, lei  è così bella, esotica,  talvolta la pelle sembra avere riflessi blu. Holly è felice che non abbia il suo stesso destino genetico, cioè quello di morire prematuramente come  la madre e  le sorelle per la predisposizione ai tumori del seno e dell’utero. E’ per questo che Holly  è ancora viva  perchè ha tolto tutto ciò che sicuramente l’avrebbe fatta morire prestissimo. Talvolta si sente una donna robot, ma ciò le ha permesso di crescere una bellissima figlia russa o forse mongola? In quell’orribile orfanotrofio pieno di stanze segrete con bambini malati e deformi non  viene raccontato nulla. Ma finalmente dopo tre mesi di attesa Eric e Holly erano ripartiti  dal Michigan per la Russia e avevano potuto  abbracciare la loro bambina che è già più grande, con i capelli più lunghi e gli occhi stellati.

Finalmente Tatiana si alza mentre fuori imperversa già una terribile tormenta di neve tanto che l’angelo di pietra della fontana si mescola al candore e le sembianze sembrano sfumate. Anche Tatiana sembra diversa, è un po’ nervosa, ha gli occhi accusatori mentre si rivolge alla madre, si mette dapprima un abito rosso, poi lo cambia con uno nero. Si infila certe scarpette logore che ricodano quelle che portavano le inservienti dell’orfanotrofio.

Nella mente di Holly serpeggia sempre quella frase  nata tra sogno e realtà : qualcosa li aveva seguiti dalla Russia.

Non sa più ciò che deve fare.

Chiede aiuto a Tatiana per apparecchiare, ma la ragazzina si comporta in modo assente e quasi nemico. Appare poi scompare nella sua camera. Sembra che si addormenti, poi ritorna in cucina e rompe un bicchiere senza volere. Ed Holly si ferisce per raccogliere i pezzetti microscopici e non sa più che cosa fare con l’arrosto semicrudo che perde gocce di sangue. Ormai nessuno verrà al pranzo di Natale, Eric bloccato al pronto soccorso con i vecchi genitori, gli amici non possono mettersi in viaggio.

Soltanto Holly e Tatiana in casa: una di fronte all’altra.

Holly non regge più,  si inginocchia e vuole cancellare una macchia sulle piastrelle rosse. Ma improvvisamente Tatiana le appare alle spalle e le dice “Ma lo vedi che stai cancellando la tua ombra?”

Una storia inquietante, un’atmosfera onirica e turbata da ricordi, segreti repressi, un gioco di specchi e riflessi. Con un linguaggio a modo suo altamente poetico la Kasischhke ci “catapulta su un altro piano dell’esistenza” : quello che poteva essere e non è stato, quello che è stato ma  con altre dolorose coordinate.

Romanzo invernale come molti animi talvolta sono.  Romanzo del periodo di Natale quando si vuole pareggiare i conti con noi stessi e con gli avvenimenti più crudeli dell’esistenza.

Bellissimo!

 

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2 commenti
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  1. Da GRAZIA: Finalmente è terminata la stagione autunnale, tanto amata dai Preraffaelliti e per le stesse ragioni da me rifiutata, non amo l’idea di disfacimento né, a parte qualche colore caldo nei boschi e la nebbia che sa di magia, il progressivo deteriorarsi delle giornate e della natura. Le brutte piovose giornate mi hanno impedito per molte settimane le consuete passeggiate e un paio di volte ho ripiegato sul cinema. Del Giovane favoloso ti ho già scritto, una grande delusione e molta noia. Ho riprovato con Woody Allen, Magic in the moolight, certamente non un capolavoro, ma che belle ambientazioni, e poi gli anni Venti, la Provenza, le bellissime immagini, i primi piani su sfondi sfocati, e Colin Firth, delizioso anche questa volta mentre impersona un mago bisbetico ed egocentrico che vuole smascherare inganni e resta suo malgrado invischiato.
    Non ci resta che la lettura, per svagarci e alleviarci le giornate, attualmente sono alle prese con “Una donna di classe” delizioso Astoria ambientato a Bath – luogo di austeniana (?) memoria – leggero ma divertente e non banale, di Georgette Heyer. Ieri a Camogli – finalmente una bella giornata – ho fatto un po’ di scorta all’Ultima Spiaggia per non correre il rischio di rimanere senza i nostri amatissimi libri.
    Un carissimo saluto ed un abbraccio a tutte voi,

  2. Curiosando in libreria ho trovato un librino piccolo piccolo, delizioso forse per tutti, certamente per chi ama i gatti: “Diario di un gatto” dell’olandese Remco Campert- ed. Elliot. Mirna, penso che potrebbe piacerti entrare nel mondo della gattina Puf…ma forse lo conosci già…
    Un saluto, un grazie a chi ha consigliato “La festa” e tanti auguri a tutti.