IL SOGNO RAPITO di Edith Bruck, ed. Garzanti
pubblicato da: Mirna - 1 Dicembre, 2014 @ 2:55 pmSara nel dormiveglia di un mattino sente il marito sussurrare “Diventerò padre”. La sua è una coppia che , deciso dal marito, doveva bastare a se stessa e soprattutto compiacere con amore e disponibilità l’egocentrismo di lui.
Non hanno avuto figli ed ora a cinquant’anni Sara si sente persa. Tradita e umiliata. La sua cronica sensazione di perseguitata riaffora. Dentro di sè la grande memoria della madre scampata ai campi di concentramento, una massa oscura che la rende da sempre fragile, mite e malinconica.
Lavora con lo zio in una galleria d’arte, visita quotidianamente la madre alla quale è legata da un sentimento forte di complicità e desiderio di metacognizione della storia. E’ infatti la madre che le insegna, nonostante tutto, l’amore e la solidarietà . “E’ con lei che ho imparato il meglio dal peggio”.
Perchè ora ne ha veramente necessità . Sara scopre che la giovane amante del marito è palestinese. E’ forse una beffa del destino questa rivalità mentre ancora ebrei e palestinesi si contendono i territori in Israele? Non sente più la rivale in amore, ma la nemica sionista. Essere la doppia nemica della giovane Layla rende più forte la sua identità , costringendola al ruolo di rappresentante del suo popolo.
Sara vuole conoscerla e ci riuscirà . E nel suo intimo la volontà di riappacificare  questo conflitto individuale diventa quasi un simbolo augurale  per una pace fra i due popoli.
Un altro piccolo gioiello di questa scrittrice.
Nel 1959 esce il suo primo libro Chi ti ama così, un’autobiografia che ha per tappe l’infanzia in riva al Tibisco e la Germania dei Lager. Nel 1962 pubblica il volume di racconti Andremo in città , da cui il marito Nelo Risi trae l’omonimo film.
È autrice di poesia e di romanzi come Le sacre nozze (1969), Nuda proprietà (1993), Lettera da Francoforte (2004) e ancora Privato (2010), La donna dal cappotto verde (2012) e Il sogno rapito (2014). Nelle sue opere il più delle volte ha reso testimonianza dell’evento nero del XX secolo. Nella lunga carriera ha ricevuto diversi premi letterari ed è stata tradotta in più lingue. Tra gli altri, è traduttrice di Attila József e Miklós Radnóti.
Ciao a tutti,di Edith Bruck ho letto Quanta stella c’è nel cielo, stupendo e scoperto grazie ai consigli del gruppo del Controvento nella primavera scorsa. Ora sto leggendo ( soprattutto la sera tardi, la scuola e Saraswathi mi lasciano ahimè pochissimo tempo libero) un romanzo splendido Di Barnes, Il pappagallo di Flaubert. Lo sto centellinando perchè mi dispiace arrivare alla fine.. Un abbraccio a tutto il gruppo e specialmente a te Mirna, mi manchi!
A presto Raffaella! E grazie a tutte dei consigli.