LA FATTORIA DELLE MAGRE CONSOLAZIONI di Stella Gibbons

pubblicato da: Mirna - 30 Settembre, 2014 @ 4:58 pm

gibbons-lafattoria[1]Un altro libretto rosso edito da Astoria e dedicato all’ennesima scrittrice inglese della prima metà del Novecento. E che romanzo incredibile. Surreale? Grottesco? Divertente? Metaforico?

Tutto ciò!

Nel 1934 vinse il Prix Femina diventando un immediato best seller.  Più volte adattato per la televisione e la radio dalla BBC, nel 1995 diventò un film diretto da John Schlesinger. gibbons[1]

Critica sarcastica della società intera e non solo. Anche degli scrittori che si definiscono impegnati e che sono a detta dell’autrice all’inizio del libro “fonte di ristoro, cibo per l’anima, occhi per vedere nell’oscurità“. “Ma divertenti no…”

Infatti il libro inizia con una lettera indirizzata a un “grande scrittore” dove si parla del proprio romanzo che deve essere sottoposto al suo giudizio.

Si racconta di Flora Post che rimasta orfana a vent’anni si ritrova con una misera rendita di cento sterline all’anno. Che fare? Cercare un lavoro? Restare ospite della sua ricca amica Mrs. Smiling? O provare a chiedere aiuto ai pochi parenti rimasti? Flora decide che ciò le sembra la soluzione più appropriata. Dopo alcune lettere di cortese rifiuto viene accettata dai lontani cugini Desolatter che vivono a Lamentum nel Sussex.

I nomi sono importanti. Su questa sgangherata fattoria domina zia Ada Funesta, tutto ha un aspetto di rovina e declino. Persino le mucche si chiamano Senzascopo e Rozza.

Tutto sembra non avere senso, dal ricordo terribile di zia Ada, ai nipoti rozzi, alle servette che si fanno mettere incinte.

Ma come una dea, non per  niente si chiama Flora, la nostra protagonista decide che tutto ciò la rende felice perchè le dà uno scopo: quello di riequilibrare l’Armonia.

Lei incarna il sublime buonsenso così caro ai britannici.

E giorno dopo giorno i nodi vengono districati ed ogni persona viene aiutata a trovare una via per avere maggiori consolazioni.

E dal lavaggio di tende impolverate da lustri si passa a consigli contraccettivi, dall’aiutare a scoprire i propri desideri  – come diventare un attore del cinema – a combinare matrimoni si arriva infine alla serenità consapevole della nostra Flora. Ritenuto  dissacratore in Irlanda  è  veramente  un libro delizioso. Per ridere e sorridere.

 

Come spero di ridere e sorridere domani quando arriverò ad Aquileia dalla mia amica dei tempi inglesi e non solo. La sua grande caratteristica oltre all’intelligenza è uno spiccato sense of humour. Tutto ciò sarà contornato da escursioni a Trieste, Grado, Duino. Al mio ritorno si inizierà la saison…

 

 

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2 commenti
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  1. Ciao carissima, grazie per donarci continuamente preziosi consigli di lettura . Sono a casa ammalata ( virus) e ho un pò di tempo per scrivere . La vita di mamma lavoratrice che sto sperimentando full time dal primo settembre è molto piena ma seguo sempre il blog tuo e quello di Riccardo.
    Sto leggendo un libro che parla di arte Le vite di Monsù Desiderio ed Bompiani, finalista al Campiello ( ma mi dicono sia arrivato ultimo).E’ una biografia romanzata, a tratti pesante ma credo lo finirò. Un bacione a tutti, a presto raf

  2. Da GRAZIA : Mi sono piaciute le parti dello sceneggiato della BBC che mi hai suggerito di guadare, che mi hanno indotta a rileggere, dopo molti anni, “Orgoglio e pregiudizio”. In passato lo avevo certamente apprezzato, ma non come questa volta, in cui ho finalmente riconosciuto nella figura di Mr Darcy l’archetipo maschile che ogni donna sogna – ma che forse non esiste in natura – l’ho ritrovato in “C’è post@ per te”, che ho rivisto l’altro giorno, anche se Tom Hanks non ha il fascino di Colin Firth e si riconosce con chiarezza – molto sottolineata dall’autrice – nel “Diario di Bridget Jones”.

    Recentemente ho letto un bel libro di Louise Erdrich, “La casa tonda” ambientato nella comunità di una riserva indiana, insieme giallo e romanzo di formazione, il punto di vista è quello di un ragazzo indiano. Bella narrazione, una scrittura che fa entrare nella storia arricchita dai miti tribali, ho sentito una sensibilità tutta femminile che racconta la cultura e il dramma di un popolo che ho sempre ammirato