E a proposito di cibo tipico…sempre da Borzonasca

pubblicato da: Mirna - 20 Settembre, 2014 @ 6:43 am

estate 2014 001 (2)Non posso fare a meno di ritornare con il pensiero all’estate appena trascorsa, poco sole, qualche disavventura, ma anche giornate allegre, festose e le estate 2014 005specialità liguri da gustare. Le verdure fresche mi arrivavano dall’orto del vicino o da amiche.

Chi conosce la cucina ligure sa che molti piatti, specialmente nell’entroterra, sono a base di verdure.  Fra tutti il famoso minestrone, denso e  profumato dall’aggiunta finale di un cucchiaio abbondante di pesto.

Renata, giunta in mio soccorso dopo la caduta, ne  prepara uno superbo con tutta la sua tipica calma zen. Fagiolini tagliati a pezzettini che a me sembrano…della stessa misura…(1 cm.?), zucchine, fagioli, ecc. e quella passione che poi ci giunge direttamente al cuore e allo stomaco.

Ma con i bellissimi fagiolini e le patate arrivati freschi freschi perchè non cucinare un polpettone? Occorre però, dice Renata, anche la maggiorana. Il vicino, oltre a rosmarino, timo e salvia ne ha un ciuffetto e ce lo passa attraverso lo steccato, felice di essere utile alle  quattro signore raccolte per cenare insieme.

Grazia ha portato la sua torta di riso rivisitata, fatta senza la pasta sfoglia, un riguardo alla linea, ma è veramente buona e si aggiunge al  suo tortino di estate 2014 004zucchine. Il frigo trabocca di leccornie: ci sono ancora le trofie al pesto, e i ravioli di borragina con il sugo di noci.

Ciononostante Isabella ed io rimaste sole, una sera andiamo in paese a mangiarci dal Farinotto la farinata di ceci. Squisita.

Ma il mare è vicino.

Ed io desideravo acciughe fritte. Siam o scese  a Chiavari, Stefania ed io,  (prima di Ferragosto e relativa caduta) e siamo andate  estate 2014 006sotto i portici dal famoso Luchin per gustare finalmente un po’ di pesce.

Eh sì, l’estate sta finendo e i ricordi vicini tornano intensi.

Basta estrapolare soltanto quelli più piacevoli, soffermarsi su di essi e gustarli come un piatto goloso di vita.

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3 commenti
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  1. “Liguria
    “Silente e filial ossequio,/ sovra rupi nel verde screziate,/ ch’al sol, madri mie,/ pel ligure arco s’allumano,/ fendo d’istinto il languido/ umor del basilico./ Eterno senso/ franger tirreno marchiommi,/ ond’April salmastro sì care ne riede a sussurrar le note,/ che tiepido movo,/ d’esta cetra,/ mio passo. / Tardo,/ al fronte,/ baciando lo scirocco./ Stagliandosi,/ la madre mia terra accenna/ che più non v’è morte,/ giacch’in lei è l’orchestra./ E vien appresso fluendo la/ danza/ ampia dei golfi,/ quei frementi al mar antico/ nel qual mirar/ è mirar il sempre.”

    No, Mirna, purtroppo questa (a mio avviso bellissima) poesia non è mia. Anzi … lo è solo ma solo per un poco … visto che è di mio figlio Edoardo che l’ha scritta a 17-18 anni (ora ne ha 33). E mi è venuta alla mente leggendo il tuo delicatissimo, colorato, profumato, appetitoso, amicale, conviviale, rivierasco, marinaro, invitante post. La poesia … e il suo “languido umor del basilico” di cui peraltro cerco di consolarmi con le mie “piantagioni” a Riva del Garda e a Trento, … in vasi, lo so, ma arrivo a raccolti fino a 700 grammi di foglioline! Ora … vorrei farti assaggiare il nostro pesto, a Trento. Pesto “nostro” in quanto foglie coltivate da me; il resto, tutto, confezionato dalla tua gemella Maria Teresa! A presto, dunque! E ancòra complimenti per il tuo delizioso quadretto ligure!

  2. Mi affaccio anch’io… finalmente! Ma, se non ho avuto molta frequentazione con il PC durante questa strana indimenticabile estate, non posso ora non sentire il richiamo degli aromi che questa tua rievocazione di Borzonasca offre, cara Mirna.
    Adoro la cucina ligure, l’amo e la pratico nonostante il mio peregrinare ormai pluri-pluridecennale lontano da Genova. Il pesto, sì! Appuntamento appena possibile per poterlo gustare insieme, quello nostro, fatto qui, da basilico coltivato qui, che ai cultori integralisti dei sapori liguri risulterebbe sospetto e che invece è dignitosissimo.
    Ma anche tutte le torte salate, i polpettoni, i ravioli, i pansotti… Viva la cucina ligure, WWW! E’ salutare, è esattamente la sana cucina mediterranea.
    Ho detto prima “strana indimenticabile estate”, perché tante cose per me l’hanno caratterizzata. Metto senz’altro per primo il tuo infortunio, Mirna cara, che hai superato con il tuo immancabile spirito.
    E per il mio versante… tante cose, alcune belle e altre meno. Belle: i 94 anni compiuti da mia mamma e la mia partecipazione – quale tua emula – alla giurìa del lettori al Campiello, di cui potrò parlare un’altra volta, se vorrai, e che mi ha coinvolto, emozionato, divertito. Meno belle: il tempo atmosferico (banale dirlo, ma ha condizionato parecchio) ed un guaio di salute nella cerchia della mia parentela, guaio che però viene affrontato con grandissima forza d’animo, positività e risultati per ora meravigliosi grazie all’intelligenza di chi lo sta vivendo in prima persona e dei familiari più vicini.
    Un caro saluto a te, Mirna, e a tutti i tuoi lettori.

  3. P.S. Conosciamo Luchin… mmm… vale un viaggio!