PICCOLE CRONACHE DI BORZONASCA

pubblicato da: Mirna - 13 Luglio, 2014 @ 3:55 pm

 

Già Borzonasca è verde e fresca, ma la pioggia di queste ultime settimane ha trasformato l’angolo del mio giardino – quello che lo scorso anno sottoLi8bri e varie 021 il solleone di luglio  amavo definire l’Angolo Rousseau – in un angolo preraffaellita.

Sulle pietre medievali dei muretti crescono muschio e rampicanti e la vasca che raccoglie l’acqua è ricoperta d’edera.

Fiori ed erba crescono velocemente e mi sembra di vedere i fiorellini che Millais ha dipinto accuratamente nella sua Ofelia, ma ritrovo  anche i quadri  di Alma Tadema,  amante di fiori e bellezze muliebri. Così asfodeli, calle, gelsomini sono richiamati, veri o immaginati,  da tutto questo verde che ci abbraccia.

Anche le passeggiate verso i  paesini vicini assomigliano  a dipinti preraffaelliti.  Come quella di stamattina, a Caregli.

Ortensie azzurro cupo, gigli, gladioli, tanti rampicanti.

Entrare nella bellezza ci regala momenti di letizia e  di benessere. Grazia mi indica un grande leccio davanti alla chiesa, riconosciamo robinie, nocciòli, querce. Adoro i boschetti di latifoglie e mentre camminavamo  me li immaginavo già nei colori dell’autunno.

E poi alla fine del sentiero, dietro la vecchia chiesetta… un incanto : di fronte a noi sull’altro versante l’Abbazia di  Borzone, ai nostri piedi distese di margheritine e ciuffi di menta, sulle rocce il timo profumato. Ho raccolto foglioline di menta e di timo e li ho assaporati con il mio petto di pollo.

Mi è sembrato di mangiare il sole.

 

 

 

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2 commenti
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  1. Purtroppo, carissima Mirna, la mostra dei preraffaelliti ha una sezione staccata anche Trento; siamo ancora alla ricerca disperata dell’estate perduta! Ma, buone notizie sembrano prospettarsi per i prossimi giorni………durerà? Intanto nei pochi momenti liberi continuo la lettura de “Il gioco delle perle di vetro” di Hermann Hesse……..non ci resta che leggere appunto.

  2. Possiamo dare alla natura molte visioni/interpretazioni a seconda del nostro stato d’animo. Se decidiamo che il nostro stato d’animo improntera’ una visione ne faremo scaturire un’arte ed ecco qui: un quadro.
    La natura e’ li’, noi siamo li’, e dalla magica unione di due percezioni nasce una visione. E poi ancora, attraverso la visione artistica, leggiamo la natura, un passaggio che ci fa provare emozioni complesse e molto interessanti. Grazie mamma per i tuoi sempre ricchi e poetici spunti. Non vedo l’ora di provare anch’io un po’ di “pre-raffaelitismo”…. !