QUANTO SEI BELLA ROMA
pubblicato da: Mirna - 10 Giugno, 2014 @ 5:48 amPoter raggiungere Roma in quattro ore mi ha finalmente dato  la possibilità di tuffarmi più spesso in una città che mio padre definiva “la più bella del mondo”. C’è qualcosa nella sua atmosfera che mi cattura. Ed io che, secondo me,  sarei dovuta nascere in Inghilterra, a Londra o al massimo nei villaggi inglesi descritti da Barbara Pym – perchè amo le mezze tinte, la calma, la metodicità che mi frena l’ansia – qui a Roma, trovo invece la parte di me che ben si confa alla vivacità , alla luce spiegata, ai profumi intensi , alla vita pulsante. Almeno per alcuni giorni. Sento che la confusione mi dà fastidio, che il traffico è insopportabile…ma immediatamente mi arriva una sorta di felicità adrenalitica. Prendo un taxi che rimane bloccato in un intasamento…allora scendo e con la mia valigetta raggiungo a piedi la casa di Nicoletta in via del Cancello, in pieno centro, soffuso di profumo di gelsomini. Cammino spensierata, mi faccio foto, mi sento energica.
E subito nel primo pomeriggio al Chiostro del Bramante per la collezione Perez Simon. Alma Tadema, alcuni preraffaeliti tra cui Rossetti, Millais, Burne-Jones e fiori in ogni quadro fino all’ultimo “Le rose di Eliogabolo” dove il crudele imperatore fa soffocare gli invitati da migliaia di petali di rose. E se ne sente il profumo!
Scriveva Withman “Bouquet di rose da per tutto, oh, morte ed io di rose ti ricopro”
I fiori sono stati il filo conduttore di questa mia “tre giorni romana” in cui il momento più atteso è stato visitare la mostra di Frida Kahlo. I suoi colori. Il suo dolore.  I suoi fiori messicani  sulla testa, le enormi calle di Diego Rivera.
La lettura dei tre libri sulla sua vita sono stati la spinta per questo mio viaggio. Di Hayden Herrera “FRIDA” , di Megan Delahunt “LA CASA AZZURRA”, di Raquel Tibol “FRIDA KAHLO, Una vita di passione”.
Momenti di felicità raggiungere in una mattinata di sole ricolma di  garriti di rondini e voli di gabbiani – che un po’ stordiva per la sua luce e i suoi rumori – le immagini della straordinaria e appassionata  pittrice .
Mi raggiunge Nicoletta che l’ha già vista tre volte. Mangiamo nell’elegante caffetteria. Ma la giornata è ancora lunga e nel pomeriggio raggiungo Piazza di Spagna e …Miki, vestita di fiori, con la sua pancetta di cinque mesi. Ancora profumi di rose .
A Palazzo Sciarra ci sono Hogarth, Reynold , Turner e Gainsbourough con la mia amata coppia seduta sotto un albero nella campagna inglese. Come posso non ammirarli pur ormai quasi stremata?
A casa di Nicoletta il tramonto romano entra dalla sua terrazza sui tetti, dove splendono uno spicchio di luna, le prime stelle e il vento profumato .
Ed ancora fiori, piante e zampilli d’acqua a Villa d’Este l’indomani  mentre l’ estate arriva violenta e ci stordisce, ma io ritorno felice felice nella mia tranquilla Trento colma di ricordi, suggestioni, ricchezza. E vorrei quasi  tornare subito a Roma per  vedere ancora e ancora… Rifare la merenda nel caffè del Chiostro del Bramante, sedermi sui bordi delle sue fontane, vagolare attraverso il suo cuore .
Quanto sei bella Roma.
Che bello leggerti Mirna… è come essere un pò lì con te a Roma, questa splendida città che ho visto per troppo poco tempo e che vorrei rivedere presto…E vedere te e Miki con un’altra vita dentro di lei , che emozione !! Bella Miki! Spero di vederti presto… seguo semopre il blog ma non ho mai il tempo di scrivere. Ma i consigli di lettura me li appunto eccome,i tuoi e quelli di Camilla, Grazia, e gli altri.. Un abbraccio a tutti!
Great Mirna, great post! Dal tuo articolo trabocca cultura, sensibilità , voglia di vivere e generosa capacità di comunicazione, di mettere gli altri a parte delle tue emozioni. La tua non è semplice informazione! E’ un “invito a -“. In other words. ci prendi per mano e ci conduci a -.
Quanto a Roma … condivido, la condivido, la apprezzo ma solo “per pochi giorni”. Già , mi domando, come mai RomA, nostro AmoR, da “prima città turistica del mondo” è diventata terza, quarta o quinta dietro Parigi, Berlino etc.? Sono stato a Roma decine di volte, soprattutto per lavoro, di meno per turismo. Sono stato a Parigi quattro volte: tre per lavoro, una per turismo. La Ville Lumiére, “Padam” che dir si voglia, quanti multipli in meno ha di storia e di arte da mostrare, nonostante il Louvre e l’Orsay, rispetto a Roma? Eppure .. Eh già , a Parigi mi sono sempre sentito libero, mai oppresso. A Roma … no. sarà il traffico, il diverso grado di organizzazione di … di tutto. Insomma, mi dispiace ammetterlo ma a Parigi ci vivrei “de bala”. A Roma no.