MALINTESO A MOSCA di Simone de Beauvoir, ed.Ponte alle grazie
pubblicato da: Mirna - 18 Giugno, 2014 @ 4:41 pmLeggo sempre volentieri Simone de Beauvoir, scrittrice  che ha accompagnato con il suo pensiero i miei  anni giovanili e il mio Sessantotto.
Questo libretto è una riscoperta recente. Scritto nel 1965 fu escluso dalla raccolta Una donna spezzata per motivi forse politici, forse personali.
Si parla infatti di un viaggio in URSS da parte di una coppia matura  Nicole e André (chiaramente Sartre e Beauvoir) e di un malinteso sorto durante i giorni tra Mosca e Leningrado che farà nascere riflessioni amare sul senso della vita, del matrimonio  e principalmente sul “desolato stupore dell’invecchiamento“.
Qui la Beauvoir non è proprio la femminista che combatte le ingiustizie verso un parità tra uomo e donna  , ma ragiona come molte  donne fanno ancora : e cioè una donna si sente tale solo se è giovane.
Le dà fastidio già  appena dopo i quarant’anni il cedimento dei muscoli, della pelle. Il fatto di essere “trasparente” sessualmente.
Ma è soprattutto “lo scandalo dell’invecchiare” che tormenta entrambi perchè si sentono definiti, conclusi, fatti.
Sono in Russia per trovare Masa, la figli di André che li accompagna, attraverso le difficoltà burocratiche, attraverso una nuova  Russia.
Si scrive di cambiamento dunque, di delusioni degli ideali e  della consapevolezza di ciò che si sta diventando.
Racconto con due punti di vista. André è diventato pigro, demotivato, deluso dall’impotenza della sinistra francese.
Nicole guarda soprattutto  alla coppia che sembra andare avanti per inerzia e da questo pensiero nasce il “malinteso”.
Ragioni banali mettono la coppia in crisi .
La noia che tracima, il corpo che invecchia più in fretta della mente…forse troppo pessimista, ma scritto magistralmente come sempre.
Finalmente parlando e confrontandosi si sfumano i contorni neri e la percezione che il futuro si estenda ancora all’infinito diventa confortante come la  “lunga monotonia della loro felicità “
Mi piace cogliere quello che di bello c’è in ogni età e spero di poter trovare cose belle anche nelle mie età future. Troppo ottimista? Forse sì. Ma siccome il tempo che passa ha inevitabilmente conseguenze concrete, penso che sia triste soffermarsi su quelle negative. C’è sempre sicuramente una controparte positiva: concentriamoci su quella!
Questo libro comunque mi incuriosisce e forse prima o poi lo leggerò.